Re: riflessione e trasparenza
Il 12/09/2010 06:26, Peltio ha scritto:
> Soviet_Mario ci ha detto :
>
>> aspettavo che prima o poi qualcuno avrebbe fatto il nome degli
>> occhiali a specchio, ma nisba, per cui lo faccio io : in cosa
>> differiscono dalle pareti diversamente trasparenti che dite ?
>
> Penso che la differenza stia nel fatto che il 'vetro' � scuro per cui
> assorbe una parte della radiazione. Ipotizzando che la metalizzazione
> rifletta il 70% della - boh - potenza? della radiazione (e per
> semplicit� non ne assorba), e il relativamente spesso vetro ne lasci
> passare solo il 50% (e non ne rifletta), l'asimmetria dovuta al fatto
> che la metalizzazione sta su un solo lato dovrebbe fare il resto.
> Oh, sono le sei e mezza di mattina, non dico che quando sono sveglio io
> sia particolarmente meno rintronato, ma se ho scritto corbellerie pi�
> grosse del solito ho almeno una scusa...
> Vediamo:
>
> Se dal lato argentato arriva 100 viene riflesso 70.
> Se dal lato vetro arriva 100, nel materiale viene assorbito 50, quindi
> allo strato di argento arriva 50, e quindi viene riflesso 35 che per�
> per tornare indietro deve prima riattraversare il vetro, diventando 17.5.
> Da un lato gli occhiali a specchio riflettono 70, dall'altro riflettono
> 17.5.
>
> Veniamo alla trasmissione: dal lato argentato arriva 100, passa 30 che
> poi viene dimezzato dal vetro: totale ne trasmette 15.
> Dal lato vetro arriva 100, viene dimezzato e del 50 che resta il 70%
> viene riflesso indietro, lasciandone passare il 30%, ossia ancora 15.
> Gli occhiali a specchio lasciano passare 15 in entrambi i sensi.
> Per� da un lato i 15 sono annegati nei 70 riflessi, dall'altro se la
> giocano quasi alla pari con i 17,5 riflessi.
>
> Numeri messi a caso e iperbolicamente esagerati, Fresnel che si rivolta
> nella tomba e unit� arbitrarie di non so quale grandezza permettendo.
magari tutto giusto, ma non ti pare un escamotage per
violare, di fatto, tutto quanto scritto da Giorgio Bibbiani
sul secondo principio etc etc ? Alla fin fine si avrebbe cmq
un "oggetto" (semplice o composito mi pare poco conti) che
da un lato riflette di pi� che dall'altro, e non capisco
perch� non si possa ideare il dispositivo concentratore
della luce in una zona confinata come hanno scritto
genialmente altri (io non avrei mai pensato a quella
obiezione *)
La rifrazione invece manderebbe semplicemente l'energia
altrove, lungo la parete.
Poi non so, a me la tua spiegazione piacerebbe e se non
avessi letto il post precedente l'avrei digerita per oro
colato :)
ciao
Soviet
(*) a mia scusa c'� il fatto che invece per le soluzioni
esistono eccome membrane diversamente permeabili agli ioni
diversi, e che quando si versano due soluzioni distinte tra
i due lati sviluppano effettivamente le tensioni (ddp) di
giunzione liquida. Cmq questa differenza di flussi solo nel
transitorio, poi il salto di concentrazioni induce
variazioni di flusso tali da smorzarli, sin quando i due
flussi si equiparano (ma la tensione resta)
>
> 'notte.
Received on Sun Sep 12 2010 - 11:01:26 CEST
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