Re: domanda

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: Wed, 14 Mar 2001 14:13:42 +0200

Martin Sileno wrote:

>
> Non sono d'accordo su molti punti (o forse � solo una questione di
> terminologia): il principio di localit� come l'hai enunciato tu mi sembra
> falso a priori...per quale motivo non possono esserci correlazioni fra
> eventi appartenenti a zone space-like separate se i sistemi coinvolti hanno
> potuto interagire nel loro passato?

Ciao, scusa, grazie di avermelo fatto notare, ho proprio dimenticato di dirlo
(ma l'ho detto su un altro mio post credo dell'anno scorso sullo stesso
argomanto), bisogna completare lo statement in:

"non possono esserci correlazioni tra fenomeni che accadono in eventi separati
spazialmente *che non abbiano concause in comune*".

(Dal punto di vista tecnico per concausa di un fenomeno F che avviene
nell'evento e intendo un insieme di fenomeni C che avvengono nell'insieme di
eventi G con l'evento e nel futuro causale di C e tale che
"ogni volta che avvengono i fenomeni C, allora avviene F".)
La meccanica quantistica dice che per il risultato di un processo di misura
e' impossibile trovare delle concause.


> Inoltre localit� non significa covarianza rispetto alle trasformazioni di
> Lorentz?

No,la covarianza e' un'altra cosa. La parola localita' *in teoria dei campi
quantisitica* anche in spaziotempo curvo, significa piu' o meno quello che hai
detto tu sotto: osservabili con supporto in zone di spaziotempo separate
spazialmente devono commutare. Nota che i campi fermionici NON rispettano cio',
per cui NON sono osservabili (lo sono le cariche associate). Questa localita'
e' relativa alle osservabili, ma poi arrivano gli stati quantistici che rendono
la teoria non locale nel senso di EPR.

> La teoria dei campi � una teoria locale no?

E' una teoria locale nel senso che ho appena scritto sopra in riferimento alle
osservabili, pero' NON e' una teoria locale nell'altro senso (quello di EPR)
quando introduci gli stati e le misure su di essi.

> eppure esistono
> correlazioni fra eventi in zone separate spazialmente (ci� che infatti si
> deve annullare � il commutatore (o l'anti commutatore) dei campi non la loro
> aspettazione, che infatti non si annulla).

non ho ben capito cosa hai scritto, pero' attento sull'anti commutatore per i
fermioni che dice proprio che i campi fermionici non sono osservabili perche'
non possono avere contemporanemente commutatore ed anti commutatore nullo.

> Mi sembra che si stia affermando
> che la MQ sia non locale rispetto ad una definizione mal formulata di
> localit�...
>
 Ora dovrebbe essere chiaro da quanto ho scritto sopra che non e' cosi':
 la QFT locale nel senso che le osservabili soddisfano un pricipio di localita',
 (e anche nel senso che le interazioni si scrivono prendendo prodotti
 di osservabili di campo valutati nello stesso punto e questa e' ancora un'altra
 accezione del termine); non e' locale nel senso che quando introduci gli stati
  
 le misure di essi possono avere correlazioni che sarebbero vietate in
 relativita'non quantistica, perche' sono tra eventi separati spazialmente
 per cui non e' possibile darne una causa comune.

> Per quanto riguarda il paradosso EPR (e le disuguaglianze di Bell) io
> sostengo un'altra interpretazione: se si AMETTE (e sottolineo se si ammette)
> che le grandezze fisiche misurate abbiano un valore definito prima della
> verifica sperimentale (ovvero se si assume che il mondo sia classico) allora
> si � costretti ad introdurre un'azione a distanza (questa s� veramente non
> locale) che influenzi la distribuzione di probabilit� di una misura (la
> verifica della mano in cui e' la banconota di uno dei due) a seconda del
> risultato dell'altra misura.

 Ci sono tanto interpretazioni possibili. Non ho ben capito come fai tu.
 *Quando* avviene la determinazione degli esiti? (dato che avviene prima delle
 misure) Riesci ancora a parlare di causa ed effetto nella tua interpretazione
 oppure no? Non vedo come visto che l'ordine cronologico non e' assoluto per
 eventi separati spazialmente.

(taglio)

> Ok qui sono d'accordo: stai dicendo che dato il carattere probabilistico
> della MQ non si possono trasmettere informazioni fra i due osservatori. Ma
> questo non significa proprio che la teoria � locale?

Dipende dalla definizione che dai: secondo quella solo relativistica non
dovrebbero nemmeno esserci correlazioni del tipo EPR. In realta' ci sono
ma non si trasmette informazione con esse. Certo allora uno e' libero
di riformulare la definizione come dici tu, dicendo che nella definizione
"quantistica" la teoria e' ancora locale. Ma il succo rimane che ci siano
tali strambe correlazioni ma che non permettano di trasmettere informazione.
Certo la lezione imparata e' che le nostre vecchie definizioni sono in un
certo senso inappropriate al mondo.


> Quando si impone la
> commutazione dei campi nel caso relativistico si sta proprio richiedendo che
> quanto stiamo dicendo non possa avvenire?

Non riesco a capire come fai a vederlo: le cose sono indubbiamente legate,
ma non vedo bene la dimostrazione che la definizione di "localita in QFT"
implichi l'impossibilita' di trasmettere informazioni con EPR. Non lo vedo
nel senso tecnico. (Conosco invece una dimostrazione tecnica di cio' di
Girardi che pero' non fa uso della QFT e della localita' della QFT)

Ciao, Valter
Received on Wed Mar 14 2001 - 13:13:42 CET

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