la misura

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: Tue, 5 Oct 2010 01:18:50 -0700 (PDT)

> Eppure e' li'
> l'essenza della Fisica. Crea una definizione di "Misura" ed ottieni un
> condensato delle tue conoscenze.
> Misura = atto per mezzo del quale viene registrato in modo oggettivo
> un determinato esito, tra almeno due possibili, di un un esperimento
> effettuato su un sistema fisico.

Premetto che questa vuole essere una nota introduttiva... solo uno
spunto che abbia la capacita' di stimolare e provocare una
discussione
costruttiva.
Gli spaghetti: tempo di cottura 8 minuti! :))
Giulia in cucina ha versato gli spaghetti nell'acqua e aspetta per
poterli scolare.
Luca le chiede: cotti?
Lo spaghetto puo' assumere 2 stati: buona la cottura, cattiva
cottura.
Giulia guarda l'orologio, sono trascorsi sette minuti.
MISURA: Prima di 8 minuti.
Giulia e' precisa... e aspetta.
Giulia guarda l'orologio, sono trascorsi sette minuti e 59 secondi.
MISURA: Prima di 8 minuti.
Giulia e' precisa... e aspetta.
Giulia guarda l'orologio, sono appena trascorsi 8 minuti.
Giulia scola la pasta, e Luca dice che e' scotta---- Luca
oggettivamente <<interpreta il risultato>>????
La misura come vedi e' soggetta a diversi e molteplici meccanismi:
  alla capacita' tecnica che abbiamo di porre in rilievo cio' che
interessa; Ma cio' che interessa e' un costrutto mentale che abbiamo
creato in maniera condivisa; La capacita' del soggetto stesso della
misura di poter esprimere differenze significative dopo il risultato;
interpretazione del risultato stesso. E ne manca uno, lo dico in
seguito.
Io parlo in linea di principio.
Se si restringe il campo della nostra indagine sul significato della
misura a quei casi <<evidenti>> allora e' banale la conclusione.
Misura della SCARPA. Ne prendo una a caso e la metto al piede destro:
E' DESTRA? SI- NO a seconda di come calza. E' banale? Nemmeno tanto.
Ho citato un paio di esempi, adesso vorrei essere meno estetico.
Una misura opera , in maniera generale, un confronto tra Entita'...
una delle quali ha il dovere di essere fissa per tutti gli altri
esperimenti di misura, la chiamo base-di-paragone, e deve essere
Assoluta, indipendente da altro. Qualora non lo fosse bisognerebbe
sapere da cosa dipende e come.
Dunque cio' che si vuole misurare viene confrontato con la unita'
misurativa.
I punti che si devono analizzare sono:
La grandezza di cui ci interessa la misura appartiene al fenomeno/
corpo che prendiamo in esame? E se si, tale grandezza dipende da
altre
quantita' che sono a loro volta misurabili?
La base-di-paragone e' fruibile cosi' come e' in maniera da
conservare inalterata la sua caratteristica fondamentale di :
<<assolutezza>>?
Il risultato del confronto porta ad evidenziare una <<grandezza>>. Il
fine ultimo della misura e' il discernimento di tale grandezza (sia
dal resto e sia in maniera "oggettiva").
Quando Giulia ha cotto la pasta ha implicitamente fatto tutto questo
che ho descritto sopra.
Bonta' dello spaghetto <<appartiene>> evidentemente allo
spaghetto....
dipende dal <<tempo>> di cottura, ma gli 8 minuti intesi come base-
di-
paragone sono a loro volta dipendenti da:
capacita' di cottura dello stesso formato di spaghetti operato dal
cuoco che ne ha decretato il tempo di cottura ottimale.
Giulia ha inoltre valutato una comparazione tra il suo tempo di
cottura e quello indicato sulla confezione.
Alla fine il risultato della misura ha evidenziato una grandezza...
che a detta di Luca e' esagerata! Senso critico, senso fisico...
chiamiamolo come vogliamo... questo e' il nocciolo di tutto il
meccanismo: l'interpretazione dei risultati.
Infatti la misura dello spaghetto e' anche banale.
Dovremmo rivolgere la nostra attenzione a qualche cosa di piu'
complesso, o di piu' <<misterioso>>.... anche se i punti logici che
sono a fondamento del processo <<di misura>> sono contenuti anche
qui.
Potrei ripetere il discorso con ogni altro processo di misura.
La misura e' un <<complesso>> costrutto mentale che obbliga a <<fare
una buona fisica>>, come giustamente tu dici.
Ma non dimenticare che siamo noi a decretare : cosa si puo' e si deve
misurare, e come debbano essere interpretati i risultati.
A questo punto l'ultimo fattore della lista, che dicevo avrei esposto
in seguito. E' l'Autoreferenzialita'.
Sostanzialmente noi non facciamo altro che ricalibrare i concetti che
definiscono gli enti sulla base di alcune caratteristiche (che a loro
stessi appartengono) attraverso la capacita' di raffinare il processo
di misura delle stesse caratteristiche di cui sopra.
Tali caratteristiche sono il risultato della applicazione di mezzi
tecnici che ne evidenziano la grandezza in <<rapporto>> ad una base-
di-
paragone, pero' gli stessi strumenti tecnici si raffinano solo dopo
aver migliorato il concetto dello stesso ente che e' adesso a
definire
questa grandezza di cui ci stiamo occupando.
Received on Tue Oct 05 2010 - 10:18:50 CEST

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