Re: Parlare (comunque) in italiano

From: not1xor1 (Alessandro) <"not1xor1>
Date: Sat, 30 Oct 2010 06:11:32 GMT

Il 29/10/2010 12:13, Soviet_Mario ha scritto:

> Invece mi spaventa molto l'imponente barriera linguistica (che diventa
> anche pilastro di una barriera culturale) che separa l'umanit� nel
> blocco "orientale", il gigante, e in quello "occidentale".

quello che conta comunque � il linguaggio 'universale' adottato dalla
letteratura scientifica che fino ad un paio di secoli fa era il latino
e ora � l'inglese, ma � un inglese che a parte termini particolari
(adottati soprattutto per le scoperte pi� recenti) � per oltre il 50%
contaminato da latino e greco

il problema delle lingue asiatiche � comunque reale visto che la cina
come numero di brevetti ha gi� superato gli stati uniti e si stima che
entro una decina di anni giappone, cina e india monopolizzeranno i
nobel (per non parlare delle pubblicazioni di ricerche scientifiche)
visto che hanno gi� universit� di buon livello e stanno sfornando veri
e propri eserciti di laureati in materie scientifiche (per non parlare
delle stime di IQ - da prendere comunque con le molle - secondo cui
l'intelligenza media degli asiatici � di un buon 30 % superiore a
quella degli occidentali)

> Gli indiani, che non appartengono a nessuno, malgrado la non
> contaminazione delle loro lingue locali (tra l'altro hanno innumerevoli
> dialetti) non soffrono in particolare questo *divide* in quanto, almeno
> fino a qualche tempo fa, erano eccellenti anglofoni.

per gli indiani rester� senz'altro l'inglese la lingua franca e questo
� un vantaggio perch� alla lunga potrebbe costringere anche i cinesi a
mantenere l'inglese come lingua franca
un altro fattore a favore dell'inglese � la laboriosit� dei sistemi di
input tramite tastiera per quanto riguarda gli ideogrammi

> Se vincesse definitivamente l'inglese come lingua franca, renderebbe
> aggirabile l'ostacolo delle lingue orientali, che in sostanza non sono
> pi� apprendibili fuor della prima infanzia e dell'imprinting linguistico
> di un madrelingua, perch� oggettivamente troppo complesse da imparare poi.

il problema principale � il cinese perch� � una lingua tonale, il
significato di un termine pu� variare secondo la tonalit� assunta
dalle varie sillabe (per esempio in tailandese mai mai mai mai
pronunciato con la giusta tonalit� pu� significare che "il legno
fresco" - o con altri toni "la seta nuova" - non brucia)

a quanto pare una mutazione genetica permette agli orientali una
maggiore sensibilit� a queste sfumature
in passato comunque sono riuscito a padroneggiare abbastanza bene il
tailandese (che � anch'esso una lingua con 5 tonalit� differenti come
il mandarino - il cantonese invece mi pare abbia 8 tonalit�
differenti) che per� per lo scritto non usa ideogrammi ma un
incasinatissimo e ridondante alfabeto derivato dal sanscrito via khmer

fino a quando avevo circa 30 anni ho imparato discretamente (e poi
dimenticato con il disuso) diverse lingue (inglese, russo, spagnolo,
tailandese, indonesiano) ora che ho pi� di 50 anni probabilmente avrei
qualche difficolt�, comunque penso che con un po' di impegno la
maggior parte delle persone potrebbe essere in grado di imparare anche
il cinese

> A suo modo, nel suo bacino enorme ma piuttosto impermeabile, l'arabo
> ebbe la funzione unificatrice culturale per tutti gli islamici di un

per l'arabo non c'� pericolo... i prossimi secoli (se non avverr�
prima un tracollo della civilt� - abbastanza probabile considerando
una serie di "ritardi evolutivi") saranno dominati sia economicamente
che culturalmente da giappone, cina e india

> L'inglese si estende fuori casa, ma un po' si sta esperantizzando a
> propria volta, perch� in patria in realt� si va indebolendo a causa
> dell'immigrazione ispanofona.

il problema principale dell'inglese non � la grammatica (la
comprensione dello scritto) ma la pronuncia, che non ha alcuna
corrispondenza con lo scritto ed ha una quantit� enorme di fonemi
'strambi' che almeno per me lo rendono pi� incomprensibile di una
lingua tonale (ma con fonemi pi� simili ai nostri) come il tailandese

non a caso gli stessi inglesi di madre lingua hanno problemi molto
maggiori in caso di dislessia e quando lavoravo (via internet) con
loro sbagliavano pi� di me nello spelling

> E' un attacco non intenzionale, ma massiccio. Mi raccontano di interi
> quartieri di metropoli dove si parla pi� solo spagnolo e dove sopravvive
> senza problemi gente che non parla inglese pur essendo cittadina
> americana, di radio e televisioni in spagnolo. In questo gli ispanici ci
> assomigliano e non somigliano agli immigrati cinesi, che cmq fanno lo
> sforzo di imparare la lingua ufficiale almeno strettamente necessaria.

questo mi fa sperare in una semplificazione fonetica dell'inglese

di solito non ho avuto mai problemi a capire cinesi, indiani,
tedeschi, olandesi, ecc. che parlavano inglese... quelli di madre
lingua erano invece un vero incubo a meno che non avessero gi�
familiarit� con il problema (vivendo da anni all'estero) e si
sforzassero di parlare lentamente e chiaramente

> che ti spinge a imparare qualcosa (la lingua di chi � pagante) :). Ma
> noi (noi molto lato cmq) come cavolo faremo a parlare cinese, se manco
> siamo stati capaci di imparare l'inglese ? LOL.

il cinese mandarino come fonemi � abbastanza spaventoso, oltre alla
difficolt� di gestire i toni, ha sia vocali che consonanti abbastanza
"aliene" rispetto alle altre lingue che conosco (alcuni decenni fa
avevo cominciato a studiarlo, poi ho abbandonato per mancanza di tempo)

speriamo in un inglese semplificato...

-- 
bye
main(){printf("%u\n",!(!1|1));}
Received on Sat Oct 30 2010 - 08:11:32 CEST

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