Avevo gia' risposto a questo quesito il giorno di Capodanno, ma per
motivi tecnici l'intervento non e' comparso. Dato che pare che i
problemi siano stati risolti, spero che sia utile riproporre ora il
msg andato perso.
La percezione del colore e' codificata innanzitutto nella retina da
parte di uno dei due tipi di fotorecettori, i coni. L'altro tipo
sono i bastoncelli, sensibili alle basse intensita' luminose ma
privi di selettivita' spettrale. In base a questa, i coni sono
suddivisi in tre tipi: S (sensibili soprattutto a lunghezze d'onda
attorno a 420 nm), M (circa 530 nm) e L (circa 560). La risposta del
fotorecettore e' anche legata all'intensita' luminosa: non e'
possibile distinguere, ad esempio, se una data attivita' e' dovuta
ad una stimolazione di bassa intensita' con frequenza ottimale (per
quel recettore) oppure ad una stimolazione ad alta intensita' con
frequenza non ottimale. L'analisi del colore prosegue poi nelle
tappe successive dell'elaborazione delle informazioni visive. Una
stazione intermedia e' il corpo genicolato laterale (c.g.l.), parte
del talamo. Da li' l'informazione viene trasmessa alle diverse aree
della corteccia cerebrale visiva, localizzate nel lobo occipitale.
Sembra che l'analisi del colore sia effettuata dagli stessi elementi
neurali che analizzano altri caratteri dell'oggetto percepito, quali
lunghezza, larghezza, luminosita', forma, movimento. Non sono stati
individuati canali selettivi per l'analisi del colore.
Particolarmente studiata e' l'organizzazione funzionale delle
cellule del c.g.l.. Esistono cellule che rispondono a coppie di
colori: rosso-verde e giallo-blu. Le risposte a questi colori
possono essere di tipo eccitatorio o inibitorio, a seconda che lo
stimolo cada nella parte centrale o periferica di due zone circolari
concentriche che costituiscono il campo recettivo di quella cellula,
ossia di quella zona di spazio visivo la cui stimolazione e' in
grado di attivare la cellula stessa. Le aree della corteccia
cerebrale combineranno le informazioni derivate dai centri
inferiori, fino a "produrre" la percezione di un oggetto, ovvero la
sua forma, grandezza, luminosita', colore, posizione... Altre aree
cerebrali, poste nel lobo parietale, stabiliranno poi se l'oggetto
e' a portata di mano, se e come puo' essere afferrato, ed altre aree
ancora, nel lobo frontale, ne decidono la rilevanza ed il
significato.
Gianni Pavesi
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Received on Thu Jan 18 2001 - 21:29:53 CET