(wrong string) � dello spaziotempo

From: ernesto <ernesto.alto_at_iol.it>
Date: Sun, 04 Feb 2001 15:31:52 GMT

"G.P.Godone" <godone_at_masterweb.it> wrote:


>
>Direi che � sensato parlare di granularit� della materia, mentre � assurdo
>attribuire allo spazio ed al tempo questa stessa propriet�. A mio parere,
>e su questi argomenti il C.S.F.R.F. ha speso molto tempo e risorse, tanto
>il tempo come lo spazio sono realt� continue.

Il problema non � mai stato la granularit� della materia, semmai la
stranezza sta nel fatto che le onde em siano "anche" particelle o si
comportino a volte come se lo fossero.
se non ho male interpretato la teoria delle superstringhe, essa riesce
a render conto sia della gravit� che della MQ proprio eliminando i
concetti di continuo e di punti adimensionali. Niente pu� essere pi�
piccolo della distazna di Planck, quindi addio punti geometrici, addio
materia che nei buchi neri "scompare" tutta in punti adimensionali, e
addio agli infiniti che danno fastidio nelle equazioni.
Non essendio io un Fisico pu� darsi che abbia capito male?


>Lo spazio � poi una realt� assoluta, vale a dire una cosa di cui possiamo
>solo prendere atto e basta, ed il tempo lo possiamo considerare come
>conseguenza del movimento.

LO spazio per te coincide con il vuoto? Scusa, il vuoto � per te uno
spazio tridimensionale a energia zero?
Sempre da profano mi pare che si facendo strada l'idea che l'energia
del vuoto sia di gran lunga la vera energia dell'universo: quella che
lo fa espandere anche contro la gravit� che tende a bloccarne
l'espansione. Nella teoria delle stringhe le dimensioni "devono"
essere undici, dieci spaziali pi� il tempo. Le altre sette dimensioni
spaziali sarebbero "compattificate", arrotolate in microtubuli e nel
big bang solo le tre che conosciamo si sarebbero estese: tuttavia il
fatto che siano estese non significa che non siano pi� "arrotolate" e
che ci possano essere stringhe enormi intorno ad esse...


>In effetti, non possiamo disporre di una realt� che si modifichi nel tempo,
>se in questa realt� non si verificano spostamenti di materia nello spazio.
>Inclusi, in questi spostamenti, anche quelli dei costituenti base della
>materia, i quali anche se non percepibili direttamente, debbono essere
>necessariamente sempre in movimento.

S�, il buon senso dice s�. Per� se ti fermi a guardare uno di quel
pannelli di lampadine della pubblicit� il buon senso ti dice che le
scritte corrono in quello spazio.... potrebbe la "granularit�"
prevista dalla M-theory di Witten produrre un effetto simile?
Potrebbe essere l'onda em che si propaga nel "vuoto" un po' come
l'accensione e lo spegnimento di micropunti dello spazio?

>Conseguentemente, in una ipotetica scala di
>priorit�, sembrerebbe di gran lunga pi� sensato porre al primo posto il
>movimento della materia ed al secondo il tempo, come logica
>conseguenza.

S�, sempre col buon senso s�. Ma in certe particolarissime condizioni
di gravit�, la dimensione tempo diventa percorribile nei due sensi,
mentre una delle dimensioni spaziali diventa percorribile in un senso
solo: sembra che tempo e spazio siano in qualche misura
intercambiabili. O NO?

>Anche nel macroscopico (e questo lo possiamo verificare abbastanza
>facilmente) noi verifichiamo lo spostamento della materia in modo continuo.
>Poi, se le nostre possibilit� di misurazione presentano dei limiti poich�
>noi siamo esseri "finiti" e possediamo strumenti anch'essi finiti, ci�
>dipende
>dalla natura delle cose, ossia dalla nostra natura umana. Ovviamente, in
>quanto "esseri finiti", percepiremo della realt� solo i suoi attributi
>"finiti".

Forse no. Ma questa � filosofia. E' ovvio che noi, fatti di "materia"
(qualunque cosa voglia dire questo) registriamo "spostamenti" che
sembrano essere continui (del resto la lunghezza di Palnck � cosa
talmente piccoila da essere difficile anche da immaginare: 10^-33 cm.!

>Direi che risulta abbastanza chiaro, oltre che intuitivo, che se noi
>apparteniamo ad una realt� finita, potremo percepire solo ci� che � finito.
>
>Dell'infinito, pur avendo del medesimo l'idea che debba necessariamente
>esistere, non ne possiamo avere reale percezione.

Non sono d'accordo che l'infinito debba necessariamente esistere.
Secondo me tutto ha i suoi limiti. Per un essere piatto una sfera �
illimata e se l'eessere � un batterio e la sfera � la terra gli pu�
anche sembrare infinita. Idem per noi l'universo, e forte se esiste il
multiverso, e via di scala in scala: fino all'infinito? No, ci pu�
essere un punto in cui l'enormemente grande e l'eenormemente piccolo
DIVENTABO LA STESSA COSA. Dice la teroia delel stringhe che un
universo di raggio R � quivalente a uno di raggio 1/R....

>C'� da aggiungere, ancora, che � la materia, con la sua presenza ed i suoi
>spostamenti, a conferire allo spazio quelle che giudichiamo essere le sue
>propriet�.

S�, la propriet� controllabili coi nosti sensi, ma l'intelligenza
potrebbe superare i dati dei sensi e trovare una spiegazione a livello
superiore di cui sia poi possibile controllare coi sensi, coem dire, i
suoi effetti collaterali.
Ernesto
Received on Sun Feb 04 2001 - 16:31:52 CET

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