Gianni Morando ha scritto:
> Se mi conoscessi non avresti nemmeno pensato questa risposta ...
> Sono un ricercatore di verita' ...
>
> Pertanto mi sono scomodato di cercare in internet la notizia.
> Con google la ricerca "les calculs de le verrier" mi ha dato la
> risposta che cercavo! Lo puoi fare anche tu.
>
>Troverai al terzo thread dal titolo "Gerard.Miller.journalisme &
> Boeing 757"
> del 23/03/2002 fra l'altro quanto segue: "... C'est exact sauf que les
> calculs de Le Verrier, qui ont e'te' conserve's e'taient faux. Mais comme
> il y avait deux erreurs, avec de la chance la planete fut de'couverte".
>
> Traduzione: ... E' esatto salvo che i calcoli di Le Verrier, che sono
> stati conservati erano sbagliati. Ma siccome c'erano due errori, con
> della fortuna il pianeta fu scoperto.
>
> Ricordo di aver letto questa storia in un giornale italiano e negli
> stessi termini, quindi la notizia sara' stata diffusa da un'agenzia di
> stampa.
Ecco un sito dove si trova un discorso un po' piu' serio:
http://csep10.phys.utk.edu/astr161/lect/history/perturbations.html
"This precise prediction of the new planet and its location was striking
confirmation of the power of
Newton's theory of gravitation. (Although in truth it must be said that
both Leverrier and Adams made
an incorrect assumption in their calculations concerning the radius of
the new planet's orbit.
Fortunately, the error largely cancelled out of the calculations and had
little effect on their final
results.)"
E' abbastanza chiaro come possa essere nata, da una frase del genere,
l'interpretazione che hai riportato. Ma si tratta di cosa completamente
diversa: non di un errore di calcolo, ma di un'ipotesi sulla distanza
del pianeta, che alla prova dei fatti risulto' sbagliata.
(Parallelamente, era sbagliata anche la massa.)
Va osservato che tanto Adams quanto LeVerrier partirono, per stimare la
distanza, dalla famosa legge di Titius-Bode, che proprio nel caso di
Nettuno cade fortemente in difetto.
Ora non ho tempo di spiegare meglio la questione, ma non si tratta
affatto di un "errore di calcolo", anzi: entrambi sapevano che una stima
esatta della distanza non sarebbe stata importante per calcolare la
posizione dove cercare il pianeta. E infatti, le posizioni indicate non
erano perfette: erano sbagliate fra uno e due gradi, ma buone quanto
bastava per trovarlo.
Solo chi non ha la minima idea di come procede la ricerca scientifica
puo' raccontare questa storia come "errori che si compensano per caso":
"de la chance", o detto un po' piu' volgarmente, "culo" :-)).
> Il fatto che non l'hai mai sentito dire non e' certo una colpa ... ne'
> io ho motivo di raccontare panzane su un forum che ritengo
> particolarmente serio.
Stai tranquillo: non mi sentivo colpevole, anzi...
Tu non racconti panzane, ma riporti notizie incontrollate, e che a un
esame appena attento si dimostrano travisamenti di un'altra notizia piu'
fondata.
Dovresti sapere che sul Web si trova di tutto, e non puoi presentare la
prima cosa che trovi (scritta da un giornalista, poi!) come una verita',
senza un briciolo di dubbio critico.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Tue May 21 2002 - 20:08:44 CEST