Re: “Quale dualismo?” e altre domande su QED di Feynman (parte 1)

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 11 Jul 2022 16:17:59 +0200

Davide D'Elia ha scritto:
> Buongiorno. A fine aprile nel thread "onda o particella" si
> rimandava alla lettura di una nota del libro QED di Feynman. Io non
> avevo mai letto il libro e ho deciso di leggerlo con un po' di calma
> in questi giorni. Ovviamente mi sono sorte moltissime domande.
> Ne pongo un po' in questo thread.
Menomale che ne hai scritte solo "un po'" :-)

Scherzi a parte, le tue domande sono tutte terribilmente intrecciate,
per cui direi che non si potrebbe rispondere altro che con
un'esposizione piuttosto ampia dell'intero argomento; cosa certo
impossibile qui.
Forse tenterò una sintesi, ma non te l'aspettare a breve scadenza.

Quello che posso fare subito è mettere in evidenza i problemi di
traduzione.
Quando si affrontano questioni come questa la traduzione diventa
sempre un affare serio: il traduttore deve conoscere (si spera bene)
le due lingue, per di più deve conoscere bene la materia trattata.
Aggiungiamo che si tratta di una conferenza a un pubblico generico,
quindi F. si esprime volutamente con un linguaggio non tecnico ma molto
libero...

Dato che dispongo sia del testo originale sia della traduzione, mi
sono divertito a fare qualche controllo, e ti riporto un paio di
esempi critici.

In fondo a p. 109 si legge
"E' interessante osservare che gli elettroni vennero considerati prima
come particelle, e che il loro aspetto ondulatorio fu scoperto solo in
un secondo tempo."

Ed ecco l'inglese:
"It's rather interesting to note that electrons looked like particles
at first, and their wavish chracter was later discovered."

Vedo due differenze importanti:
- "looked" diventa "vennero considerati"
- "wavish character" diventa "aspetto ondulatorio".

Per brevità mi soffermo sul secondo punto. "Wavish" con la desinenza
-ish sta a indicare qualcosa che ha qualcosa di ... per es. "bluish"
viene tradotto "bluastro", "azzurrognolo".
Non è un caso se F. usa "wavish": vuol dire che gli elettroni hanno
qualcosa di ciò che noi chiamiamo "onda", ma che non si può definirli
onde.
Farlo diventare "carattere ondulatorio" sarà pure ortodosso ma
cancella la sfumatura.

Altro esempio:
"In fact, both objects behave somewhat like waves, and somewhat like
particles."

Traduzione:
"In realtà tanto gli elettroni quanto la luce si comportano un po' come
onde e un po' come particelle."

Il punto delicato è che "somewhat" e "un po'" non sono esattamente
equivalenti.
"Un po'" può avere una connotazione qualitativa (un po' dolce e un po'
salato, un misto) ma anche una temporale (un po' ride e un po'
piange). Per "somewhat" la connotazione temporale non c'è (si userebbe
"sometimes").
Il punto è delicato perché nell'interpretazione ortodossa il dualismo
è soprattutto temporale: dipende da quale esperimento fai e non puoi
fare simultaneamente due esperimenti "complementari" (nel senso di
Bohr).
F. non segue Bohr (per questo rifiuta il dualismo) e dice invece che
fotoni ed elettroni hanno un po' dell'onda e un po' della particella
(somewhat) senza essere mai solo una cosa o l'altra.
Infatti dice subito dopo che per non stare a inventare una parola
diversa, abbiamo deciso di chiamarle "particelle", ma sappiamo bene
che seguono quelle regole per combinare le frecce (le ampiezze). Che
per noi hanno un inconfondibile sapore ondulatorio, aggiungo io.

Purtroppo il traduttore non ce la fa a rendere queste indispensabili
finezze del discorso di F. e ciò complica non poco la vita al
lettore...
-- 
Elio Fabri
Received on Mon Jul 11 2022 - 16:17:59 CEST

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