Re: domanda

From: Martin Sileno <micorre_at_libero.it>
Date: Mon, 12 Mar 2001 23:28:15 GMT

Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it> wrote in message
3AAA0539.844557D3_at_science.unitn.it...
> 4) In meccanica quantistica la cosa e' simile con una importantissima
> differenza.
> Usiamo la rappresentazione di sopra dell'esperimento in
> cui il sistema e' la banconota, i due sottosistemi sono i suoi due lati,
> e la proprieta' da misurare e' "quale lato della banconota si tiene in
> mano".
> Secondo la MQ l'esito del controllo della banconota di A non
> e' fissato a priori, ma e' *deciso* *casualmente* al momento in cui A
> controlla la banconota. La stessa cosa dicasi per B, con il vincolo che
> il risultato complessivo di A e B sia quello di avere una banconota
> intera e non due lati sinistri o due lati destri. Si noti che il ruolo di
> A e B e' *completamente* interscambiabile.
>
> 5) "Casualmente" sopra significa che se ripetiamo tante volte
> l'esperimento completo, A trovera' nelle sue mani il 50% delle
> volte il lato destro della banconota e il 50% il lato sinistro,
> e la stessa cosa accadra' a B; pero' sara' *ogni* volta rispettato
> il vincolo che i due risultati forniscono un lato destro ed un
> lato sinistro.
>
> 6) Per quanto detto in 3), non e' possibile pensare che il risultato
> ottenuto da A sia la *causa* del risultato ottenuto da B o viceversa.
>
> 7) Questo esperimento ideale e' stato fatto davvero (piu' di 20 volte)
> con coppie di particelle vere usando l'orientazione dello spin delle
> particelle come risultato da controllare e si e' visto che le cose
> accadono davvero come prevede la MQ.
> Cio' dimostra che il *principio di localita'* e' violato dai fenomeni
> fisici. Il principio di localita', almeno, nella forma violata dal
> paradosso EPR si puo' enunciare dicendo che:
>
> "non possono esserci correlazioni tra eventi spazialmente separati".
>

Non sono d'accordo su molti punti (o forse � solo una questione di
terminologia): il principio di localit� come l'hai enunciato tu mi sembra
falso a priori...per quale motivo non possono esserci correlazioni fra
eventi appartenenti a zone space-like separate se i sistemi coinvolti hanno
potuto interagire nel loro passato? Proprio l'esempio della banconota
secondo me mostra che tale principio di localit� � mal formulato: anche nel
caso classico, se supponiamo di colorare diversamente le due met�, uno dei
due avr� una met� della banconota (diciamo quella colorata di rosso) e
immediamente sapr� che l'altro ha l'altro pezzo (diciamo quello blu): se ne
conclude che il mondo � non locale?
Inoltre localit� non significa covarianza rispetto alle trasformazioni di
Lorentz? La teoria dei campi � una teoria locale no? eppure esistono
correlazioni fra eventi in zone separate spazialmente (ci� che infatti si
deve annullare � il commutatore (o l'anti commutatore) dei campi non la loro
aspettazione, che infatti non si annulla). Mi sembra che si stia affermando
che la MQ sia non locale rispetto ad una definizione mal formulata di
localit�...

Per quanto riguarda il paradosso EPR (e le disuguaglianze di Bell) io
sostengo un'altra interpretazione: se si AMETTE (e sottolineo se si ammette)
che le grandezze fisiche misurate abbiano un valore definito prima della
verifica sperimentale (ovvero se si assume che il mondo sia classico) allora
si � costretti ad introdurre un'azione a distanza (questa s� veramente non
locale) che influenzi la distribuzione di probabilit� di una misura (la
verifica della mano in cui e' la banconota di uno dei due) a seconda del
risultato dell'altra misura. Il motivo � che nessuna teoria probabilistica
classica � in grado di riprodurre le correlazioni della MQ, senza
l'introdizione di una siffatta azione a distanza, poich� tali correlazioni
violano delle disuguaglianze (di Bell) che invece sono soddisfatte dalla pi�
generale teoria classica...Pertanto la MQ � locale (almeno nella sua
estensione relativistica) e gli effetti non locali nascono soltanto se si
pretende di dare un "fondamento" classico alla teoria.

> L'idea di fondo e' semplice e cerco di
> spiegarla. Si deve notare che la MQ viola contemporaneamente *localita'*
> e *determinismo*. Per *determinismo* intendo quel principio che dice che
>
> "in linea di principio, scegliendo opportune condizioni iniziali ed al
> contorno, posso, attraverso le leggi fisiche, costringere un qualunque
> sistema fisico ad assumere uno stato arbitrarimante scelto".
>
> Se fosse cosi' allora A potrebbe costringere la sua mezza
> banconota ad uscire nello stato "lato destro" e sarebbe sicuro che B
> vedrebbe la sua mezza banconota nello stato "lato sinistro". Usando il
> codice Morse A potrebbe comunicare con B provocando i paradossi
> temporali. Pero' come detto in (5) il risultato del controllo della
> banconota di A e' *casuale* (questo lo stabiliscono gli stessi principi
> della MQ), per cui non e' possibile trasmettere nulla a B.
> Si puo' provare una cosa ancora piu' forte: che A controlli la sua
> banconota oppure non la controlli: i risultati di B, eseguendo
> tante volte l'esperimento, hanno la stessa statistica. Per cui B non puo'
> nemmeno sapere se A ha davvero controllato la sua banconota.
>

Ok qui sono d'accordo: stai dicendo che dato il carattere probabilistico
della MQ non si possono trasmettere informazioni fra i due osservatori. Ma
questo non significa proprio che la teoria � locale? Quando si impone la
commutazione dei campi nel caso relativistico si sta proprio richiedendo che
quanto stiamo dicendo non possa avvenire?

> Come commento finale, vorrei fare notare che la situazione e' quindi
> molto sottile, molto di piu' di quanto vogliono fare credere quelli che
> sostengono di poter giustificare i (presunti) fenomeni "paranormali"
> con la MQ. Non dico che cio' sia impossibile, tanto che lo stesso
> Pauli forse credeva alla possibilita' (elaborando con Jung la l'idea
> della "sincronicita"). Pero' per poter ragionare di queste cose
> senza palare a vanvera bisogna saperla davvero lunga dal punto di vista
> tecnico SIA sulla MQ che sulla Relativita'... tanto che persone come
> Einstein non avevano chiaro la sottigliezza della questione,
> pur avendo le idee MOLTO piu' chiare dei fondatori della stessa MQ
> sulla loro stessa teoria.
>
> Ciao, Valter

Su questo sono d'accordo con te e penso che la discussione che seguir� dar�
una dimostrazione di quanto sottili siano ;-)
A presto,


--
Martin Sileno
Received on Tue Mar 13 2001 - 00:28:15 CET

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