Re: Fisica II dubbi:

From: Sub-Zero <cfibbi_at_inwind.it>
Date: Wed, 21 Mar 2001 00:49:41 +0100

> Sulla carica agisce la forza coulombiana pari a (1/4pi*e0)q1q2/r^2
> Una forza applicata ad un corpo lo accellera secondo la seconda legge di
> Newton: F=ma
> Se la carica negativa viene accellerata verso la carica positiva, la sua
> distanza da essa cambia, e cosi' cambia l'intensita' della forza che
agisce
> su tale carica e di conseguenza anche l'accellerazione subita da questa.
> Praticamente r che sta al denominatore della forza coulombiana e' in
> funzione del tempo cosi' come lo e' a al secondo membro della legge di
> newton. per di piu' l'accellerazione la si puo' vedere come la derivata
> seconda della posizione in funzione del tempo.
>
> E fin qui ho esposto tutto quello che so. Come si puo' andare avanti e
dire
> per esempio che velocita' avra' la carica negativa a una certa distanza d
da
> quella positiva (d piccolo).

Semplicemente con qualche constatazione energetica, anziche dinamica. La
carica negativa q2 svincolata aveva rispetto all'altra un energia potenziale
U=(q1)(q2)/(4(pi)(e0)r, o se preferisci un potenziale V= (q1)/)/(4(pi)(e0)r.
Sostituisci ad r il valore del punto in cui la vuoi trovare, sottrai questo
valore dall'energia iniziale ed ecco che ti ritrovi con l'energia cinetica
della carica. In altre parole in un punto la tua carica ha energia cinetica
e potenziale elettrica, ma siccome l'energia iniziale si conserva,
quella che manca come potenziale e cinetica, cio� velocit�.

> Che succedera al tendere di d a zero?

che si urtano

> Le particelle impatteranno?

mi sembra normale che la carica si muova da punti a potenziale maggiore
verso quelli a minore, tendendo ad equilibrarsi, no?

> Altra domanda: l'espressione della forza coulombiana (gia' vista sopra)
e':
> (1/4pie0)q1q2/r^2.
> Sappiamo che tale formula si puo' scrivere piu' semplicemente come k
> q1q2/r^2 ma questa seconda scrittura viene usata molto di rado (quasi mai)
> perche' benche' sia piu' semplice dell'altra ci sono tantissimi casi in
cui
> scrivere l'altra e' piu' conveniente.
> La forza che un corpo di massa m1 esercita su un corpo di massa m2 e'
invece
> pari a G m1m2/r^2
> Ha un qualche significato fisico particolare esprimere G come 1/4piJ0 dove
> J0 e' una costante opportunamente calcolata?

Convenzioni, essenzialmente perch� quel 4pi � pi� preciso e spesso e
volentieri lo semplifichi, senza contare che scrivendola in quella maniera
non ti scordi che il dialettrico non � sempre il vuoto...

> Grazie

prego


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Received on Wed Mar 21 2001 - 00:49:41 CET

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