(wrong string) � l'Unificazione non pu� venire dalla Meccanica Quantistica ?

From: (wrong string) � <fulgom_at_tiscalinet.it>
Date: Sat, 16 Jun 2001 22:17:29 +0200

Walter E.R. Cassani <waltercassani_at_tiscalinet.it> wrote in message
3b27e8c9.3947341_at_news.tiscalinet.it...
>
>

>
> (...) Tuttavia essa continua ad essere completamente scollegata dall'altra
teoria
> chiave, che � la Relativit� Generale (GR), la quale, dominando il mondo
delle
> grandi velocit� e delle grandi masse, dovrebbe fornirci la capacit� di
completare
> il quadro, dal micro al macrocosmo, attraverso i fenomeni della
gravitazione,
> in un unico disegno coerente e razionale, e magari anche semplice.
>

Ciao Walter E.R. Cassani,
chi ti parla � un semplice appassionato della materia, che nel 1981
decise che era giunta l'ora di puntare su un ben preciso obiettivo:
capire come Funziona l'Universo.
Ritengo e sono convinto che nell'estate
del 1998 tale lavoro lo ebbi felicemente concluso.
E' stato solamente un miracolo della volont�,
che ha premiato la costanza e la dedizione a un'ideale.
Il risultato � quello che giurerei essere
un "matrimonio" perfetto e felice tra
la Meccanica Quantistica e le due Teorie della Relativit�;
proprio quel "disegno coerente e razionale" che tu esigi,
un disegno soprattutto semplice, come dici tu,
e tanto semplice che pi� semplice non si potrebbe.
Lo vedo come un bel quadro
che ho osato chiamare "Teoria Generale dell'Universo",
oppure "Teoria Quantistica della Gravitazione".




> L'impossibilit� di collegamento tra le due teorie dipendeva dal conflitto
tra i
> diversi metodi di indagine della natura messi in atto dalle teorie stesse.
> Mentre a fondamento della Meccanica Quantistica sta un indeterminismo
> originale tra causa ed effetto, poi variamente collegato al principio di
> indeterminazione, a fondamento della Relativit� Generale stanno le
funzioni
> di campo che vorrebbero descrivere le connessioni causali tra materia ed
> energia ad ogni livello macroscopico.
>
> Spesso, e da molti importanti rappresentanti del mondo scientifico, �
stato
> detto che non c'era molto da preoccuparsi, che un qualche piccolo e
> inaspettato aggiustamento della QM avrebbe prima o poi permesso il
> collegamento con la GR, ma da nessuna parte sull'orizzonte della QM
> sembra essere in vista un tale piccolo aggiustamento.
>

Caro Walter, secondo quanto io ritengo di aver scoperto,
non � la MQ che occorreva aggiustare, ma la Relativit�.
Il grande Einstein non ha fatto un lavoro completo.
Daltronde non poteva fare tutto lui, e quasi un secolo fa.
Quello che ha fatto � stato gi� grandissimo, per un uomo solo.
Einstein ha s� capito che il Tempo � relativo,
e ha s� capito che lo � anche lo Spazio, ma per quest'ultimo
la sua comprensione � stata solamente parziale.
Egli non ha previsto che Spazio, Tempo e singolo osservatore
andavano e vanno perfettamente a "braccetto",
come se fossero "fusi" assieme, come se ogni osservatore
si portasse appresso il "proprio" Tempo e
il proprio Spazio "personali", e in maniera tale che
un evidente e misurabile rallentamento
del Tempo, dovuto ad accelerazioni della velocit�
o a condizioni gravitazionali maggiori di prima,
avrebbe fatto contrarre non solo il laboratorio dell'osservatore
(� soltanto questo che ha pensato il grande Einstein)
ma con lui, e relativamente a lui, tutto l'intero Universo.
(Per un aereo di linea che viaggia a 1.200 Km/h, relativamente ad esso
tutto l'Universo � pi� contratto di una parte su sei miliardi circa.)
Una delle conseguenze rivoluzionarie di ci� � che la velocit� della Luce
non � assoluta, ma � CONTEMPORANEAMENTE assoluta e relativa.
Se un osservatore si muove alla velocit� di 260.000 Km/sec.,
(tale grado di velocit� � giudicata da un altro osservatore "immobile")
egli misurer� durante il viaggio che la velocit� della luce
avr� un valore doppio a quello che si conosceva: 600.000 Km/sec.;
e alla fine del viaggio calcoler� che egli ha viaggiato
in "realt�" alla velocit� di 520.000 Km/sec..


> Qualcuno invece pensava che le cose non erano cos� favorevoli ai piccoli
> cambiamenti, per cui, essendo del tutto evidente che le premesse delle
> due teorie erano chiaramente antagoniste, una possibile soluzione del
> problema dell'unificazione, forse doveva essere cercata, non negli
sviluppi
> delle teorie, ma nei loro fondamenti.
>
> Si sarebbe trattato dunque di trovare una modifica a qualcuno dei
fondamenti
> delle due teorie, in modo tale da permettere il loro collegamento, nel
senso
> della creazione di un passaggio logico tra l'una e l'altra teoria, che
avrebbe
> obbedito a leggi chiave comuni e perci� unificanti.
>

Esatto. E la modifica io (con tutta la modestia necessaria)
l'ho fatta solamente alle due Teorie della Relativit�.
Per quella Ristretta ho appena accennato di che si tratta;
per quella Generale invece la svista
del grande Maestro � stata quella di supporre che
la massa si limita solamente a curvare lo Spaziotempo.
Ma lo Spaziotempo � di gi�, per sua natura, curvo
(e questo � dovuto ANCHE all'uso, da parte della Natura,
della quarta Dimensione dello Spazio per "sigillare" l'Universo
in un forma geometrica perfettamente chiusa: un Ipersfera).
La Gravit� non curva lo Spaziotempo, ma lo RESTRINGE.
E dato che la Forza Gravitazionale varia da posto a posto,
cio� a dire da pianeta a pianeta, da stella a stella e altro,
il diametro dell'ipersferaUniverso diventa cos� INDETERMINATO,
appunto perch� suscettibile anche alle minime variazioni
dell'intensit� gravitazionale, o delle velocit� di spostamento
nello spazio di un osservatore qualsiasi, che � la stessa cosa:
(se osservo dalla superfice della Luna, l'ipersferaUniverso �
pi� gonfia rispetto a quella vista dalla superfice della Terra;
lo stesso accade se osservo da casa mia o da un aereo in volo),
e tutto secondo la "filosofia" della Meccanica Quantistica;
L'Universo cos� si presenta pure con una caratteristica di dualit�:
esiste e non esiste contemporaneamente, noi compresi, e sempre
perch� esso � relativo all'intensit� della Forza Gravitazionale.
Se osservo da posti con intensit� gravitazionale modesta,
vedo l'Universo di materia; se guardo dentro un Buco Nero
o se mi muovo alla velocit� della luce, relativamente a me,
l'Universo collassa in un Big Crunch, e si trasforma nella Singolarit�.
Anche il Big Bang come fenomeno unico e assoluto, crolla,
e diviene una cosa relativa e comunissima,
che si potrebbe vedere quando "si vuole".


> Ma la questione era tutt'altro che semplice da trattare. Mutare qualche
> fondamento della Meccanica Quantistica voleva dire stravolgere
> completamente la teoria. Essa � cos� rigida e tenacemente legata ai suoi
> fondamenti, da non permettere il pi� piccolo mutamento che sia anche di
> poco legato al principio di causalit�.
>
> Si, perch� appunto dalla causalit� era completamente condizionata
> la Relativit� Generale.
> E precedenti tentativi messi in atto per introdurre l'indeterminismo nella
> RG non avevano condotto a risultati.
>

Adesso i risultati sono qua, e sono sicuro che siano sostanziosi,
anche se essi sconvolgono quelli che sono state da sempre
le nostre rudimentali cognizioni della Logica
e della linearit� del nostro senso comune.
Quella che da sempre abbiamo chiamato "realt�" radicata,
stabile, certa e sicura, diventa ora indeterminata ed evanescente:
l'osservatore muovendosi a velocit� diverse � "capace"
di far "gonfiare" o "sgonfiare" l'intero Universo,
egli "decide" quale diametro d'Universo osservare,
fin'anche a farlo contrarre e "scomparire", in un certo senso
e come se egli partecipasse alla definizione della realt� stessa.

Io comprendo la tua amarezza nell'aver trovato tanta ostilit�
alla tua T.O.C. (anch'io ho trovato le "porte chiuse"
per la mia Teoria). Ma non voglio consolarti inutilmente.
Ho voluto solamente informarti su un'altra alternativa possibile
alla comprensione dell'Universo, e affermarti che secondo me
"Dio gioca a dadi", e non solo, ma li nasconde pure.
Ti saluto cordialmente.

Francesco Alf�
Stazione Astronomica di Vittoria-sud
contrada Cappellaris
Received on Sat Jun 16 2001 - 22:17:29 CEST

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