Re: velocità della luce

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: Wed, 04 Jul 2001 13:53:19 +0200

miele wrote:
>
> "Valter Moretti" ha scritto:
>
> [...]
>
> va bene, aspettero' che tu abbia tempo di spiegare


 Ciao, ho qualche minuto (ho finito ora di fare esami).
 Vorrei dire qualcosa sul cono di luce e sulla causalita` in
 relativita` speciale (RS).
 Allora in RS c`e` lo spaziotempo che e` un insieme di eventi
 = localizzazioni spaziali e temporali infinitesime. (Dal punto
 di vista topologica lo spazio della relativita` speciale e`
 R^4.) Le storie dei punti materiali sono rappresentate da
 curve nello spaziotempo, dette linee di universo,
 etichettabili con il tempo proprio
 (cioe` il tempo segnato da un orologio attaccato al punto materiale).
 Si assume inoltre che nello spaziotempo ci sia una nozione
 di distanza che ora preciso (tale nozione deriva dalla rielaborazione
 di Minkowski del postulato iniziale di Einstein sull'invarinaza
 della velocita` della luce e sull'equivalenza meccanica
 ed elettrodinamica dei riferimenti inerziali, ma non mi dilungo).
 Ogni riferimento inerziale determina un sistema di coordinate
 (che e` individuato a meno di rototlaslazioni spaziali e traslazioni
 temporali) dette coordinate di Minkowski: t, x,y,z.
 La distanza tra due eventi P e Q e` data da (c e` la velocita`
 della luce)
 
 S^2= -c^2(tP-tQ)^2 + (xP-xQ)^2 +(yP-yQ)^2 +(zP-zQ)^2.

 La particolarita` e` che tale distanza non dipende dalle coordinate
 Minkowskiane dette e quindi dal riferimento inerziale considerato,
 malgrado le coordinate spaziotemporali degli eventi dipendano
 dal riderimento. Imporre cio` e` equivalente a dire che le leggi
 di trasformazione tra sistemi di coordinate Minkowskiane sono date
 dalle trasformazioni del gruppo di Poincare' (= trasformazioni
 di Lorentz speciali + rototraslazioni spaziali e traslazioni
 temporali). Si puo` mostrare che il requisito di velocita` minore,
 maggiire o uguale a c per una linea di universo rispetto ad un
 osservatore inerziale e` equivalente a richiedere che il vettore
 tangente alla linea, ovvero ogni porzione infinitesima
 di arco, abbia lunghezza rispett. negativa, positiva o nulla
 rispetto alla nozione di distanza data sopra.
 La dimostrazione e` immediata: se P e Q sono ora eventi
 "infinitamente vicini sulla linea di universo

  -c^2(tP-tQ)^2 + (xP-xQ)^2 +(yP-yQ)^2 +(zP-zQ)^2 < = > 0
 
 equivale a

 (xP-xQ)^2 +(yP-yQ)^2 +(zP-zQ)^2/ (tP-tQ)^2 < = > c^2

 ossia, estraendo le radici,

 "spazio percorso"/"intervallo di tempo impiegato" < = > c

 da cui la tesi.
 Dato che la nozione di distanza non dipende dal riferimento
 inerziale, il fatto che le velocita` della luce sia o non sia
 superata NON dipende dal riferimento.
 
 Se prendiamo un evento P, l'insieme degli eventi Q
 (vicini e lontani) tali che

 -c^2(tP-tQ)^2 + (xP-xQ)^2 +(yP-yQ)^2 +(zP-zQ)^2 =0

 determina un cono (a due falde) con vertice in P.
 Tale cono rappresenta i vettori tangenti
 nell'origine P alle linee di universo di punti che si allontanano
 da P alla velocita` della luce. Tale cono e` assoluto: non
 dipende dal riferimento. Il cono senza l'origine P, divide lo
 spaziotempo in 3 regioni il cui bordo e` dato dalla superficie
 conica stessa: la falda superiore f, la falda inferiore p e
 la regione di spaziotempo "fuori dal cono" e.
 
 Il punto importante e` il seguente se un evento Q si trova
 nella falda f ed ha coordinata temporale positiva rispetto a un
 sistema di coordinate di Minkowski, allora accadra` cio`
 rispetto a tutti gli sistemi di coordinate di Minkowswki
 ( tecnicamente cio` vale solo per quei sistemi la cui
 trasformazione di coordinate puo` essere trasformata con
 continuita` nella trasformazione identica, stiamo scartando
 esplicitamente la trasformazione di "inversione del tempo".)
 Stessa cosa se Q si trova nella falda inferiore.
 In definitiva, l'ordinamento temporale tra P. centro del
 cono di luce ed un punto Q che si trova in una delle due falde
 e` *assoluto*. Le cose cambiano se Q si trova fuori dal cono,
 cioe` in e. Si puo` allora provare che comunque sia situato Q
 rispetto a P, ci sono tre sistemi di coordinate Minkowskiane
 in cui, (senza l'uso dell'inversione del tempo)
 rispettivamente la coordinata temporale di Q e` maggiore
 di 0, uguale a 0, minore di 0. Quinidi se P e Q sono tali che
 Q e` fuori dal cono di luce di P, l'ordinamento temporale
 tra P e Q dipende dal riferimento: non e` assoluto.
 
 Nel momento in cui si parla di causalita` e si dice che qualcosa
 che accade in P e` causa di qualcosa che accade in Q, si assume
 che P preceda temporalemente Q.
 Dato che la causalita` in fisica ha un significato
 assoluto: non dipende da come si rappresenta il mondo, si puo`
 parlare di legami causali *solo* tra eventi tali che uno (causa)
 si trovi nella falda superiore del cono di luce dall'altro
 (effetto) (al limite uno si puo` trovare proprio sulla
 superficie conica futura del cono di luce dell'altro).

 I fantomatici tachioni uscenti dall'evento P avrebbero linee di
 universo che partendo da P *escono* dal cono di luce di P,
 dato che la loro velocita` e` maggiore di c.
 Per esempio con una linea di universo di un tachione potrei
 connettere P ad un evento Q nella regione esterna e del cono di
 luce. Supponiamo che per un certo riferimento
 inerziale l'evento Q abbia coordinata temporale maggiore di
 quella di P: cioe` Q sia "nel futuro" di P per qul riferimento.
 E` chiaro che non avrebbe senso pensare
 che P causi qualcosa in Q per mezzo del tachione (per mezzo
 di qualche tipo di "informazione" che porta il tachione).
 Questo perche` ci sarebbe comunque un riferimento inerziale in
 cui si vede Q nel PASSATO di P e l'effetto non puo` precedere
 la sua causa per alcun riferimento...

 Ciao, Valter
Received on Wed Jul 04 2001 - 13:53:19 CEST

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