Re: Motore a corrente alternta
"Paolino di Strambino" <ma_theoud_at_libero.it> wrote in message
news:FHcI6.8425$eJ6.320423_at_news.infostrada.it...
> Ciao, mi sapreste dire come � fatto un motore che funziona a corrente
> alternata o fornirmi un sito che lo spiega????
> Grazie!!
Limitiamoci ai tre tipi piu' comuni di motori a C.A.
Quello derivato dal motore a CC. Esso e' essenzialmente un classico
motore a CC con collettore a lamelle e con l'avvolgimento di campo
alimentato dalla stessa corrente che circola nell'indotto, in altre
parole le due spazzole del collettore sono in serie con l'avvolgimento
di campo. Piu' precisamente una spazzola va all'alimentazione, l'altra
va a un capo dell'avvolgimento di campo, l'altro capo all'altro polo di
alimentazione.
Il funzionamento e' quello di un motore in CC a cui si invertano 100
volte al secondo le polarita' sia del campo che dell'indotto. Questo
porta a molti inconvenienti come lo scintillamento ineliminabile alla
spazzole, dovuto a una tensione indotta dal campo variabile dello
statore, perdite aggiuntive notevoli sia nel rame che nel ferro dovute
alla C.A. E' quindi poco robusto. Ha pero' il vantaggio di una buona
coppia di spunto e di una facile regolazione di velocita'. Esso e'
usato quindi per applicazioni di bassa potenza dove coppia iniziale e
velocita' variabile sono desiderate (p.es. trapani elettrici da
bricolage)
Alternatore (motore sincrono). Esso e' comunemente usato per produrre
energia elettrica, ma, come la maggior parte delle macchine elettriche
classiche, e' reversibile. Quindi, una volta messo "in parallelo" sulla
rete, se invece di spingerlo con una turbina lo freniamo con un carico
meccanico esso funziona egregiamente da motore. E' piuttosto robusto
non avendo un collettore a lamelle, ma solo uno ad anelli per
l'eccitazione del rotore. Funziona esclusivamente alla velocita' di
sincronismo (frequenza di rete divisa per il numero di paia di poli),
un po' come se fosse un'ingranaggio meccanico ingaggiato con un
ingranaggio virtuale di rete ed e' quindi assolutamente incapace di
autoavviarsi. Questa caratteristica ne rende impossibile l'utilizzo
nella maggior parte delle applicazioni.
Motore asincrono. E' basato sul concetto di campo magnetico rotante.
Nella sua realizzazione classica il campo magnetico rotante e' generato
da una corrente trifase, ma realizzazioni monofasi sono possibili con
vari artifici: condensatore di avviamento, poli spaccati e altre che
non ricordo. Il campo magnetico rotante e' generato dallo statore. Il
rotore ha un'avvolgimento chiuso in corto circuito (tranne in certi
motori nella fase di avviamento). Il campo magnetico rotante "trascina"
l'avvolgimento del rotore inducendo in esso correnti che (legge di
Lenz) interagendo col campo stesso trascinano appunto il rotore. Il
rotore quindi ruota a una velocita' minore della velocita' di rotazione
del campo, da qui il nome di motore asincrono. Esso e' in grado di
avviarsi da solo, ma la coppia di spunto di questi motori e' molto
bassa. Inoltre essi funzionano bene solo a velocita' molto prossime a
quella di sincronismo (pochi percento meno) e non si prestano quindi
bene per applicazioni dove serve una regolazione di velocita'. Per
basse potenze il rotore non e' avvolto ma e' "a gabbia di scoiattolo"
cioe' con due anelli di rame uniti da sbarre di rame. Questo rende
inutile ogni tipo di spazzola e l'alimentazione va data esclusivamente
al rotore rendendo il motore particolarmente robusto. E' il motore in
CA piu' diffuso nelle sue varie versioni. Per inciso (reversibilita')
puo' funzionare anche da generatore, ma e' poco usato per il difetto di
assorbire potenza reattiva.
Spero che il compromesso con uno spazio ragionevole non sia troppo a
scapito della comprensibilita'
Saluti
Mino Saccone
Received on Fri May 04 2001 - 14:40:35 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Mon Feb 10 2025 - 04:23:46 CET