Re: Re.Re. Dubbi sulla forma dell'Universo

From: (wrong string) � <fulgom_at_tiscalinet.it>
Date: Thu, 10 May 2001 19:00:34 +0200

RobertoF <bkwbof_at_tin.it> wrote in message
cgzJ6.8796$024.212693_at_news2.tin.it...
>
> Francesco Alf� scrive:
>
>
> >E' SOLAMENTE curvo: Un raggio di luce che parte in una direzione,
> >e apparentemente in linea retta, circumnaviga la superfice
tridimensionale
> >dell'Ipersfera-Universo curva e ripassa dal punto di partenza proveniente
> >dalla
> >direzione opposta a quella iniziale.
>
> >Cordiali saluti a te e a tutto il News Group.

>
>
> Ciao, ho letto con interesse quanto hai scritto qua sopra....posso dirti
che
> condivido al 100%, anche perch� cos� non si pone il problema di un dentro
ed
> un fuori rispetto all'universo, in pratica in questo modo potremmo
viaggiare
> per tutto l'universo senza mai trovare confini che IMHO non hanno senso.
> Vorrei sapere se questa � l'idea dominante nell'astrofisica o se � pi� di
> un'idea nel senso che ci sono riscontri oggettivi a supportare questa
> visione di universo.
> Insomma sai dirmi cosa ne pensa l'astrofisica ufficiale?



Ciao RobertoF
posso dirti che mi risulta che i migliori scienziati del momento concordano
che la forma geometrica dell'Universo deve essere senza dubbio quella di
un'Ipersfera a quattro dimensioni spaziali pi� il Tempo. Non so se ci sono
riscontri sperimentali in tal senso, n� so se se ne possono fare, tuttavia
sono convinto che tale
supposizione � l'idea pi� intelligente, e l'unica funzionante, che potremmo
coltivare sull'Universo che abitiamo.

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> Un altro punto che mi piacerebbe chiarire rigurda l'istante del Big Bang;
su
> un'altro NG mi � capitata una discussione sul Big Bang ed il fatto che
tutto
> l'universo fosse concentrato in un punto che doveva essere di densit�
> tendente all'infinito.


La densit� del "Punto-singolarit�" non tende a infinita, E' infinita.

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> La questione era la seguente: abbiamo il punto iniziale (la singolarit�)
poi
> avviene il Big Bang ed inizia ad espandersi l'universo, o meglio lo
> spazio-tempo, ha senso parlare di istanti pre Big Bang? secondo me no, non
> esistendo lo spazio e quindi nemmeno il tempo non credo sia corretto
parlare
> di tempo pre Big Bang; oppure parlare della singolarit� che si trova nel
> nulla.
> Cosa dice l'astrofisica su questa questione?
> mi rendo conto che argomento pi� complesso non potrebbe esserci, mi
> piacerebbe sentire un parere tuo o di qualche astrofisico.
> Ciao.


Ti dico subito che l'astrofisica "cede le armi" non appena si parla di tempi
e grandezze al di sotto dei limiti di Plank:
non appena si parla di "Singolarit�" ove le grandezze, dello Spazio e del
Tempo, si azzerano ogni scusa
� buona per asserire che a
queste "scale" le Leggi della Fisica vengono meno e quindi, non avendo
le "spalle coperte" da formule ed equazioni, l'umano discernimento deve
arrendersi di fronte all'inesplicabile.
Qualche studioso azzarda anche a dire che l'uomo non potr� mai conoscere
il "Segreto del Grande Vecchio", per usare la definizione di Einstein.
Sembra che gli scienziati, i pi�, (chiss� forse per apatia) tengano poco in
considerazione le
capacit� della mente umana. Cos� se abbiamo fretta di capire come funziona
il Cosmo e la Natura dobbiamo rimboccarci le maniche noi dilettanti.
Tu dici che l'argomento � complesso, oggi sono in grado di risponderti: mica
tanto!
La Natura per dar vita a tutto ci� che esiste ha scelto senza dubbio la via
pi� breve e meno complicata.
Io ti dico che la Natura � semplice, siamo noi uomini
che la immaginiamo ingarbugliata e
complessa, e tale poi rendiamo le cose che vogliamo capire.

Partiamo dalla Singolarit�, e dispieghiamo codesta semplicit�:
Essa � un punto a diametro esattamente zero. Contiene in tale punto tutta
l'Energia dell'Universo (che apparir� come Materia e Spaziotempo se
osservata da un'altra
"visuale"). Si trova immersa (nel vero senso del termine) in un
Ipernulla a quattro dimensioni dello Spazio, ove non esiste il Tempo.
La Singolarit� non � in grado di percepire il Tempo, perch� sia il Tempo,
sia la
Materia, sia lo Spazio tridimensionale a noi familiari sono come dei
"sottoprodotti" del Punto-energia, l'altra faccia della medaglia, la
Singolarit� osservata da un'altra visuale, la
trasformazione di quell'Energia in tali sottoprodotti e non solo
ma anche in Forza Gravitazionale "comune" e Carica elettrica.
La Singolarit� percepisce
solamente e influenza le quattro perpendicolari di quell'Ipernulla ove �
immersa. La Natura ha "fatto" l'Ipernulla solamente per permettere la
formazione
dell'IpersferaUniverso con forma geometrica quadridimensionale, in maniera
tale che lo
spazio tridimensionale a noi noto fosse curvato e chiuso in s� stesso.
Nell'ipotetico Big Bang la Singolarit� si espande formando un "iperpallone"
(l'Ipersfera a quattro dimensioni spaziali), il quale pallone si dilata,
grazie alla
presenza dell'Ipernulla, in direzione della quarta dimensione dello Spazio.
Se non ci fosse quest'Ipernulla a permettere tale movimento e la forma
geometrica di cui prima, non sarebbe fattibile l'Universo.
L'Ipernulla � a estensione infinita, e la Singolarit� � immersa in un punto
qualsiasi di esso: in una estensione infinita un punto vale l'altro.
La superfice curva dell'IpersferaUniverso � costituita dal nostro spazio a
tre dimensioni pi� il Tempo. L'interno e l'esterno di tale Ipersfera � la
direzione della quarta dimensione dello Spazio, e quindi parte di
quell'Ipernulla infinito che dicevamo.
Rispetto alla quarta dimensione dello spazio il nostro spazio a tre
dimensioni ha spessore quadridimensionale zero.
Se il mio braccio fosse in grado di indicare la direzione della quarta
dimensione dello spazio esso, nonostante rimarrebbe attaccato al mio corpo,
sparirebbe dalla mia vista,dal nostro spazio tridimensionale e dall'Universo
che conosciamo, per ritornare ad essere visibile
una volta riabbassato. Ho detto ci� per far comprendere che
l'Ipernulla � a "stretto" contatto con noi e con tutte le cose esistenti: se
vogliamo sapere qual'� la direzione di esso
partiamo dall'interno di un qualcosa (es. una cassaforte chiusa) e usciamo
fuori da essa senza attraversare le pareti e senza rompere alcunch�.
La cosa potrebbe essere possibile
(possibile, tanto per dire e per rendere un'idea)
se "l'umile" materia tridimensionale
potesse percepire la direzione della quarta Dimensione, ma NON PUO'.
E' vero che "prima" del Big Bang non esistevano n� il Tempo, n� lo spazio
(tridimensionale), esistevano soltanto due cose: un Ipernulla a quattro
dimensioni dello Spazio e a estensione infinita, e una Forza attrattiva a
diametro zero
e a intensit� infinita.
Se "in principio" un "Creatore" avesse voluto dar vita
a una cosa chiamata Universo, avrebbe dovuto creare
soltanto queste due cose e nulla pi�.
Devi inoltre sapere che il cosidetto Big Bang
(forse � meglio dire Espansione: mi pare pi� indicato)
non � mai avvenuto in maniera assoluta (anche in ci� st� quella che ritengo
una grande scoperta):
la grande esplosione, come avvenimento improvviso avvenuto in un remoto
passato, non � mai avvenuto in questa maniera.
La Natura per ottenere le "schegge" non ha bisogno di far scoppiare una
"bomba".
La Natura ha fatto s� che la bomba inesplosa e le schegge di quella stessa
bomba
esistano CONTEMPORANEAMENTE,
ma in maniera relativa l'una rispetto all'altra.
Se sulla scena deve comparire l'una oppure l'altra, la cosa dipende
ESCLUSIVAMENTE
dall'osservatore,
o per meglio dire: dalle condizioni gravitazionali dell'osservatore.
L'universo che percepiamo e la Singolarit� che abbiamo
nominato sono due cose "reali" che esistono "IN CONTEMPORANEA",
ma l'una esclude l'altra. Nessuno potrebbe percepire la Singolarit� e
l'Universo assieme,
perch� sono due volti diversi della stessa identica cosa.
Ma la Singolarit� esiste in s� stessa e per s� stessa,
e nessuno, ripeto nessuno, potrebbe mai percepirla.

Si potrebbe dire (volendo) che l'osservatore "partecipa e decide" la realt�
che vede:
Se l'osservatore si trova sulla superfice della Terra l'IpersferaUniverso
� grande quella che �; se l'osservatore v� sulla superfice della Luna
(ove la forza gravitazionale � inferiore rispetto alla Terra)
l'IpersferaUniverso � pi� ampia e l'orologio � pi� veloce di qualche
nanosecondo all'anno;
se l'osservatore v� sulla superfice di Sirio B
(ove la Forza Gravitazionale � tremenda) l'IpersferaUniverso � pi�
contratta e il Tempo � leggermente pi� lento;
se l'osservatore guarda dalla superfice di una stella di neutroni
(ove la Forza Gravitazionale � inimmaginabile)
l'IpersferaUniverso � contratta (forse della met�) rispetto a quella che si
percepisce dalla Terra, mentre il Tempo sar� pi� lento di circa il 50%;
se l'osservatore scruta dai paraggi di un Buco Nero
(ove la Forza Gravitazionale � quasi infinita)
l'Ipersfera Universo potr� avere un diametro
(se fosse possibile misurarla con un metro "assoluto")
uguale a quello di una mela, mentre il Tempo sar� quasi fermo;
se infine l'osservatore infila la testa dentro il Buco Nero
(ove la Forza Gravitazionale � proprio infinita)
l'Universo si trasformer� nella Singolarit� a diametro esattamente zero,
e il Tempo cesser� di esistere.
Come vedi il Tempo che cammina col suo ritmo normale
e il Tempo che non esiste sono due cose reali che "convivono",
esattamente come convivono l'Universo e la Singolarit�.

Ti dico che le cose devono stare proprio cos�.
Non c'� un'altra maniera pi� semplice per far reggere il Mondo.
Non c'� un altro sistema POSSIBILE che la Natura avrebbe potuto adottare.
Non c'� alcuna alternativa a quello che io ti ho detto.
E non c'� alcuna presunzione nelle mie parole. Ma soltanto la presentazione
d'una verit�.
Ed era ora che la mente umana scoprisse e denudasse la Natura.

Termino cos� questa lettera fiume, rendendomi disponibile ad ulteriori
chiarimenti e
ringraziandoti della pazienza che avrai nel leggere.
Saluti a tutto il News Group.

Francesco Alf�
Stazione Astronomica di Vittoria-Sud
contrada Cappellaris
Received on Thu May 10 2001 - 19:00:34 CEST

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