Luciano Buggio wrote:
> Credo che nell'articolo citato ("Pi� veloce della luce?" in
> "Le Scienze", n� 302, ottobre 1993 - " a cura di Chiao, Kwiat
> e Steimberg) ci siano tutti gli elementi per capire cos'� l'effetto
> tunnel associato ad un fotone.
> Se hai problemi a rintracciare l'articolo, posso mandartene per posta
> una fotocopia.
Gia` detto da altre parti che i miei le scienze sono rimasti in italia.
Pero` posso probabilmente trovare il biblioteca Scientifc american del
93 e cercare l'articolo.
Mi pare di aver capito pero` che si tratti dell'onda evanescente fra due
strati in cui invece l'onda e` reale. In questo caso l'onda evanescente
ha velocita` di fase infinita (se ben ricordo) e comunque un'onda
evanescente (ammesso che sia proprio quella) non trasporta energia.
Esistono tante altre strutture in cui la velocita` di fase di un'onda
elettromagnetica e` maggiore di c (e trasporta energia).
> Mi pare significativo della sua rappresentativit� dell'ortodossia
> scientifica in tema di effetto tunnel il fatto che la pubblicazione
> dell'articolo in questione sia stata ripetutra, sempre su "le Scienze",
> almeno dall'edizione italiana, e certamente in un "Quaderno".
Se si parla di onda evanescente fra due strati dielettrici, la cosa
credo sia ragionvolmente spiegata dall'elettromagnetismo classico ed e`
normalmente usata in ambito industriale. Hai presente i sensori di
pioggia che fanno partire automaticamente i tergicristalli di una
autovettura? Uno dei modi di realizzarli e` di avere un'onda evanescente
disturbata dalla pioggia (e in tal caso non e` piu` evanescente e porta
via energia) e misurando questo disturbo si sa quanto e` ora di
accendere i tergicristalli.
> Per motivi miei (hanno a che fare con la mia teoria) preferivo parlare
> di fotoni anzich� di particelle massive (In ogni modo � stato ignorato
> su questo stesso Ng il mio post "La massa del fotone")
Avevo visto il post, in cui c'era una formula. Sarebbe piu` facile se
dessi anche un valore. Mi sembrava anche di averti detto da qualche
altra parte, che *se* il fotono ha massa, allora dovrebbe essere al piu`
dalle parti di 10 alla meno una cinquantina kg (non ricordo l'esponente,
era dalle parti di cinquanta e qualcosa)
> E' cruciale, perch� gli autori concludono che durante
> l'attraversata della barriera di potenziale il fotone "� come se
> superasse" la velocit� della luce (la cosa mi pare abbia avuto anche
> una notevole risonanza sulla stampa quotidiana e su riviste non
> specializzate), e precisametne nella misura del 70%, proprio come
> risulta dalla mia stima in base al modello della traiettoria a
> velocit� periodicamente variabile.
Se si tratta di onda evanescente, l'avevo vista nell'ambito
dell'elettromagnetismo classico, e non mi trovo a mio agio a parlare di
fotoni (ancor peggio se singoli). Le onde evanescenti hanno velocita` di
fase elevata (mi pare infinita).
> Dico "mia stima" perch�, ad occhio, visto lo spessore degli strati
> di dielettrico ed il campo superficiale, secondo la teoria, associato
> all'interfaccia tra ciascuna coppia di mezzi rifrangenti, quando
> un fotone in moto cicloidale ce la fa a superare la selezione
> passando dall'altra parte (mentre gli altri 99 avevano messo il
> "piede in fallo" ed erano tornati indietro), nel tratto della lunghezza
> (ottica) del suo salto percorso internamente alla barriera la sua
> velocit� � mediamente pi� alta della media di regime, e proprio di
> quella quota.
Calcola quanti fotoni riescono a passare la barriera in funzione della
larghezza della barriera. Esiste una larghezza oltre la quale nessun
fotone (con una determinata frequenza) riuscira` a passare?
> Questo succede anche nel vuoto.
> Spiegato ad un bambino (ti chiedo scusa, non arrabbiarti di nuovo e non
> assordarmi ancora con la matematica e le formule):
> se io ho passato un fosso, e stavo camminando a 5 km all'ora (velocit�
> media di un mio piede), la velocit� media dello stesso piede misurata
> nel tratto lungo come � largo il fossato (cio� **la velocit� di
> attraversamento della barriera**) � pi� alta, poniamo � di 8 km ora
> (circa il 70% in pi�).
> I calcoli precisi non sono capace di farli e speravo in una tua
> collaborazione nel cercare di trovare una formalizzazione
> soddisfacente delle mie idee.
Ti ho gia` scritto che secondo me il tuo modello e` sbagliato perche'
le equazioni che ne derivano non descrivono il comportamento misurato.
E se sei tu che proponi un nuovo modello devi fare tu i conti, oppure
convincere qualcuno che li sa fare che il tuo approccio e` ragionevole.
Io lo ritengo sbagliato: prova a calcolare la probabilita` di passare il
gap al variare della larghezza del gap stesso (con fotoni tutti della
stessa frequenza) e vedi che la soluzione che ottieni non collima con la
realta` (anzi e` totalmente diversa).
Ripeto: se il caso che ti interessa e` l'onda evanescente (nel gap fra
due mezzi dielettrici con epsilon maggiore del gap), allora puoi fare un
conto semplicissimo: qual e` la frazione di energia che riesce a
superare il gap in funzione della larghezza del tratto evanescente?
(accidentalmente le equazioni sono molto simili a quelle della
particella massiva con barriera di potenziale rettangolare).
> Ho solo la matematica del liceo scientifico (per� degli anni 60), che ho
> ricostruito tutta (ero tra i migliori dell'Istituto, ma poi ho preferito,
> contro le indicazioni dei miei professori, altra scelta universitaria,
> per tornare alla Fisica in "tarda et�"- questo � per Songohan :-))..
Se torni alla fisica, riprendila per gradi, studiandola a partire
dall'inizio (e non solo la fisica ma anche la matematica che serve per
descriverla): non saltare a meta`, altrimenti rischi di mal interpretare
quanto viene detto dagli altri.
Ciao
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Fri Jun 08 2001 - 18:55:34 CEST