"Franco" <inewd_at_hotmail.com> wrote in message
news:3CED76DB.A1C8720B_at_hotmail.com
>
>
> Luciano Buggio wrote:
> >
> > Come � possibile che i nostri siano stati cos� precisi nell'indicare
> > la direzione pur avendo clamorosamente sbagliato il resto?
>
> Si chiama sensitivity della funzione.
(cut)
> Prima di cominciare dei conti con dati iniziali imprecisi, si valuta
> qual e` la sensibilta` del risultato finale all'imprecisione iniziale
> sui calcoli. In questo modo si puo` stimare (in senso statistico), la
> distribuzione del risultato. Se la distribuzione e` ragionevole (ad
> esempio: 90% di probabilita` di trovarlo entro 3 gradi), allora si fanno
> i conti.
E' proprio per questa aragione ch ela cosa mi � parsa strana.
Io, ovviamente, non ho rifatto i calcoli, ma, ad occhio, mi pare che
l'intervallo di caduta del risultato dovessse essere assai pi� ampio di
due gradi, essendo le ipotesi sulla massa e la distanza cos� lontane dal
vero. In un primo momento avevo rilevato, ovviametne, la compensazione
dei due "errori":
supponiamo che il valore della gravit� del corpo (vista la sua massa
ipotizzata) collocato a 20 U.A si uguale a quello del corpo (Nettuno,
vista la sua massa reale poi osservata) collocato a 10 U.A.
La perturbazione sull'orbita (di Urano) avviene per� da parte del primo
su di un tratto e per un tempo molto maggiori: Voglio dire che dovrebbe
cambiare di molto cambia *la forma* dell'orbita perturbata nelle due
ipotesi.
Fai il ragionamento al limite: un corpo piccolissimo e vicinissimo
determina una deviazione "improvvisa" (sia in senso spaziale che
temporale), con gravi distorisioni ("localizzate") sulla forma
dell'orbita , mentre un corpo molto grande e lontanissimo, a parit� di
gravit�. come ptima detto, pu� addirittura lasciare invariata la forma,
spostando semplicemente tutto il sistema da esso attratto.
Ma bisogna fare i calcoli: pu� essere benissimo come dici tu, che cio�
"l'intervallo della variazione della forma" sia nel nostro caso piccolo,
nelle due ipotesi.
Luciano.
P.S. Ho un problema per�:
Anzi, due.
1 - Come mai nel 1931, quando si cerc� quello che poi (per un puro caso)
fu scoperto essere Plutone, non si fece tesoro, oltre ceh della lege di
Newton, ch eda sola doveva bastare, dell'esperienza fatta da Le Verrier,
e si sbagli� clamorosamente? Non si applicartono gli stessi metodi, che
avevano dato buona prova (nonostante gli errori gentilmente segnalatici
da Morando), e che quindi dovevano funzionare infallibilmente ed ancor
meglio (a parte al maggior distanza e quindi maggior sensibilit� di
calcolo e di osservazione)?
2 - Cosa � successo dopo il fallimento? Ci siamo dimenticati del
problema col regalino della caramella-Plutone, grande pressapoco come la
Luna (che comunque non sarebbe male come regalo; "cosa vorresti, la
Luna?":)?
Chi aveva previsto l'esistenza di un altro pianeta l'aveva fatto
riscontrando perturbazioni all'orbita di Nettuno, ed ipotizzando un
Pianeta molto massiccio che non � stato trovato. Scrutando attentamente
il cielo nei paraggi ne � stato scoperto uno piccolino, che non era
responsabile di nulla.
Delle due l'una.
a) Erano state sbagliate le osservazioni (o i calcoli relativi) della
perturbazione della traiettoria di Nettuno. Non avendo trovato il
pianeta grande che si cercava, quei calcoli e quelle osservazioni
dovevano essere verificati: � stato fatto ed � venuto fuori che erano
sbagliati?
b) I calcoli in base alla perturbazione osservata in Nettuto erano
giusti, e giusta la deduzione della grande massa: quindi il grande
Pianeta c'�, ma non � stato ancora trovato
Sub-ipotesi:
b1) C'� ma � invisibile :-).
b2) E' colpa di un po' di materia oscura, che si � infiltrata nel
sistema solare :-).
Tu ne sai qualcosa?
Luciano Buggio
Scuola di Fisica "G.Bruno" - VENEZIA
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Received on Fri May 24 2002 - 10:02:48 CEST