Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> Viva l'Italia wrote:
>
>> La dimostrazione della regola del parallelogramma compare nei
> > lavori di Daniel Bernoulli [...] Ernst Mach ne da conto nel suo
> > noto libro sulla meccanica
>
> Pero' Mach dice anche che la dimostrazione di Bernoulli e' insufficiente
> e fondamentalmente inutile, perche' il principio del parallelogramma e'
> essenzialmente un dato sperimentale.
ciao Enrico,
vedo che Arcobaleno cambia nick e imperversa in tutti i NG scientifici,
rivendicando le sue scoperte da topo di biblioteca che non capisce
quello che legge.
La dimostrazione della regola del parallelogramma di Bernoulli *per
l'equilibrio statico*, che Arcobaleno ha trovato qui,
http://books.google.com/books?id=giDVE3q_TsUC&pg=PA8&lpg=PA8#v=onepage
parte da tre postulati:
1) def. di "forza equivalente" o "risultante";
2) per dare la risultante, forze collineari si sommano vettorialmente;
3) la risultante di due forze di pari modulo biseca l'angolo formato da
esse.
Bernoulli ricava, da queste, la regola del parallelogramma, nella
convinzione che 2) e 3) siano *veri* ed "evidenti di per se", piu' o
meno quello che pensava Euclide del suo V postulato, dimostrandosi cosi'
un vero scienziato del '700. La sua dimostrazione e' tortuosissima
(anche se ineccepibile), per cui l'unico motivo che puo' renderla
necessaria e' proprio la convinzione che la regola del parallelogramma
non sia postulabile di per se, ma debba essere ricavata da postulati
"piu' evidenti".
Arcobaleno dichiara di pensarla esattamente allo stesso modo (ma con 300
anni di ritardo), e crede di aver (ri)scoperto una perla ignorata o
volutamente dimenticata, acclamando per questo un riconoscimento dei
suoi meriti.
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TRu-TS
Buon vento e cieli sereni
Received on Tue Sep 28 2010 - 21:54:23 CEST