(unknown charset) Re: EPR Experiment

From: (unknown charset) the Volk <marchi_at_cibs15.sns.it>
Date: Fri, 18 May 2001 14:00:31 +0200

On Mon, 14 May 2001, Algol wrote:

> il momento angolare di una, possiamo conoscere anche il momento angolare
> dell'altra, ma ci� non presuppone che vi sia uno "scambio di informazione"
> istantanea: in effetti la palla di cui abbiamo misurato il momento ruotava
> ugualmente anche prima della nostra misurazione, e cos� anche l'altra palla;
> non si pu� dire lo stesso se al posto delle palle consideriamo dei quanti;
> infatti quando la funzione d'onda di un quanto collassa, dovrebbe
> contemporaneamente collassare quella dell'altro quanto, ma ci� � paradossale
> proprio perch� il quanto "non osservato" non pu� "sapere" istantaneamente
> quando il suo compagno viene osservato. Sei d'accordo?
>

Si e no. Il fatto e` questo: Possiamo noi facendo un esperimento di misura
delle correlazioni tra due fotoni, dire che c`e` icuramente uno scambio di
informazione piu` rapido della luce?
Se noi ripetessimo l`esperimento con le palle da biliardo abbiamo visto
che avremmo le stesse identiche correlazioni. Dunque perche`nel caso dei
fotoni diciamo che vi e' scambio di informazione (e ripeto cosa vuol dire
per te questa parola?)?
Semplicemente assumiamo (postuliamo)che i fotoni si trovino nella
famigerata sovrapposizione e dunque non si puo` dire che un fotone ha una
certa polarizzazione finche` non si e` misurato ed anzi non si puo`
parlare neppure di fotone 1 e 2 come cose distinte e separate, ma fino
alla misurazione abbiamo una cosa strana che non e` ne` 1 ne`2 (la
sovrapposizione).
Con tutto questo pero` abbiamo assunto che sia vera questa
sovrapposizione. Senza di essa dal punto di vista classico l`esperimento
avrebbe benissimo una semplice spiegazione.Quindi misurare le correlazioni
semplicemente non ci da` modo di dar ragione a Bohr (sovrapposizione) o ad
Einstein (che supppongo sostenesse le variabili nascoste o perlomeno una
visione locale e deterministica della fisica). Il problema nasce con piu`
sofisticati esperimenti che riescono
a distinguere i due comportamenti (Aspect 1982, Wineland di recente).
Vince la parte quantistica, quindi le sovrapposizioni vincono.
In secondo luogo voglio commentare la tua affermazione che e` paradossale
che un fotone sappia istantaneamente cosa e` successo all`altro.
Perche`? Perche` "nulla puo` essere istantaneo"? Perche` nulla puo` andare
piu` veloce della luce? Se fai dei conti e consideri al solito che i
fotoni siano distinguibili durante il loro viaggio verso i rilevatori(cosa
comunque non ammessa in MQ)
noterai che cio` che perdi e` l`universalita` della causalita`, cioe`
eventi uno dopo l`altro in un SR sono invertiti in sequenza in un altro.
Ma puoi pensare ad un esperimento che riveli ad esempio che il fotone 2 e`
precipitato prima di essere misurato? Se ci pensi bene ti accorgi di no e
dunque non si ha alcun paradosso, nel senso di fenomeno che fornisce due
risultati oggettivamente diversi a seconda del SR.
Per intenderci non e` possibile ideare un esperimento che mi faccia avere
un gatto morto in un SR ed un gatto vivo nell`altro SR.

Ciao.

the Volk
Received on Fri May 18 2001 - 14:00:31 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:36 CET