Ecco come la vedo io.
Facciamo la tara a tutto il "colore", che sarà stato ampliato a ogni
passaggio, e cerchiamo di estrarre il poco contenuto fisico
comprensibile.
Einstein tiene (1930: E. ha 51 anni, L. ne ha 22) una conferenza alla
Soc. tedesca di Fisica. Non c'è alcuna indicazione sull'argomento, ma
dal cenno che si fa all'invarianza, propenderei per la RG.
L. rileva che la seconda eq. non deriva dalla prima, e che non è
covariante.
Questo è già poco verosimile: E. farebbe, di fronte a un dotto
consesso, un'esposizione con due errori del genere?
Errori che L. riesce a cogliere di primo acchito. Vabbè, era "uno dei
più grandi geni di tutti i tempi"... (A me simili espressioni già
fanno girare le scatole, e di certo denotano l'incompetenza di chi
le scrive.)
Giorgio Pastore ha scritto:
> Ho il libro di Frisch nella versione inglese "What Little I
> Remember".
> La storia viene presentata come almeno di seconda mano (Frisch
> scrive "Another story (I don't know who told me this one)....".
> Per cui diventa difficile verificarla nei dettagli.
Sarebbe però utile sapere se Frisch riporta i dettagli come li
racconta il tizio su facebook.
Secondo me però il peggio viene dopo:
> ...
> Dopo un minuto [Einstein] si girò e, riconoscendo il suo errore,
> disse:
> "L'osservazione di quel giovane là in fondo è perfettamente
> corretta. Vi prego pertanto di dimenticare tutto quello che vi ho
> detto quest'oggi".
Quindi E. riesce in un minuto a convincersi che L. ha ragione, su un
grosso strafalcione che gli era sfuggito nella preparazione della
conferenza.
Non solo, ma lo strafalcione è così grosso da indurre E. a rinnegare
tutto il contenuto della sua conferenza.
Per me, che vadano a roccontarlo a qualcun altro...
--
Elio Fabri
Received on Wed Apr 06 2022 - 11:25:38 CEST