Re: ''L'universo elegante'' di Greene [Era: Ma quante sono le dimensioni?]

From: Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Sat, 24 Nov 2001 11:10:59 +0100

Valter Moretti ha scritto:
> Pero` ora non ho il libro per le mani (la mia copia e` a 400 KM da qui,
> se lo trovo in biblioteca cerco di essere piu` preciso, forse Elio
> potra` esternare qualche critica con piu` precisione se ha il libro
> sotto mano).
Non l'ho sotto mano, e l'ho letto (sei o sette mesi fa) solo perche' me
l'hanno regalato (non l'avrei mai comprato...).
Sfortunatamente non lo trovo piu'. Strano, perche' certamente non l'ho
prestato. Saltera' fuori quando meno me l'aspetto.
Pero' ricordo abbastanza l'impressione che mi ha fatto: decisamente
negativa, per le ragioni che dice Valter.
Siccome avevo scritto una specie di recensione per la persona che me
l'aveva regalato, posso ripescarla, senza dovermi affidare alla memoria.

Ma il problema vero e piu' generale e' questa divaricazione di giudizi
fra gli addetti ai lavori e gli altri. A me, che come sapete sono
attento al problema didattico, all'educazione scientifica dei non
specialisti, ecc., questo soprattutto preoccupa.
Perche' so bene che i non specialisti spesso pensano che noi abbiamo una
visione elitaria, pretendiamo cose impossibili, mentre e' bello e giusto
che ci sia chi si preoccupa di dare anche al cittadino comune "un'idea"
di che cosa sono i problemi della scienza moderna.
Quando gli si dice che con quei libri non si fanno un'idea, ma vengono
pesantemente tratti in inganno (e non sempre in buona fede, e non solo
per bassi motivi di grana, ma anche per motivi ideologici) non ti
credono: restano convinti che siamo noi a non capire, a essere chiusi
nella solita "torre d'avorio" e a voler lasciar fuori gli altri.
Io per mio conto questo lo rifiuto, per due ragioni:
a) Che invece mi duole assai vedere il pietoso livello d'incultura che
si abbassa sempre piu' (e non solo in campo scientifico...)
b) Che rivendico (immodestamente) di avere la capacita' di spiegare cio'
che si puo' spiegare, in modo corretto e senza travisare le idee
essenziali, anche senza passare attraverso tutto il tirocinio dello
specialista.
Ma affermo anche:
c) Che ci sono comunque dei limiti: per es. non si puo' parlare di m.q.
senza introdurre in qualche modo la struttura lineare.
d) Che chi vuole capire qualcosa deve essere disposto a faticare un po':
non puo' pretendere tutta la pappa fatta e scodellata.
e) Che bisogna comunque passare per un apprendimento di base: non si
puo' parlare di fisica avanzata non sapendo niente dei 3 o 4 secoli
precedenti.

A Tiziano, che chiede
> Eventualmente vi chiedo su quali testi mi potrei indirizzare (esclusa la
> relativita') tenuto conto delle mie deboli basi di fisica e matematica
direi questo.
Primo: le deboli basi di fisica sono un grave handicap, per quanto ho
detto sopra.
Secondo: per che' escluisa la relativita'? Perche' non 'tinteressa, o
perche' pensi di non averne bisogno?
Terzo: potrei darti un'indicazione all'ingrosso. Lascia perdere i libri
Mondadori o Einaudi (purtroppo per quest'ultimo editore, ma da quando e'
stato assorbito da Mondadori non si riconosce piu'). Molto meglio, di
solito, quello che pubblica Boringhieri.
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Sat Nov 24 2001 - 11:10:59 CET

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