Re: molla relativistica e paradossi
Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it> wrote in
news:3C206CC2.A87D5AE2_at_df.unipi.it:
> Scusa, ma non capisco. Un riferimento e' inerziale, l'altro e'
> accelerato. Che c'e' di strano che si possa distinguere?
A dire il vero ho capito ben poco anche io, quando mi hanno
fatto leggere questo testo, non capendo il punto paradossale.
Poi, discutendo, ho compreso che quello che destava fraintendimento
(avulso anche dalla conclusione, concordo) era la frase
"...e poi continuano, sempre negli
stessi istanti,a impartire spinte via via identiche. Insomma le estremita'
della molla subiscono identiche accelerazioni"
insieme all'apparentemente logica conseguenza
"Le due linee d'universo delle estremita' sono identiche, cioe' ottenibili
una dall'altra per traslazione lungo x . La distanza 'orizzontale' tra di
esse (punto di vista dell'osservatore fisso) rimane l"
La qual cosa non mi torna, visto che mi sembra ragionevole(visto che il
testo non dice niente di piu', a proposito) che i razzi siano
sincronizzati nel sistema di comovimento, ma non nel sistema del
laboratorio; intendo dire che le linee di universo sono *identiche* nel
sistema di comovimento, ma non in quello del laboratorio, a causa della
relativit� della simultaneita'. Quindi non sono sovrapponibili, come dice
il testo, per traslazione, dal punto di vista dell'osservatore fisso.
> In realta' la questione che poni (sebbene assai vecchia) non e' banale e
> non di rado si leggono cose sbagliate. Ma quello che dici della molla mi
> sembra giusto.
Mi dirai a questo punto che non � banale sincronizzare i razzi nel sistema
di comovimento?
;)
Ad ogni modo, mi pare istruttivo capire come funziona questo paradosso/non
paradosso: come dici tu si dicono molte cose sbagliate!
HS
Received on Thu Dec 20 2001 - 01:30:14 CET
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