"Bruno Cocciaro" wrote:
> "Fiume Placido" wrote:
> > Questo per� non risponde ancora a un problema
> > ancor pi� fondamentale: perch� esiste il mondo,
> > invece che nessun mondo?
Non mi pare proprio questa la sede per questo tipo di interogativi.
> Devo confessare che il mio smarrimento di fronte alla meccanica quantistica
> e' tale che io non sarei proprio sicuro sicuro della risposta.
> Si stava cosi' bene prima dell'avvento della MQ :-).
> Mah, probabilmente il mio smarrimento e' figlio semplicemente del fatto che
> la MQ non l'ho mai capita.
Questa invece e' una questione interessante da dibattere, credo. E credo che la
risposta che ti sei dato, oltre che sincera, sia veritiera. Ovvero, la fisica
classica e non relativistica e' talmente "comoda" da capire, facilmente
intuibile, cosi' vicina alla nostra esperienza, che ci aveva abituati a fidarci
ciecamente del nostro buon senso comune. Il problema e' che, per valutare una
teoria scientifica, occorre innanzitutto metterla alla prova delle verifiche
sperimentali, e non della nostra sola esperienza sensoriale. E allora
succendono i guai: come si fa a credere *davvero* che un orologio cammina in
modo diverso se e' messo sul Plateau Rosa' piuttosto che a Torino? Non e' che
questi scienziati ci imbrogliano, ci prendono tutti per i fondelli? ;-) E
allora entra in ballo un altro fattore: occorre controllare gli esperimenti,
oppure, se non se ne e' capaci, occorre trovare qualcuno di cui ci si fida che
controlli per noi. Ad esempio, il recente esperimento sul superamento di c non
pare che sia decisivo, credo di aver capito. Ma, se i risultati sperimentali,
controllati e verificati, danno un certo esito, anche se questo e' in contrasto
col nostro senso comune, e' quest'ultimo da modificare, perche' evidentemente
non e' adeguato. L'esperienza sensoriale non e' infallibile, insomma: sebra
ovvio ma in realta' non lo e' Ciao
Paola
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Received on Wed Nov 07 2001 - 09:43:41 CET