A zig-zag per lo spazio tempo.

From: Mauro D'Uffizi <duffizi_at_interfree.it>
Date: Wed, 25 Apr 2001 18:47:02 +0200

Sono rimasto colpito dall'esempio di Feynman riguardante un evento in cui
un fotone decade in un elettone ed un positrone e quest'ultimo poi si
annichila con un secondo elettrone rigenerando un fotone.
Non capisco per� perch� trovi strano che il positone viaggi verso il secondo
elettrone, visto che essendo di carica diversa dovrebbero attrarsi.
Nell'illustrazione il commento � un (nientemeno!) tra parentesi.
Tento di riprodurre lo schema per chiarezza:

|tempo
| s e
| s e
| s e
| s e
| s e
| e e+ e
| e e+ e
| e e+ e
| e e+
| e s
| e s
| e s
| e s
|-------------------------------------------spazio

Interpretato classicamente, come si diceva, il fotone proveniente da destra
in basso, si divide in un positrone ed un elettrone.
Il positrone va ad incontrare l'elettrone che proveniva dal basso a
sinistra,
si annichilano e generano un fotone che prosegue in alto a sinistra, mentre
l'elettrone generato nel decadimento del fotone continua la sua corsa verso
l'alto a destra.

Secondo Feynman le cose potrebbero andare diversamente: l'elettrone in basso
a sinistra decide di emettere il fotone in alto a sinistra, poi si precipita
all'indietro nel tempo ad assorbire il fotone che proveniva dal basso a
destra, e riprende il suo viaggio avanti nel tempo come elettrone in alto a
destra.
Quindi secondo lui � pi� strano che un positrone si senta attratto da un
elettrone, piuttosto che un elettrone si precipiti indietro nel tempo per
assorbire un fotone, che magari, se avesse atteso un poco, poteva assorbire
pi� in l�, senza dover invertire la sua direzione temporale.

L'interpretazione ha comunque il pregio di eliminare un positrone ed un
elettrone aggiuntivo e di ridurre tutto allo strano comportamento di un
unico elettrone che zigzaga nello spazio-tempo apparendoci come
antielettrone quando retrocede nel tempo.

Anche se nel libro non lo propone, io, nel vedere lo schema l'ho trovato
ancor pi� affascinante supponendo che potesse addirittura avvenire che
l'elettrone, dopo aver emesso un fotone avanti nel tempo rinculasse indietro
nel tempo, emettesse un fotone indietro nel tempo e rinculasse di nuovo
avanti nel tempo.
In tal caso non ci sarebbe pi� nemmeno da stupirsi del perch� si sia
precipitato a catturare il secondo fotone.

L'eleganza a questo punto sarebbe stupefacente, non trovate?
Ma l'eleganza di una teoria ci garantisce la sua aderenza al reale?
Se stessimo parlando di fotoni generici rilevati per caso in una camera a
nebbia, l'interpretazione potrebbe anche apparire realistica, ma i fotoni di
cui stiamo parlando sono fotoni da 1MeV prodotti in un acceleratore di
particelle.
Viene allora da chiedersi perch� l'elettrone abbia deciso di emettere
proprio un fotone di questa energia, sapeva che avevamo acceso il
dispositivo e glielo avremmo reso di l� a poco?
Lo si � mai visto questo elettrone emettere un fotone da 1MeV senza poi
riassorbirne uno identico?
Nel caso che avesse riemesso il fotone indietro nel tempo per bilanciare il
suo equilibrio energetico, perch� non lo fa pure quando l'acceleratore di
particelle � spento, o ammesso che lo faccia, a che serve allora
l'acceleratore di particelle?

Ciao, Mauro.
Received on Wed Apr 25 2001 - 18:47:02 CEST

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