Re: Rotture di simmetria

From: ernesto <ernesto.alto_at_libero.it>
Date: Wed, 13 Jul 2001 11:44:24 GMT

Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it> wrote:


>No. Non te lo puo spiegare nessuno. Nel senso che si tratta di un
>classico esempio di "particella virtuale", e se non sai abbastanza di
>teoria quantistica dei campi puoi solo prendere fischi per fiaschi, come
>accade regolarmente a tutti quelli che leggono le cosiddette
>divulgazioni.

>Tra parentesi: un neutrone non e' "un protone piu' un elettrone piu' un
>antineutrino". Cosi' come un protone non e' "un neutrone piu' un
>positrone piu' un neutrino".
>Eccetera eccetera ... gli esempi sono innumerevoli...

Peccato per�. Di solito le cose che non si sanno spiegare a tutti vuol
dire che sono capite poco.

Dire che un neutrone decade in un elettrone, un antineutrino e un
protone era quello che diceva Fermi. Come nella QED di Feynman, pare
sia necessaria la particella virtuale intermedia W per elettrone e
antineutrino nel decadimento beta. Una specie di fotone di grande
massa e quindi ad azione breve.

Quello che cercavo di capire era come mai potesse avere una massa cos�
enorme, e se la rottura spontanea di simmetria produce questa massa
"virtuale" come prodotto probabilistico. L'energia della rottura della
simmetria di gauge � pi� o meno la temperatura a cui lo stato
fondamentale della rottura diventa favorito? Voglio dire a miliardi di
gradi questi "bosoni vettoriali intermedi" sono comuni come i fotoni?
E quando Rubia li conferm� sperimentalmente al Cern, ha Misurato
particelle virtuali?

Per� se tu pensi che non possa essere spiegato senza un 'approfondita
conoscenza della teroia quantistica dei campi, pazienza. Io quella
teoria la conosco un poco, in modo discorsivo da profano, certo non
approfonditamente!

Grazie lo stesso.

Ernesto
Received on Fri Jul 13 2001 - 13:44:24 CEST

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