Danilo Giacomelli ha scritto:
> E' ovvio che non � indispensabile. Occorre per� tenere conto di alcune cose.
> - La misura della luminosit� non � semplice, specie se si vuole tenere conto
> di tutto lo spettro (misura bolometrica).
> - Il confronto tra le magnitudini � pi� semplice, in quanto sono
> proporzionali alla risposta dell'occhio.
> - Le stelle sono tantissime e buona parte del lavoro astronomico � fatto da
> appassionati.
E' vero che storicamente le definizione di magnitudine e' stata
costruita (Pogson) in base alla risposta dell'occhio, ma ovviamente oggi
questo ha solo interesse appunto storico. Nessuno piu' stima le
magnitudini a occhio...
Mi pare poi che la domanda fosse un'altra: non perche' la formula sia
logaritmica, ma perche' sia data con due stelle.
Il fatto e' che le misure sono sempre fatte per confronto tra la stella
che interessa e altre stelle campione, per cui vengono assunte come
riferimento certe stelle ben misurate.
Questo e' solo un fugace accenno a un tema alquanto intricato...
> ...
> Se non erro la costante � 1 se L e m sono in unit� solari. Comunque vale
> solo per stelle della sequenza principale e le eccezioni non mancano.
Giusto, scritta cosi' la formula vale solo assumendo come unita' massa e
luminosita' del Sole.
La formula vale per la sequenza principale, ma va anche deto che e' una
grossolana formula empirica, che inoltre non funzina bene su tutta la
sequenza.
Insomma, puo' essere utile solo come primo orientamento, per stimare la
massa dalla luminosita' osservata.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Sat Oct 20 2001 - 10:22:01 CEST