Re: Paradosso dei gemelli
Michelangelo wrote:
...
> Grazie della risposta Giorgio, ma come mai tu rispondi di si e alla stessa
> domanda mi e' stato risposto anche di no da Lucarciof?
...
> Ho chiesto una cosa che dovrebbe essere ben nota a
> chiunque abbia studiato la relativita' ristretta e generale.
> Allora come mai che in due persone mi date due risposte contrastanti?
> Questa non e' la prima volta che accade in questo NG.Eppure la fisica
> dovrebbe essere una disciplina abbastanza esatta... come mai accade cio'?
...
Beh, direi che, anche se puo' sembrare spiacevole, questa e' la vita...
A qualunque domanda, varie persone risponderanno, sulla base delle loro
conoscenze, e di quanto hanno capito della domanda, in modi diversi,
magari diametralmente opposti.
A volte poi, la differenza puo' essere solo apparente.
Io preferisco pensare che in questi casi si e' maggiormente stimolati a
raggiungere un *proprio* punto di vista.
Con questo, non voglio assolutamente sostenere che le conoscenze fisiche
sono una questione soggettiva. Invece la scelta tra interpretazioni
equivalenti o approcci didattici diversi si'. Anche perche' la
sensibilita' per certi argomenti cambia nel tempo.
Sullo specifico della differenza tra quello che ti ho risposto io e
quello che ha scritto Lucarciof, postero' un secondo messaggio. Qui
vorrei aggiungere una considerazione a parte piu' generale.
Tu dici " dovrebbe essere ben nota a chiunque abbia studiato la
relativita' ristretta e generale.". In principio e' vero. Come e' vero
che il significato statistico di entropia, l' interpretazione
probabilistica della meccanica quantistica, il ruolo dello spin e tanti
altri concetti dovrebbero essere nel background comune di chiunque abbia
completato studi superiori di Fisica.
Ma, e' quello che succede veramente? Io penso di no. C'e' un problema di
didattica (universitaria) abbastanza articolato comprendente: scarso
aggiornamento delle metodologie di esposizione degli argomenti, il fatto
che non sempre chi insegna certi argomenti a livello universitario li
utilizzi direttamente nella sua ricerca, la necessita' per certi
argomenti di approfondimenti concettuali successivi, spesso mancanti nei
curricula, la difficolta' di bilanciare tra utilizzo pratico di certi
risultati e loro comprensione concettuale.
In piu', per la relativita' spesso quello che resta dopo qualche tempo
sono "le trasformazioni di Lorenz e la formula mc^2" con tanti dubbi sul
significato stesso di questi ricordi. E, per chiarezza, questa non e'
un' accusa a nessuno ma piuttosto una ammissione personale. A distanza
di anni dai miei esami di fisica ho capito quanto poco mi era rimasto su
questo argomento e ho ricominciato a studiare. Aggiungo anche che non
sono un esperto di relativita' ( == non e' il mio campo di ricerca).
Spero che questo discorso non ti sconcerti troppo.
Giorgio
Received on Thu Jan 25 2001 - 09:58:22 CET
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