Marco wrote:
> Supponiamo di
> avere due cariche q (dello stesso segno) che si muovono parallele a una
> certa distanza d l'una dall'altra a velocit� uniforme v1 rispetto a noi.
> Noi osservatori O1 posti nell'origine di un sistema di riferimento
> (certesiano) inerziale vediamo le due cariche muoversi a velocit� v1 e
> quindi siamo in grado di calcolare con la legge di Lorenz la forza che
> agisce su ognuna di esse per effetto del campo magnetico generato.
Prova a ragionare al contrario. I tuoi due osservatori devono vedere
lo stesso fenomeno (tenendo conto di dilatazione del tempo, dello
spazio, ecc.). Ragiona in termini di traiettorie, non di forze che
possono
essere diverse. Occorre tener conto che il campo elettrico di una
carica
in moto non e' necessariamente simmetrico.
Salta fuori che, guarda caso, tutte queste differenze RICHIEDONO la
presenza di una forza dipendente dalla velocita'. Che chiameremo
"forza di Lorentz dovuta al campo magnetico"
Il tutto e' quindi un modo per DEDURRE il campo magnetico partendo
dalla relativita' e dal campo elettrico. E" trattata in modo
molto buono sul secondo volume del corso di fisica di Berkeley
(in inglese).
--
Gianni Comoretto Osservatorio Astrofisico di Arcetri
gcomoretto_at_arcetri.astro.it Largo E. Fermi 5
http://www.arcetri.astro.it/~comore 50125 Firenze - ITALY
Received on Fri Dec 14 2001 - 11:28:30 CET