>Come prima approssimazione direi che l'urto contro un muro
impenetrabile e
>immobile equivalga all'urto contro un'altra auto uguale
che si muova con
>velocita' uguale e opposta, in pratica perche' i due
urti fossero
>esattamente equivalenti occorrerebbe che la seconda auto si
comportasse
>come
>una immagine speculare della prima, ad es. una "guida
a sinistra" si
>trasformerebbe in una "guida a destra", e comunque nella
realta'
>intervengono tanti altri fattori, ad es. un urto tra due auto non
e' mai
>esattamente frontale ecc..
>Al punto 1 hai gia' dato la corretta
risposta, ovverosia che l'urto contro
>un'auto inizialmente ferma e' certo
meno dannoso dell'urto contro un muro
>di
>grande massa fermo, per il
punto 2 si puo' dire che in prima
>approssimazione
>cio' che conta e' la
velocita' relativa di auto e muro, trascurando per
>es.
>il fatto che in
un caso (auto in moto, muro fermo) le ruote dell'auto sono
>in moto
rispetto all'auto e nell'altro (auto ferma, muro in moto) no, e
>cosi'
via.
>Osservo ancora che capisco cosa voglia dire un danno "pari", non
capisco
>cosa sia un danno "doppio", se non dici come si misura il danno!
>Giorgio Bibbiani
Scusami per l'inadeguatezza dei termini. Io
intendevo per "danno di una macchina" l'energia dissipata su ogni singola
macchina e quindi misuro questo in joule.
Grazie ancora per l'aiuto.
--------------------------------
Inviato via
http://usenet.iol.it
Received on Tue Mar 27 2001 - 23:02:12 CEST