Re: Domanda x Elio Fabri (o altri)

From: Nicola Scolari <nicola.scolari_at_epfl.ch>
Date: Wed, 05 Sep 2001 14:16:48 +0200

Elio Fabri wrote:
> Non sono sicuro di aver capito la domanda, ma se ho capito la risposta
> e' "non e' detto".

Effettivamente, dopo essermi riletto, mi sono accorto che ho scritto
veramente male quello che volevo dire.
Classicamente la luce (uso la luce perche' e' piu' semplice per spiegare
quello che voglio dire, ma qualunque altro fenomeno ondulatorio
(classico) penso potrebbe andare bene) e' considerata un onda. Se
prendiamo una luce idealmente monocormatica coerente (tipo laser) questa
puo' e' composta da un unica frequenza, dunque una scomposizione in
frequenze (trasf. di Fourier) darebbe matematicamente una funzione di
Dirac alla frequenza corrispondente. Se ora consideriamo un singolo
impulso luminoso coerente, questo (per come la vedo io) non e' piu'
esattamente monocromatico. Mi spiego: un impulso luminoso e',
matematicamente, come moltiplicare la funzione seno o coseno per una
funzione "finestra", come puo' esserlo una gaussiana. Dunque l'impulso
puo' essere descritto in un punto, omettendo qualche costante, da
sin(2*pi*f*t)*exp(-t^2). La trasf. di Fourier di una moltiplicazione
diventa la convoluzione della trasf. delle due funzioni. La TdF di una
gaussiana e' un'altra gaussiana, dunque fatti i dovuti calcoli ci si
ritrova con una gaussiana al posto della funzione di Dirac. In pratica
l'impulso lo si puo' vedere come una serie di onde sovrapposte con
frequenza prossima a quella del segnale. Questo per lo meno e' quello
che mi avevano spiegato ad un cosrso di semiconduttori.
Un impulso luminoso visto in questo modo puo' essere ricondotto a quello
che diceva la qed agli inizi? Cioe' un fotone puo' essere visto come
sovrapposizione di campi em quantizzati (il tutto avverrebbe a 3
dimensioni e non a 1 come ho spiegato io)?
Se e' come l'ho capita io i campi em oscillando formerebbero delle
increspature , un po' come nel caso dell'impulso, che corrisponderebbero
ai fotoni. Questo dimostrebbe alcune delle cose che mi hai detto. P.es.
si puo' determinare la posizione dell'impulso, ma esso occupa uno spazio
piu' ampio. Cosi' le increspature del campo em potrebbero estendersi
spazialmente piu' di quello che ci aspetti.
Mi fermo qui perche' ho paura di castroneggiare.... :)
Ciao
Scola
Received on Wed Sep 05 2001 - 14:16:48 CEST

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