Re: Magnete che respinge il ferro
[Luca Grisa:]
>C'e' un errore concettuale bisogna guardare le linee di forza, credo [ora
>sono troppo stanco ed ho caldo!!!] che:
> |
> S=N | N=S
> |
>il piano [sopponendo simmetria cilindrica del sistema] fra i due magneti e'
>tale che B e' tangente ad esso...
Si', se i due magneti sono uguali, ma non lo sono: come ho
scritto, uno dei due dev'essere molto pi� forte dell'altro.
>poi le linee di forza non possono
>intersecarsi.
Lo so, mai detto o implicato niente del genere.
Indubbiamente le linee di forza ti danno la massima
informazione, ma se ti limiti a considerare il campo lungo
l'asse dei magneti e` ovvio, per simmetria, che la direzione
del campo e` quella; basta calcolare intensita` e verso.
S====A====N N=B=S [ferro]
Ora se facciamo una semplificazione che non so bene se sia
lecita e immaginiamo che i magneti siano coppie di poli
magnetici puntiformi ideali (nei punti marcati N e S), usando
la legge dell'inverso del quadrato della distanza ci si
accorge subito che nelle immediate vicinanze del polo S di B
predomina il campo prodotto da lui, mentre, oltre una certa
distanza, dato che A e` molto piu' forte di B, il campo
generato dal polo N di A predomina sicuramente su quello del
polo S di B. Quindi, allontanandosi verso destra lungo
l'asse, il campo dovrebbe addirittura cambiare verso passando
per un punto di zero.
Un programmino improvvisato in C conferma che le linee di
forza (calcolate con l'approssimazione ideale di cui sopra)
che escono dal polo N di A girano attorno al magnete B e dopo
averlo oltrepassato, per un piccolo tratto, riconvergono,
intensificando il campo.
I miei dubbi sono piu' che altro sulla legittimita` di
quell'approssimazione e sulla realizzabilita` pratica. Non ho
il minimo dubbio che se si trattasse di poli elettrici
isolati il campo (elettrico, in questo caso) sarebbe
effettivamente quello ipotizzato.
Ciao
Paolo Russo
Received on Sat Jun 23 2001 - 23:55:43 CEST
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