Re: Teletrasporto e telecomunicazioni.

From: Marco Frasca <frasca.marco_at_tin.it>
Date: Sun, 04 Nov 2001 18:47:37 GMT

"Andrea Francinelli" <a.francinelli_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:_qNE7.3800$sq5.230875_at_news.infostrada.it...
> > Mah, finche' ti mantieni nella Meccanica Quantistica non puoi
> > scappare (tra l'altro la comunicazione istantanea viola anche la
> > Relativita').
>
> Eppure leggevo sul Boniolo che e' stato dimostrato che la MQ e'
> una teoria non-locale (o almeno e' possibile darne una formulazione
> in questo senso). Inoltre il principio di non-localita', se ho ben capito
> implica la non osservanza dei principi relativistici.
>

La presunta "non-localita'" della meccanica quantistica non e' condivisa da tutti i
fisici. Di fatto, per realizzare questi esperimenti si utilizzano i cosiddetti stati
entangled che hanno la caratteristica di non essere fattorizzabili. L'uso di questi stati
e' alla base del cosiddetto "paradosso" EPR che in realta' paradosso non e'. Ma,
ogniqualvolta si vuole utilizzare questi stati per effettuare una qualche applicazione
pratica come il teletrasporto, la crittografia o altro, e' necessario l'invio di un
messaggio con metodi classici e quindi che richiedono mezzi di comunicazioni che non
superano la velocita' della luce, come ad esempio i fotoni. E' quindi impossibile violare
la relativita' attraverso la meccanica quantistica e anche inviare informazioni a
velocita' maggiori di quelle della luce utilizzando la meccanica quantistica.

> Inoltre sul Boniolo si dice anche che in questo modo si puo' dare
> una spiegazione al paradosso EPR, proprio in virtu' del fatto che
> il principio di simultaneita' e' violato e quindi e' possibile la
> propagazione
> istantanea di informazioni.
>
> Quindi la faccenda non mi e' molto chiara. Come stanno in realta'
> le cose?
>

Vedi spiegazione sopra. Non so chi sia questo Boniolo.

> Visto che ci sono ho una altra domanda: se e' vero che la non-localita'
> implica la non osservanza dei principi di simultaneita' come si puo'
> dal punto di vista teorico giustificare lo spin?
> Da quello che ricordo lo spin si introduce per rendere conforme
> alle trasformazioni di Lorentz l'equazione di Klein-Gordon, in
> approssimazione quasi-relativistica.
>

Lo spin entra in maniera perfettamente consistente in qualsiasi formulazione relativistica
della meccanica quantistica: in sostanza, se scrivo un'equazione di un campo
relativisticamente invariante (es. equazione di Dirac dell'elettrone), lo spin verra' di
fatto inglobato nella teoria in modo consistente. Dunque, combinando relativita' e
meccanica quantistica si ottiene immediatamente l'introduzione dello spin. Nel caso
dell'equazione di Dirac questo diede la prima dimostrazione che il fattore giromagnetico
dell'elettrone vale 2 (che per l'epoca era un risultato eccezionale ma e' stato corretto
dall'eletrodinamica quantistica) proprio in un famoso articolo di Fermi su Nature.

> Se ora la MQ non e' tenuta ad osservare i principi di simultaneita',
> non avrebbe senso imporre per le eq di KG l'osservanza delle
> trasformazioni di Lorentz.
>

Vedi sopra.

> Discutendo con amici fisici mi hanno detto che in realta' e' possibile
> dare una formulazione dello spin che non tiene conto della relativita',
> (e questo risponderebbe alla mia domanda) basta introdurre una
> diversa hamiltoniana per la particella.
> Pero' la spiegazione non mi convince al 100%, perche' in questa
> hamiltoniana si fa riferimento ad un campo magnetico e leggevo,
> proprio sul NG come il magnetismo sia un effetto relativistico
> (mi sembra era accennato in un post di Elio Fabri - ho perso il
> riferimento purtroppo).
>

Infatti, non so chi siano i tuoi amici fisici ma fanno affermazioni quantomeno
sorprendenti. L'affermazione di Elio e' ovviamente corretta.

> Come stanno quindi le cose?
>
> Andrea Francinelli
> a.francinelli_at_libero.it
>
>
>

Marco Frasca
Received on Sun Nov 04 2001 - 19:47:37 CET

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