(wrong string) � del moto

From: (wrong string) � <fulgom_at_tiscalinet.it>
Date: Wed, 1 Aug 2001 12:18:57 +0200

Morel <noprivatereplies_at_please.it> wrote in message
1exeop2.cz9kh512i5rfnN%noprivatereplies_at_please.it...
> Diabolik <chiocciola_at_punto.it> wrote:

...................................taglio...................................
.............................

>
> Il paradosso dei gemelli citato sempre nelle trattazioni elementari di
> RR (e di cui l'esperimento degli orologi NON costituisce una variante:
> li' c'e' in gioco la gravita') mi e' sempre sembrato usato a sproposito
> e tendente solo a creare confusione.
> La relativita' ristretta si limita a dire che il gemello rimasto a casa
> quando osserva il razzo del fratello avventuroso vede i suoi orologi
> ritardare. Non e' pero' affatto in grado di dirci che il gemello
> viaggiatore, una volta tornato a casa, sara' ancora nel pieno vigore
> della gioventu' mentre il sedentario avra' i capelli bianchi e la
> dentiera. In fondo, anche il gemello sul razzo osservando il fratello a
> casa vede il cucu' appeso al muro ritardare...
> Per poter dire in che condizioni i due si ritrovano occorre ben altro
> che la RR.
>
> >
> > Non mi sembra. Se conta solo il moto relativo tra due corpi, come
possono
> > gli orologi essere in ritardo o in anticipo se entrambi gli orologi
possono
> > (secondo la stessa teoria) essere considerati in moto o immobili uno
> > rispetto all'altro ?
> >
> Una cosa e' osservare un'orologio in moto, mentre mantiene lo stesso
> stato. In questo caso la relativita' ristretta e' sufficiente a dirci
> che quell'orologio viene osservato ritardare rispetto a quello al polso
> dell'osservatore.
> Un'altra cosa e prendere due orologi da un tavolo, metterne uno su un
> razzo, fargli fare un bel giretto, farlo tornare, rimetterlo sul tavolo
> e confrontare l'ora segnata. Io non credo proprio che la RR sia
> sufficiente per descrivere l'esito della seconda esperienza.
>
> >
> > Ciao
> >
> Saluti.
> --
> Morel

Ciao ragazzi.
Per il momento voglio dissipare i vostri dubbi (spero
una volta per tutte) sugli effetti del "Paradosso dei gemelli".
Vi allego a tal fine una porzione di un mio post
pubblicato il 4 Maggio 2001:


Il giorno 1 gennaio del 2000 un'astronave con un'astronauta a bordo si
accinge ad un viaggio di andata e subito ritorno alla velocit� di 240.000
Km/sec., come meta un pianeta distante 8 anni luce. Se la luce viaggiando a
300.000 Km/sec. impiega 8 anni (di tempo terrestre) a percorrere quel
tragitto, l'astronave viaggiando a 240.000 Km/sec. impiegher� esattamente
10 anni (sempre di tempo terrestre). Quindi il 1 gennaio 2010 atterrer� su
quel pianeta, dopodich� ripartir� e rientrer� il 1 gennaio 2020.
Parte l'astronave e noi con i nostri telescopi seguiamo il suo percorso.
Einstein ci ha insegnato (ed � cos�) che a quella velocit� il tempo
sull'astronave rallenta del 40%. E infatti noi che con i nostri telescopi
seguiamo attimo per attimo quel volo notiamo che l'orologio dentro
l'astronave va pi� indietro rispetto a quelli sulla Terra.
Ma questo andare pi� indietro dell'orologio viaggiante a noi della Terra
appare giorno per giorno in maniera sempre pi� accentuata, poich� entra ora
in gioco anche la distanza via via maggiore che l'immagine dell'orologio
sull'astronave deve percorrere per arrivare sulla Terra.

Mi spiego meglio: Quando l'orologio-calendario sulla Terra segner�
il 1 gennaio 2010 noi sappiamo che l'astronave � atterrata su quel pianeta.
Per� i nostri telescopi ad essa puntati, che la seguono, ci dicono invece
che essa sta ancora volando ed � a poco pi� di met� tragitto. Non c'�
contradizione in questo, poich� l'immagine dell'atterraggio sul pianeta
lontano 8 anni luce per giungere ai nostri occhi deve compiere 8 anni di
viaggio. Ci� vuol dire che noi dalla Terra assisteremo visivamente
all'evento con 8 anni di ritardo, quando cio� il nostro calendario segner�
il 1 gennaio 2018. Ci siamo fin qui?

Andiamo ora sull'astronave. Abbiamo detto che il tempo sull'astronave
rallenta del 40 %, e infatti alla data dell'atterraggio, che per la Terra
avviene nel 2010, l'orologio-calendario sull'astronave segner� il 1 gennaio
2006.
Poniamo adesso che dopo l'atterraggio l'astronauta prenda il suo telescopio
e dia uno sgardo al nostro pianeta. A causa della distanza che c'� egli
vedr�, della Terra, un'immagine "vecchia" di 8 anni, e vedr� con i suoi
occhi che il calendario sul nostro pianeta segna il 1 gennaio 2002 (2010
meno 8, ok?).
Che vuol dire, tra le altre cose, ci�? Che se mentre l'astronauta che si
allontanava dalla Terra avesse voluto seguire con un suo telescopio il
nostro orologio-calendario, avrebbe notato che il nostro andava pi� indietro
rispetto al suo. Ecco da ci� il termine paradosso: entrambi gli
osservatori, quello sulla Terra e quello che viaggia vedranno l'orologio
dell'altro andare pi� indietro rispetto al proprio. Ma in realt� quello che
va veramente indietro � soltanto quello che viaggia, e questa verit� sar�
pi� evidente al rientro dell'astronave.
Un attimo prima di ripartire l'astronauta d� un'occhiata al suo
orologio-calendario: 1 gennaio 2006; e a quello della Terra:
1 Gennaio 2002, e riparte.

Dalla Terra assistiamo alla partenza da quel pianeta quando vediamo il
nostro calendario segnare il 1 gennaio 2018 e quello dell'astronave segnare
il 1 gennaio 2006. Ma a questa nostra data sappiamo gi� che in "realt�"
l'astronauta � in viaggio di ritorno da ben 8 dei nostri anni. Questo ora
vuol dire che contrariamente all'andata, ove le distanze fra astronave-Terra
andavano aumentando, adesso tali distanze andranno diminuendo in maniera
tale che entrambi gli osservatori (astronauta, Terra) vedranno l'orologio
dell'altro andare pi� veloce rispetto al proprio (e rieccolo di nuovo il
paradosso). Ma questo andare pi� in fretta dell'orologio altrui sar�
condizionato in maniera tale che dal 1 gennaio 2018 (per la Terra anno
visivo d'inizio del ritorno) al 1 gennaio 2020 (anno effettivo di rientro
dell'astronave) sia condensato (solo visivamente all'osservazione
telescopica, non "realmente") sia condensato, dicevo, tutto il viaggio di
ritorno. Quindi nell'arco di due anni, dalla Terra, assisteremo a tutto il
viaggio di ritorno che, all'andata , lo stesso tragitto, ci � sembrato
durare 18 anni.

In questi nostri due anni vedremo l'orologio dell'astronauta passare
velocemente dal 1 gennaio 2006 al 1 gennaio 2012.
L'astronauta invece vedr� durante i suoi 6 anni occorrenti per il ritorno,
l'orologio della Terra passare dalla data del 1 gennaio 2002 al 1 gennaio
2020.

Conclusione: il 1 gennaio 2020, anno della Terra, rientra l'astronauta. Il
suo orologio segna il 1 gennaio 2012. Per lui che ha viaggiato a 240.000
Km/sec. c'� stata una maniera diversa di veder scorrere il tempo.
L'astronauta � veramente pi� giovane rispetto a noi di 8 anni.

Vi saluto entrambi: Morel e Diabolik.
E Buone Vacanze a tutti.

Francesco Alf�
Stazione Astronomica di Vittoria-Sud
Contrada Cappellaris







-----------------------------------------------------------------
Francesco Alf�
Stazione Astronomica di "Vittoria-Sud"
contrada Cappellaris






Francesco Alf�
Stazione Astronomica di Vittoria-sud
contrada Cappellaris
Received on Wed Aug 01 2001 - 12:18:57 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:35 CET