Re: Principio di equivalenza

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sat, 27 Apr 2002 10:06:15 +0000 (UTC)

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
news:3CC99A53.4FD77086_at_mclink.it

> Luciano Buggio ha scritto:
> > Quel che si dice "perdere informazione".
> >
> > Sulla definizione precisa non discuto: il passaggio al limite e'
> > operazione rigorosamente definita. Ribadisco pero' che non mi e' chiaro
> > come si possano acquisire maggiori informazioni sul mondo fisico con un
> > procedimento finalizzato per sua natura a perderne.
> I metodi differenziali non sono una novita': potresti fare la stessa
> obiezione a Newton...
A Newton non posso fare la stessa obiezione, poich� egli usa i metodi
differenziali anche per calcolare l'effetto mareale, cosa che non vedo
nella RG.
Per Newton l'effetto mareale � la derivata seconda del potenziale
(laddove la forza di gravit� � la derivata prima). Ha qualche
significato in RG il calcolo della derivata prima (cio� della derivata
seconda del potenziale) nell'intervallino di forza che tu fai tendere a
zero per avere la "validit� locale" del PE?
> Che si possa fare quel passaggio al limite, che la gravita' si comporti
> cosi', non era scontato: ripeto che te l'ha mostrato Valter. In questo
> senso l'esistenza del limite locale insegna moltissimo.
Certo, insegna che una situazione di campo e di accelerazione non sono
distinguibili nel punto, ma a quale preszzo? Quando dico che si perde
informazione intendo proprio che si ignora l'effetto mareale.
Non capisco perch� la cosa non ti sembri grave: mi pare che tu l'abbia
recepita, dato che in un intervento su it.scienza (il 23 scorso),
ovviamente recependo il mio contributo al presente dibattito, chiarisci
che gli effetti mareali fanno eccezione al PE. Vorrei che tu prendessi
atto anche dell'importante conseguenza di ci�: ti pare che si possa
continuare a dire che la RG ha geometrizzato la gravit�?
(cut)
> > Quindi, secondo quanto ti risulta, questo discorso del "limite locale"
> > della validita' del PE ad Eistein non era noto...
> Ho fatto un veloce controllo su un paio di libri di Einstein. La
> situazione, come si poteva prevedere, non e' del tutto chiara.
> Einstein ripete piu' volte che il PE ha validita' *locale*, quindi aveva
> certamente capito la situazione. Quello che non ho trovato e' un
> richiamo esplicito alle forze di marea.
C.V.D.: questo mi pare molto indicativo, e conferma quanto ho detto.
Come si fa a non parlarne?
Oggi va di moda parlare dell'atroce destino cui � sottoposto
l'astronauta al di qu� del raggio di Schwarzwild (se cos� si scrive) di
un buco nero, come se fosse un problema messo in evidenza dalla RG. Si
tratta di un esperimento mentale che avrebbe potuto escogitare anche
Newton, dato che altro non � che un devastante effetto mareale.
Tra l'altro (l'ho trovato l'anno scorso non so in quele articolo di
taglio storico) i buchi neri sono stati ipotizzati da un epigono di
Newton gi� nel '700, ma queste cose si preferisce non divulgarle.
Sono troppe le cose su cui la RG non ha nulla da dire, con tutta la sua
pretesa di aver geometrizzato ed unificato. Ho trovato ieri in un altro
thread ancora in corso su questo ng (Paradossi, mi sembra) che qualcuno
rileva, quasi con stupore, come sul problema della stabilit� dei sistemi
astronomici (es. ammassi globulari ecc) la Relativit� non ha nulla da
dire.
Come si pu� affermare che ha sostituito ed inglobato la dinamica
classica newtoniana?
E' possibile che abbia in pratica qualcosa da dire, parlando di
meccanica celeste, solo sul solito perielio di Mercurio, l'anomalia pi�
citata del ventesimo secolo?
(cut)
 
> > Prendiamo l'ascensore in caduta libera in campo gravitazionale.
> > La molla appesa la soffitto si allunga per effetto mareale, essendo che
> > alla sua estremita' superiore g e' piu' basso che all'estremita' inferiore.
> Temo che qui ci sia un equivoco.
> Alla molla e' attaccata una massa, ed e' questa che la fa allungare.
> L'allungamento e' diverso (di pochissimo) a seconda che la molla sia
> attaccata al soffitto, o vicino al pavimento.
Esatto: se � pi� vicina al pavimento si allunga di pi�.
> Questo naturalmente se l'ascensore e' fermo.
> Se invece sta cadendo, allora e' tutto diverso: la massa vicina al
> soffitto tende a salire, quella vicina al pavimento tende a scendere; se
> sono attaccate a molle, entrambe le molle si allungano...
Esatto; e, anche qui, se � pi� vicina al pavimento si allugna di pi�.
Qual � il problema?
>
> > ...
> > Se tu introduci ora la contrazione di Lorentz, dovuta al moto (si
> > intende nel seocndo caso), la differenza tra i due stati (la caduta
> > libera in campo e moto rettilineo uniforme) si accentuera', poiche' nel
> > secondo la molla, con tutto l'ascensore, si sara' accorciata rispetto
> > allo stato di quiete dell'ascensore.
> Niente affatto: se stai dentro l'ascensore la contr. di L. non c'e'!
Intendi nel senso che se sei dentro non te ne puoi accorgere perch�
anche il tuo regolo si accorcia?
Allora sono d'accordo, e con ci� naturalmente cade la mia ipotesi di
un'accentuazione anche in linea di principio misurabile della
differenza, che comunque esiste indipendentemente da Lorentz - perch�
nel secondo non c'� effetto mareale - tra i due casi (caduta libera e
moto inerziale).
Ciao.
Luciano Buggio
http://wwwscuoladifisica.it
> -------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica "E. Fermi"
> Universita' di Pisa
> -------------------




-- 
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Received on Sat Apr 27 2002 - 12:06:15 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Sat Jan 04 2025 - 04:23:43 CET