Re: Ipotesi d'errore

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Tue, 15 May 2001 08:54:17 +0000 (UTC)

Cari amici

copnfesso ceh non ho seguito il dibattito sui lunghi e ripetuti Threads
(negli altri ng) sul tema.
Ho aperto (e subito rimesso in busta) qualch elettera qua e l�, e letto solo
la lettera cui faccio riferimento (tempo fa per� avevo letto, dello stesso
autore, qualcosa sulla "falsit�", che mi parsa molto forte.
Se uno ha una buona idea, capace di far iniziare un persorso nuovo ed
inesplorato, deve stare tutto nell'idea, gi� scritto, e quindi dovrebbe
essere sufficiente lo stimolo applicato alla ragione per procedere: spesso,
in questa fase, un confronto con gli altri pu� essere fuorviante, perch� ne
emergerebbero, ad ostacolare il procedere lineare della deduzione dal
postulato, ogni sorta di pregiudizi e resitenze, soprattutto da parte dei
meno capaci, ch emeglio stanno a guardia del vecchio faro, a volte pi�
realisti dello stesso re. In queste condizioni i pi� capaci sprecano un
sacco di energie per riportarli alla ragione, o per assitere ad un falso
dibattito, si distraggono, e nonpensano al problema.

Pu� darsi che dall'intricato dibattito gi� svolto ed ancora in corso le mie
osservazioni (quella del precedente post e quelle ch equi proporr�) siano
gi�, uscite, e non ho voglia di andare a controllare: meglio se � cos�,
perch� quando si arriva in modo indipendente a conclusioni identiche vuol
dire che le premesse aspirano veramente alla validit�.

Io credo che le teste delle persone, se ben usate, siano tutte uguali, e che
la Storia (sostanzialmente "i dibattiti appassionati") sia possibile (grazie
a Dio) proprio perch� non usiamo bene la testa.

Ho riflettuto sulla questione dell'operatore che moltiplica e divide.
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(1)

Si � concluso che 3x=3.
Questo perch� l'operatore � 0 (cio� c'� un'operatore ch e� inattivo, e
lascia le cose come stanno).
L'oggetto della sua mancata operazione � il numero 3.

Ma 3x0 pu� voler dire solo questo?
E se l'operatore fosse il 3, e l'oggetto lo zero (il nulla)?
Qui l'operazione avviene a vuoto e quind il risultato � quello classico:
3x=0

Vedo che in testa ala sua lettera Andrea scrive:
3m x 0m = 0(m^2)

laddove il risultato classico si salva con una considerazione sulle
superfici, che sono nulle in una dimensione.
Cioo�, mi pare di aver capito, dal punto di vista della dimensione 2 un
segmento non vale niente, cio� 0 (� il confine del campo, dove nonpotete
piantare nemmeno un seme di gramigna), mentrte dal punto di vista della
dimensione uno vale la sua lunghezza ( cio� 3)., la considerazione della
quale ha valore in altri ambiti (per es, la determinazione della forma del
campo, perch� l'informazione sola sulla superficie (cio� l"area") � per
alcuni interessi troppo generica.
Non ho pensato per� ancora quale relazione ha tutto ci� col mio discorso sul
ruolo interscambiabile degli operatori, se cio� i due approcci (il mio e
quello di Andrea pe recepire entrambi i risultati dell'operazionee di
moltiplicazione) sono riducibili al medesimo.

Tornando al mio e generalizzando.
(a) - Se nella funzione 3x considero 3 la quanti� su cui operare, avr�
tutti i numeri reali attribuendo all'operatore di turno la capacit� di
raddoppiare, triplicare, dimezzare eccetera il numero 3; Quando si
presenter� lo sfaticato operatore 0 che non fa nulla, il 3 rester� uguale a
se stesso, immodificato.
(b) - Se invece nella funzione 3x considero x la quantit� su cui operare,
moi trover� in una ssituazione ben diversa,
Un unico operatore, 3, dovr� lavorare su tutti i numeri reali; avr� un gran
da fare a triplicarli tutti, un lavoro che nonfinisce mai.
Ma quando si trova davanti allo zero (che in questo caso fa ben parte del
campo si esistenza del suo problema, al punto che finalmente pu� dar spazio
anche ad un po' di riposo) l'oggetto della sua operazine � tale che il suo
lavoro � inutile: non c'� nulla da moltiplicare per tre, e il nulla rimane.

E' un ragionamente cos� banale che non dubito sia gi� stato fatto,
indubbiamente da Andrea stesso, se, almeno lui, ha pensato alla sua cosa.


(2)

Un'altra cosa alla quale sivcuramente avr� pensato � la seguente.

Se 3/0=3 (l'operatore � qui lo zero, e come nella moltiplicazione, non fa
nulla, ovvero non c'� alcuna operazione in corso)
allora, potendo scrivere al primo membro anche 3*(1/0) che , letta nei
termini tradizionali, diventa 3*infinito, avremo:

3*infinito = 3

Vale a dire, non si ritorna improvvisamente ad essere ci� che si era
all'�nizio solo quando si smette di diventare sempre pi� piccoli, ma anche
(altrettanto improvvisamente?) quando si smette di diventare sempre pi�
grandi.

Che cacchio vuol dire.

Ciao


Ciao.
Luciano






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