(unknown charset) Re: NG di fisica NON moderato
Elio Fabri wrote:
> Sempre modesti questi ragazzi: mai che si paragonassero a qualcosa di
> meno di Einstein :-)
Forse mi hai frainteso, io non parlavo di me stesso e nemmeno
lontanamente mi paragonavo ad Einstein. Dicevo che in mezzo a tanto
"rumore", potrebbe esserci una buona idea, non mi sembra un discorso
presuntuoso o eretico. Ti ringrazio per il "ragazzo", purtroppo penso di
essere vecchiotto per questa definizione, 43 suonati!!
> Poi il paragone che proponi e' del tutto falso storicamente. Si vede che
> la storia della RG la conosci poco...
> In primo luogo, non e' affatto vero che le conoscenze matematiche di E.
> fosero quelle di un liceo. Stiamo parlando di un liceo di oltre un
> secolo fa! Gia' oggi e' grasso che cola se uno studente di liceo sa fare
> una derivata; figuriamoci alla fine dell'800.
Io ho detto che la matematica usata da Einstein per la relativit�
ristretta non era molto complessa e questo mi sembra condiviso da tutti,
diciamo biennio di ingegneria, forse liceo � un poco esagerato.
> Inoltre E. aveva gia' pubblicato lavori tutt'altro che banali anche dal
> punto di vista matematico (per es. quello sul moto browniano). Direi che
> sapeva di matematica quanta ne sapeva un buon fisico teorico del tempo.
> Il "calcolo differenziale assoluto" di Ricci e Levi-Civita era allora la
> frontiera della ricerca matematica, ed era ignorato dalla totalita' dei
> fisici, non dal solo Einstein!
Infatti ho detto "senza aver pubblicato niente in precedenza", che lo
avesse fatto � palese, quando intu� i principi della RG la questione
delle geometrie non euclidee era gi� stata affrontata da Riemann, Gauss,
Lobacevskij, ma l'applicazione del calcolo tensoriale alla RG fu proprio
figlia di Grossmann, cito Einstein (a memoria): "Grossmann, aiuto,
divento matto", "In tutta la mia vita non ho mai fatto tanta fatica, ora
ho un grande rispetto per la matematica, le cui parti pi� sofisticate,
nella mia ingenuit�, avevo pensato superflue".
> Secondo: prima del lavoro con Grossman, E. aveva gia' scritto molto
> sulla RG: aveva ad es. capito il redshift gravitazionale e la
> deflessione della luce (anche se non la sapeva calcolare esattamente).
> Aveva capito che la gravita' doveva avere a che fare con la geometria
> dello spazio-tempo.
Certo che aveva capito, ma non aveva i mezzi tecnici per formalizzare la
teoria!! E' appunto quello che stavo dicendo; qualcuno potrebbe avere
capito qualcosa di interessante ed avere serie difficolt� a
formalizzarlo, magari perch� dovrebbe usare una matematica di frontiera
anche per i fisici attuali, perch� escluderlo a priori?
> Il problema non erano i mezzi matematici, che (come ho gia' detto) non
> erano inferiori a quelli di qualsiasi fisico teorico del tempo.
> Quello che tutti quelli come te non si vogliono mettere in testa, e' che
> Einstein (tanto per fare il solito, stucchevole esempio) la fisica del
> suo tempo la conosceva piu' che bene, ed era in grado di tener testa a
> qualsiasi possibile avversario. Parlava il linguaggio di tutti i fisici;
> leggeva e capiva quello che si pubblicava; aveva conoscenze sugli
> esperimenti... Insomma, era un fisico di solida cultura.
> Se non fosse stato cosi', stai tranquillo che non avrebbe creato ne' la
> RR, ne' la RG, ne' avrebbe capito i fotoni, ecc. ecc.
Ho citato Einstein solo perch� anche un genio come lui, un fisico
straordinario in tutti i sensi, � andato da un amico a chiedere un
sostanziale aiuto per formalizzare la sua teoria; � questo il punto su
cui riflettere, se fosse vissuto oggi, magari avrebbe anche postato
qualcosa su un NG........
> Io sarei piu' radicale: lo ritengo impossibile.
> Non ci sono "idee geniali" partorite nel vuoto: le idee geniali sono
> sempre modi nuovi, originali, di reinterpretare cio' che molti altri
> sapevano.
Anche qui parti dal presupposto del "vuoto", ma non � mica detto che sia
cos�; una buona idea potrebbe venire a qualcuno che ha delle basi su cui
riflettere, certo non ad un perfetto ignorante ma non necessariamente ad
un fisico di professione. E poi, guarda anche ai lati positivi, in fondo
quell'idea sarebbe "regalata", non trovi?
> Ma bisogna prima di tutto "sapere" quello che e' lo stato presente della
> conoscenza. Altrimenti si fanno solo fantasticherie senza senso.
> Purtoppo esiste oggi l'altra faccia della medaglia: per mettersi in
> condizioni di "sapere" come sopra, occorre un lungo apprendistato, che
> rischia di condizionare talmente che non e' piu' capaci d'inventare, di
> uscire dagli schemi costituiti.
> Questo credo che lo sappiamo tutti (io almeno, ne sono cosciente da
> quando ho la laurea). Ma qual e' la soluzione?
Potrebbe essere appunto questo il fulcro della mia tesi, come si
selezionano le "selvatiche" per migliorare il genoma delle piante,
qualche idea "esotica" potrebbe avere un gene da "incrociare" con lo
status delle conoscenze; se invece la pianta � infestante, non c'� altro
mezzo che una bella cura di diserbante, ne convengo. Io sar� un eretico,
ma se un'idea mi sembra coerente e non riesco facilmente a contraddirla
con la logica e con le mie conoscenze, anche se � strana qualche
riflessione ce la faccio.
> Dato che sono nel discorso, scrivo una cosa un po' eretica, ma tanto non
> mi costa niente. Se guardate la lista dei Nobel per la fisica teorica,
> credo che non ci siano state persone capaci di costruire qualcosa di
> veramente nuovo dopo Heisenberg, Schroedinger, Dirac, ecc.
> Il resto sono stati sviluppi, anche geniali, ma sempre nella stessa
> direzione. Ho la netta sensazione che la fisica teorica si stia
> annodando su se stessa. Ma ripeto: qual e' la soluzione? Certamente non
> quella delle parole in liberta' che piacciono tanto ad alcuni :(
E se avessimo preso una strada sbagliata? Poni ad esempio (solo ad
esempio, non mi linciate) che la realt� delle cose fosse Caotica e che i
fenomeni sperimentali si potessero spiegare in termini diversi, chi
potrebbe sfidare l'impero della MQ o i pilastri del Big Bang? Chi avesse
capito qualcosa cercherebbe aiuto da un fisico o da un matematico di
frontiera, come potrebbe fare tutto da solo? E questo senza togliere
niente al fatto che chi pone delle nuove ipotesi in questi termini �
tenuto ad una grande modestia e ad avere il massimo rispetto quando
parla con persone che, come te, hanno fatto della scienza la loro vita.
Quindi scusatemi se vi sembra che abbia esagerato.
Ciao, Arnaldo.
Received on Fri Jan 19 2001 - 23:18:04 CET
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