Alcune osservazioni sui vari messaggi.
- Ruolo dei fisici nello sviluppo dell'informatica.-
Non era il tema del mio post, anche se � forse la disciplina che
maggiormente esemplifica il tema che mi premeva sottoporre, ben colto da
Elio Fabri: il ritirarsi dei fisici dai settori quando diventano applicativi
(e
aggiungerei: redditizi).
-Difficolt� o meno ad inserirsi nell'industria.-
No, non mi lamentavo di questo. E' vero che a volte vengono preferiti
ingegneri, chimici o matematici, ma spesso accade il contrario.
Il tema di discussione voleva incentrarsi sul mondo delle professioni, tra
queste informatica. Questa tematica non � del tutto estranea al corso di
laurea in fisica. Ricordo, e a Pisa, dove ho studiato, la cosa ha avuto un
certo successo, l'esperienza di Fisica Sanitaria. Non ne conosco la storia,
e nemmeno il proseguimento, ma mi sembra che fosse stato ritagliato un ruolo
definito.
Quasi tutti i corsi di laurea offrono sbocchi professionali definiti, che
consntono ad un laureato di avviare una attivit� professionale o
imprenditoriale. Oltre ai casi banali (medici, ingegneri ecc.) cito: il
giornalismo per i laureati in lettere o filosofia, il consulente aziendale
per i laureati in Scienze Politiche, ecc.
Credo che sia corretto per i fisici, ed in modo particolare per quelli
responsabili a vario titolo del corso di laurea in fisica, porsi tali
problemi.
Non ho idee ma posso azzardare qualcosa:
meteorologia
modellistica di sistemi complessi (traffico, impatto ambientale)
misure fisiche (acustica, radiometria, emissioni elettromagnetiche)
Preciso una esperienza personale gi� citata.
Alcune anni fa, come responsabile di una azienda di informatica, nlla
prospettiva di effettuare attivit� vicine a quelle consuete, volevo inserire
la possibilit� di certificazione di installazioni (reti, trasmissione dati
ecc). Per questo � necessario nominare un direttore tecnico. Io non avevo
potuto farne richesta presso la camera di commercio in quanto non ingegnere
n� perito industriale (ho la maturit� scuientifica). La cosa � stata risolta
da un collega ingegnere civile (!).
Concludendo, e scusandomi per la lungaggine. Solo una frazione dei laureati
in fisica si avvier� al mondo della ricerca, gli altri sono lasciati a se
stessi, sia nel mondo dell'industria, dove scarsi sono i contatti per
favorirne l'ingresso, sia nel mondo dell'imprenditorialit� e delle
professioni.
Received on Wed Sep 12 2001 - 15:52:52 CEST
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