Re: Come fanno i gravitoni ad uscire dal buco nero?
Bella domanda, caro Mauro. Complimenti!
E se noi del CSFRF affermassimo che i buchi neri non esistono?
E se dicessimo che non esistono neppure i gravitoni?
Per capire qualcosa di piu' sulle cariche, senza dover fare ipotesi
particolarmente macchinose, con buchi neri od altro, visto che
abbiamo fenomeni molto piu' comodi da studiare dato che sono
assai piu' vicini a casa, perche' non usare questi ultimi?
Se osserviamo e "interroghiamo" attentamente la natura ci
rendiamo conto che la Terra avrebbe dovuto, nel tempo,
acquistare una carica elettrica negativa pazzescamente elevata,
mentre tutto cio' sembra essere in realta' ampiamente smentito
dai fatti. Come e' possibile?
Ci spieghiamo meglio.
La Terra riceve dal Sole costantemente una grande quantita' di
elettroni, protoni, particelle alfa + una piccola quantita' di nucleoni
piu' massivi: il cosiddetto vento solare. Gli elettroni, rispetto alle
altre particelle, arrivano sulla Terra in numero esorbitante per il
semplice fatto che sfuggono molto piu' facilmente al campo
gravitazionale del Sole data la loro piccola massa ed hanno
inoltre una loro velocita' tipica piuttosto elevata che agevola
tale fuga. Non dovrebbe, nel tempo, la Terra, aver assunto una
carica negativa cosi' elevata (data una esagerata
sovrabbondanza di elettroni) da sconvolgere i tipici equilibri
dell'atomo?
Perche' cio' in pratica non risulta?
Dunque, la domanda che proporremmo noi, con una possibile
risposta piu' facilmente verificabile, quindi assai piu' accessibile
di quella di Mauro, perche' meno "impastata" di "fantasmi teorici",
sarebbe questa: ...perche' la Terra, malgrado riceva dal Sole
elettroni in gran quantita', si mantiene elettricamente neutra?
Per giunta: ...dove vanno a finire gli elettroni in eccesso?
Ovviamente noi del CSFRF abbiamo una risposta, saremmo
contenti, tuttavia, che chi ne ha voglia, spendesse un po' di
tempo e di energia nel tentativo di risolvere in modo
soddisfacente tale quesito.
Piccola (o grande) curiosita': la scienza corrente afferma che
l'elettricita' atmosferica, quella che si sfoga con fulmini, lampi,
ecc. , sia il prodotto di differenze di potenziale che si formano
a causa di possibili sfregamenti tra le molecole dell'aria (per
attrito), con conseguente migrazione di cariche che si
localizzerebbero alle estremita' opposte delle nubi o giu' di li.
Ebbene, le cose non stanno affatto cosi'. E quel che piu' e'
buffo, c'e' una risposta semplicissima: i fulmini e i lampi,
ossia le scariche atmosferiche in genere, sono conseguenza
del vento solare.
Piacerebbe conoscere, a noi del CSFRF, chi sono coloro
che hanno sperimentalmente verificato che con semplici
sfregamenti tra le molecole dell'aria, senza l'ausilio di corpi
solidi come mediatori, si possa arrivare a produrre quelle
differenze di potenziale cosi' elevate, dell'ordine di milioni
di volt e con correnti di milioni di ampere, capaci di generare
i fulmini e le saette. Non siamo, anche in questo caso, in una
situazione di ipotesi assurde?
E. Molinari e colleghi - Centro Studi Fisica Riviera dei Fiori
"Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter
migliorare il mondo... ...lo migliorano davvero".
CSFRF CSFRF CSFRF CSFRF
godone godone godone godone
Received on Sun May 27 2001 - 02:06:06 CEST
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