Re: Einstein e Michelson

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sat, 23 Mar 2002 10:41:14 +0000 (UTC)

"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
news:a7fhhk$ks8qp$1_at_ID-100658.news.dfncis.de...
(snip)
> Ok, tu sei liberissimo di non ribattere, cosi' come io sono libero di
> prendere in considerazione cio' che io ritengo opportuno del tuo post
> originario.
ok. parliamo delle cose che ci interessano: di seguito mi pare che
finalmente ti interessi di parlare dell'esperimento M&M; Concentriamoci
allora qui.
> Per il resto, cioe' per quanto riguarda il tentativo di spiegare
> l'esperienza di M&M facendo uso dell'effetto Doppler, ho evitato di
> rispondere perche' o non ho capito cosa intendi, o non ho capito
> l'esperienza di M&M o non l'hai capita tu.
> Per come l'ho capita io M&M tentatavano di spiegare l'interferenza proprio
> facendo uso dell'effetto Doppler (classico), anzi, la loro intenzione era di
> individuare il moto relativo etere-Terra proprio facendo uso dell'effetto
> Doppler classico. Il risultato dell'esperimento pero' (il fatto che le righe
> non si spostavano) non era in accordo con l'effetto Doppler (non era
> possibile individuare alcun moto relativo etere-Terra che potesse spiegare,
> tramite l'effetto Doppler, i risultati dell'esperienza).
>
> Cosi' e' come l'ho capita io; cioe' M&M facevano proprio cio' che proponi tu
> quando dici:
> >hanno calcolato che cosa succede a tavolino
> >di quelle righe di interferenza se si tien conto di un effetto doppler
> >della luce che viaggia nell'interferometro, effetto doppler richiesto
> >dell'iniziale assunto che la terra si muove rispetto ad uno spazio
> >assoluto.
> questo almeno, come detto, se ho ben capito cosa intendi tu.
Ribadfisco invece che M&M (e tutti) non hanno tenuto conto dell'effetto
doppler.
Non basta dire infatti che si considera l'emissione (e la riflessione o
l'assorbimento), da parte di corpi in moto, bisonga anche assumere che,
a seconda della direzione e del verso di questo moto rispetto a quelle
dell'emissione o del ricevimento, la lunghezza d'onda si modifica.
M&M, credendo nell'etere come ad uno specchio d'acqua (� la metafora pi�
in uso nell'illustrare l'esperimento) in cui la luce � come un
nuotatore, ove l'ampiezza delle bracciate rappresenta la lunghezza
d'onda, pensavano che, come � invairiante la lunghezza della bracciata
nell'acqua dallo stato di moto della piattaforma da cui il nuotatore si
� tuffato (o a cui approda), cos� � invariante la lunghezza d'onda della
luce che attraversa l'etere dallo stato di moto della sorgente, degli
specchi e dello schermo.
Ora, si potrebbe pensare che la luce non si comporta come il suono (qui
la metafora del nuotatore non funziona) se non fosse che
sperimentalmente risulta che una sorgente in moto emette onde di
lunghezza che varia con il suo stato dimoto, e che uno specchio mosso
rapidamente verso la sorgente di luce riflette luce spostata verso il
blu (rosso se allontanato).
Quindi non stavo divcendo la stessa cosa che, secondo te, M&M avrebbero
gi� considerato studiando il risultato dell'esperimento..
Ciao.
Luciano Buggio
Scuola di Fisica "G.Bruno" - Venezia
http://www.scuoladifisica.it


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Received on Sat Mar 23 2002 - 11:41:14 CET

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