Re: Potenza nella corrente alternata

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_alephinfo.it>
Date: Fri, 27 Apr 2001 15:24:19 +0200

"Paolino di Strambino" <ma_theoud_at_libero.it> wrote in message
news:TaZF6.739$sb5.85677_at_news.infostrada.it...
> vorrei sapere a che cosa serve nella seguente formula per calcolare
la
> potenza di una corrente alternata il coseno dell'angolo f:
> P=V*I*cos(f)
> V=voltaggio
> I=intensit� di corrente

Qualitativamente:

Applicando una CA a un condensatore vedremo il condensatore assorbire
energia durante il quarto di ciclo in cui il valore assoluto della
tensione sale e restituire esattamente (a meno delle perdite, peraltro
piccole) la stessa quantita' di energia nel quarto di ciclo
immediatamente successivo in cui il valore assoluto della tensione
scende. Possiamo quindi affermare che il condensatore attaccato a una
sorgente di CA, mediamente nel tempo non consuma energia, ma continua a
"palleggiare" la stessa quantita' di energia a quarti di ciclo alterni.
In gergo elettrotecnico l'energia palleggiata si chiama potenza
reattiva.

Lo stesso discorso a parte lo scambio di parametri corrente-tensione e
le perdite di solito un po' maggiori vale per un induttore.

In entrambi i casi la corrente circolante risulta in quadratura di fase
con la tensione.

Se consideriamo invece una resistenza, la legge di Ohm che vale istante
per istante fa capire che corrente e tensione sono costantemente "in
fase". Come e' noto una resistenza dissipa energia trasformandola in
calore.

Si desume quindi, sempre qualitativamente, che la componente della
corrente "in fase" con la tensione trasmette energia, la componente in
quadratura la "palleggia" senza trasmetterla.

La "componente in fase" di un vettore rispetto a un altro e' per
l'appunto V * cos (f) s f e' l'angolo di sfasamento tra i due.
Received on Fri Apr 27 2001 - 15:24:19 CEST

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