Re: Paradosso dei gemelli
"Justinian" <anon54__at_hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:94m3v4$dc0ln$1_at_ID-49610.news.dfncis.de...
>
> > Tutto il tempo che ha guadagnato, si puo' dire, lo ha guadagnato proprio
> > mentre "invertiva la rotta" !
>
> Faccio molta fatica a credere questo.
> Infatti l'inversione della rotta puo' avvenire in tempi brevissimi (pochi
> secondi),
> mentre la differenza di eta' tra i due gemelli puo' essere anche di anni
> (o grande quanto si vuole).
>
> Mi pare assurdo che si possano guadagnare anni in pochi secondi
> di accelerazione, la spiegazione deve essere evidentemente un'altra
> (molto piu' complessa).
No, invece � corretta. Se devi cambiare rotta in pochi secondi, dovrai
passare da una velocit� elevata prossima a quella della luce, fino ad una
v=0, per poi ripassare ad una velocit� prossima a quella della luce ancora
in brevissimo tempo. Cambiamenti di velocit� cosi' repentini significano
fortissime accelerazioni --> sentiresti delle fortissime forze inerziali -->
equivalenti ad un fortissimo campo gravitazionale. E in un fortissimo campo
gravitazionale, il tempo rallenta moltissimo!
Quindi quei pochi secondi vissuti da te sull'astronave, sarebbero visti come
anni passati sulla terra.
Comunque non ti consiglio di provare una simile esperienza. Non
sopravviveresti alle tremende accelerazioni (niente forze di marea, poich�
il campo � omogeneo) !
> Faccio infine notare che la spiegazione sarebbe invece *semplice*
> se contasse, nel fattore di contrazione temporale, il moto relativo
> all'etere: in tal modo la differenza di eta' tra i due gemelli si
> accumulerebbe
> con continuita' durante il viaggio.
>
> Justinian
>
L' etere non esiste. Per dirla con Laplace, � "ipotesi non necessaria"
(nella relativit� � addirittura un'ipotesi sbagliata)
Luca
Received on Tue Feb 20 2001 - 17:06:30 CET
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