Re: Parlare (comunque) in italiano

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sat, 06 Nov 2010 20:59:15 +0100

Tommaso Russo ha scritto:
> Mi sono scervellato per immaginare dove diavolo Galileo potesse mai
> aver parlato di "bolzone": quand'era sottocoverta, lamentando che nel
> pur gran navillio non potesse stare in piedi senza scocciare la testa
> sul soffitto se non a centro barca?
"SAGR. Credo che prova assai accomodata sarebbe il pigliare una
carrozzetta scoperta, ed accomodare in essa un balestrone da bolzoni a
meza elevazione, accio' il tiro riuscisse il massimo di tutti, e
mentre i cavalli corressero, tirare una volta verso la parte dove si
corre, e poi un'altra verso la contraria, facendo benissimo notare
dove si trova la carrozza in quel momento di tempo che 'l bolzone si
ficca in terra, si' nell'uno come nell'altro tiro; che' cosi' potra'
vedersi per appunto quanto l'uno riesce maggior dell'altro.
SIMP. Parmi che tale esperienza sia molto accomodata; e non ho dubbio
che ..."
(Inutile dire che Simplicio da' la risposta sbagliata.)

> Ho due obiezioni:
>
> una e' che e' facilissimo scrivere periodi incomprensibili usando
> parole attualissime, i nostri crackpot ce ne danno esempi
> quotidiani...
Beh appunto, questa non e' seria. Il brano che ho citato e' il modo di
scrivere corrente a quel tempo, incluso il gusto del gioco verbale,
come nelle ultime due righe.

> Quella seria: quanti studenti riuscirebbero a capire alla prima lettura
> un elzeviro di Franco Cordero? Tanto per un esempio:
> ...
Bene, Cordero si diverte, fa apposta, si e' inventato uno stile
personale (a mio gusto anche un po' eccessivo e monotono, per es. con
quel continuo uso del presente storico).
Ma non e' certo il comune modo di scrivere, anche in un ambito "colto".

> Quanti studenti fanno parte del "five-to-ten million club"? Quanti sono
> in possesso di un *universo del discorso* che renda loro comprensibile
> Galileo, Cordero e Severgnini?
Ripeto, secondo me metti in un mucchio cose assai diverse.
Galileo scrive come usava a quel tempo: non dimenticare che la
controversia era se l'italiano dei tempi di Dante sia o no
correntemente comprensibile a un parlante italiano di oggi.
Cordero scrive in modo "anomalo"; a parte quello che ho gia' detto,
pensa all'uso (abuso?) che fa di "due punti" e "punti e virgola", che
oggi sono praticamente scomparsi. E te lo dice uno che si picca di
usarli liberamente :-)
Su Severgnini non c'e' niente da dire, non essendo in questione la
tesi del "five million club" ma il linguaggio. Mi sembra semplice e
piano, anche se non piatto e banale.
             

-- 
Elio Fabri
Perche' tu devi pur sapere, aggiunse, mio ottimo Critone, che parlare
scorrettamente non solo e' cosa brutta per se medesima, ma anche fa
male all'anima.
Received on Sat Nov 06 2010 - 20:59:15 CET

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