"Gyork" <webmaster_at_ewtosanmarinoNOSPAM.com> wrote in message
news:VLph8.11240$uN5.291514_at_twister1.libero.it...
>
> "Luciano Buggio" <buggiol_at_libero.it> ha scritto
> Ok, grazie della risposta.
> Per� vorrei approfittare della tua disponibilit� per porre un'altra domanda.
> Se un corpo perdesse istantaneamente parte della sua massa (concedetemela
> '^_^) o se esplodesse, variando quindi il suo campo gravitazionale, in che
> modo un oggetto distante avvertirebbe queste variazioni?
Se si parte dall'assunto che il campo sia "infinitamente rigido" la
risposta � univoca: un oggetto esploratore del campo avvertirebbe
istantaneamente la variazione. Se si rappresenta il reticolo spazio
temporale col classico modello dell'imbuto, far mancare il centro di
massa, che ne � responsabile (l'imbuto va visto come tutto un oggetto
indistinguibile dal centro di massa stesso), equivale a far sparire
l'imbuto, e quindi una palla ideale che prima avrebbe rotolato lungo il
versante inclinato ora si troverebbe istantaneamente ad avere sotto di
s� un gradiente nullo, e non si muoverebbe; variazioni della massa (una
sua diminuzione, come tu ipotizzi), farebbe variare la forma
dell'imbuto, in tempo reale (sarebbe come diminuire la presione su un
telo teso in un punto, e, secondo la logica del modello, dove il telo
non � fatto di atomi, ma � un oggetto geometrico, tutto il telo, fino
all'infinito, istantaneamente si rilasserebbe, diminuendo l'inclinazione
dei versanti). Nel caso considerato, la palla si muoverebbe
istantaneamente verso il centro con accelerazione inferiore.
> Se il campo � solidale ed il potenziale si sposta istantaneamente, allora
> avremo uno passaggio di "informazione" da un punto all'altro a velocit�
> infinita. (� cos�? correggimi se sbaglio)
> A questo punto non sarebbe forse possibile costruire un "apparecchio"
> capace di comunicare in maniera istantanea da una parte all'altra
> dell'universo rilevando le differenze del campo gravitazionale di un corpo?
Riconsideriamo le due ipotesi di variazione da te contemplate.
1) sparizione (ideale) del centro di massa, (o una sua variazione in
termini di quantit� di massa) e quindi "gleichzeitig" di tutta la
"perturbazione" conseguente, nello spazio intorno: in tal caso, in
ragione della quantit� di massa scomparsa e della distanza (quanto
maggiore quella, quanto minore questa) si comunica istantante l'evento
lontano, non diversamente da come, in un "gedankenexperiment" che non
tenga conto della rigidit� non assoluta dei corpi materiali fatti di
atomi, l'impulso ad un'estremit� di un ipotetico bastone lungo fino alla
Luna viene ricevuto all'altra estremit� nello stesso tempo, con anticipo
di pi� di un secondo rispetto all'arrivo del segnale luminoso (chi sta
sulla Luna prima vede spostarsi l'estremit� del bastone a lui vicina,
poi vede, magari col cannocchiale puntato. la mano del terricolo che
spinge il bastone.
2) - Nel caso di esplosione la quantit� di massa resta invariata ed alle
grandi distanze la variazione del campo � assolutamente trascurabile,
essendo a tali distanze l'oggetto massivo comunque assimilabile ad un
punto, per quanto estesa sia la regione di spazio occupata dalla materia
che deflagra occupandene via via di pi�.
Nell'esempio del lenzuolo deformato dal peso di una palla, � come se
facessimo aumentare il volume della palla mantenedone uguale il peso
(diminuendone cio� la densit�): solo molto vicino al fondo dell'imbuto
si avvertirebbero variazioni della pendenza del telo.
> Questo non sarebbe in contradizione con la RG?
Io credo che la RG non siaincontraddizione con l'istantaneit� di codesti
"segnali". Si tratta nientemeno che del reticolo spazio temporale, la
struttura portante del Reale, e come si � ammessa la violazione della
non superabilit� di c per la fase inflazionaria dell'universo,
immediatametne successiva al Big Bang, non vedo che problemi ci siano a
farlo anche qui. N� si tratta d'altronde di violazione alcuna, ma di una
propriet�, la rigidid� assoluta, implicita nella definizione stesa dello
spazio tempo deformato dalla massa (e non solamente "in prossimit� di
essa", come si usa dire citando l'esempio di Mercurio). Un oggetto
massivo e lo spazio intorno vanno visti come un tutt'uno, un'unica
struttura, e se si sposta il centro o se varia la massa, lo stesso
destino istantaneamente segue tutto l'oggetto, fino all'infinito.
Da ben altre esigenze (di natura psicologica), nasce il bisogno di
negare l'effetto istantaneo, il quale non sta scritto nella relativit�
generale (caso mai in quella ristretta): il rifiuto , come qualcosa di
miracoloso, della famosa "azione a distanza", un probleam vecchio come
la nascita della scienza (vedi diatriba tra cartesiani e newtoniani).
> Scusate in anticipo per l'eventuale banalit� delle domande '^.^
Non mi sembra che la tua domnanda sia stata banale.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
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Received on Thu Mar 07 2002 - 10:47:02 CET