Non so che cosa esattamente intendi con "componente filosofica", ma posso
assicurarti che i "fondamenti fisici" sono enormemente convincenti -
radiazione fossile isotropa a microonde e red shift, per esempio. Questo e
la teoria generale della relativita' portano a ipotizzare per l'universo un
inizio caratterizzato da uno stato di densita' infinita e temperatura
infinita e dimensioni infinitesime. E' in definitiva una singolarita' che
chiamiamo Big Bang, e ormai dopo anni di discussioni quasi tutti gli
scienziati concordano su cio', grazie soprattutto alle prove fisiche di cui
sopra e ai lavori matematici di Einstein, Fridman, Hawking, Penrose, e molti
altri. E anche i piu' accaniti oppositori, come Lifsitz e Khalatnikov, ormai
si sono convinti.
Ma in realta' la situazione non e' affatto cosi' chiara e definita.
Infatti, l'universo viene descritto da due teorie parziali: la relativita'
generale (che si occupa dei fenomeni su grande scala e della gravita') e la
meccanica quantistica (che si occupa dei fenomeni su piccola scala, atomica
e subatomica).
Le due teorie, che pure sono provate da osservazioni e conquiste della
scienza e della tecnica, dalla energia atomica alla microelettronica, sono
in disaccordo fra loro e quindi non possono essere entrambe corrette.
Oggi gli scienziati cercano una teoria che le comprenda entrambe: una teoria
quantistica della gravita'.
Uno dei maggiori scienziati viventi, l'inglese Stephen Hawking, che con le
sue idee e le sue teorie matematiche ha contribuito all'affermazione
universale della teoria del Big Bang, ha cambiato parere e - sulla base di
teorie matematiche ancora in evoluzione - cerca di convincere il mondo
scientifico che non ci fu nessuna singolarita' all'inizio del tempo:
tenendo conto di effetti quantistici che nelle condizioni estreme di
densita' elevatissima, dimensioni piccolissime e temperatura di molti
miliardi di gradi non possono essere ignorati, la singolarita' prevista
dalla relativita' generale potra' in realta' scomparire.
Mi permetto di consigliare la lettura del bellissimo libro di Hawking (da
cui ho tratto parte di queste considerazioni), pur supponendo che esso non
ti sia sconosciuto: S. Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri, ed. Rizzoli.
Non e' un libro facile, pur essendo di divulgazione: ogni sua riga richiede
di essere pensata, meditata e "digerita", ma e' veramente affascinante e
illuminante.
Giorgio.
"Paolo Giglioli" <paologiglioli_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:mJxJ7.115147$sq5.5537020_at_news.infostrada.it...
> Ciao,
>
> ripropongo un mio post gi� inviato a it.scienza.astronomia...
>
> A scuola abbiamo molto discusso circa la teoria del big bang e in generale
> delle teorie sulla "nascita" del nostro universo, e siamo giunti alla
> conclusione che in ognuna di esse la componente filosofica � pi�
> "importante" di quella scientifica... ma � davvero cos�? Il big bang ha
come
> unici fondamenti fisici la radiazione fossile e il redshift? Se no, quali
> sono i *veri* fondamenti fisici (e matematici) del big bang?
>
> Non ci convinceva nemmeno molto il fatto che esistessero diverse teorie
> sulla nascita dell'universo: significa quantomeno che nessuna di esse �
> completamente affidabile e "provata", ed � per questo che, poich� ognuna
ha
> le sue prove a favore, l'affiliazione di uno scienziato all'una o
all'altra
> si ha forse solo in base ad un'inclinazione filosofica...
>
> grazie!
> Paolo
Received on Wed Nov 21 2001 - 15:27:13 CET
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