Re: Il tempo in meccanica quantistica

From: Antonello Scardicchio <a.scardicchio_at_libero.it>
Date: Fri, 13 Jul 2001 06:28:55 GMT

Ciao Vittorio,
vediamo se riesco ad essere pi� chiaro.
Per prima cosa l'esistenza di un autostato di un operatore (ad esempio
dell'operatore tempo, qualora esistesse) prescinde dalla commutativit�
dell'operatore stesso con l'hamiltoniano. Ad esempio esiste l'operatore \hat
x di posizione, esistono i suoi autovettori (impropri) e cio� le
\delta(x-x_0), anche se in nessun caso (non banale) x commuta con H. Tu
interpreti le \delta come pacchetti estremamente localizzati. In meccanica
quantistica, infatti, gli autostati di un operatore vanno interpretati come
funzioni d'onda, a prescindere dal fatto che l'operatore commuti o meno con
H o quant'altro. Perch� ci� che vale per un qualsiasi operatore non dovrebbe
valere per l'operatore tempo (qualora questo esistesse)?
Secondo. In meccanica quantistica relativistica esistono gli operatori di
creazione e di distruzione (i campi stessi) delle particelle in determinati
punti dello spazio tempo (indicati come \phi(x,t) o \psi(x,t) a seconda dei
campi). Le particelle vengono create in determinati punti, fatte evolvere e
distrutte in altri punti. Non so se hai mai avuto a che fare con la teoria
di campo quantistica ma li non si fa altro, per calcolare le ampiezze (ad
esempio con i diagrammi di Feynman). Li il problema � risolto imponendo che
anche lo spazio diventi un parametro, come il tempo. La differenza tra i
due viene cos� a cadere e non ha senso parlare ne di operatore spazio, ne di
operatore tempo.
Spero di essere stato pi� chiaro,
Ciao,
Antonello.
Received on Fri Jul 13 2001 - 08:28:55 CEST

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