Re: Freccia del tempo

From: Tommaso Russo, Trieste <trusso_at_tin.it>
Date: Sun, 29 Aug 2010 22:36:29 +0200

Paolo Russo ha scritto:
> (Credo di stare battendo ogni record di lentezza nel
> rispondere... complici forse anche ferie e raffreddore)

Ovviamente leggero' con calma tutto e rispondero' nei "nostri" tempi.
Che per discussioni cosi' non mi sembrano affatto troppo lunghi.

Ma queste risposte sono facili:

>> 2) in questa evoluzione "virtuale", esistono coscienza e
>> sofferenza? La tua risposta e' si', e coincide con la mia:
>> dove c'e' un sistema che simula l'evoluzione del suo
>> Universo per mezzo di un modello che include un modello di
>> se stesso, indipendentemente dal fatto che sistema sia
>> basato sul carbonio, sul silicio o su microchip e magari
>> anche l'Universo sia implementato via software, anche a un
>> livello Tanenbaum molto alto come in Matrix, la' c'e'
>> coscienza e puo' esservi sofferenza.
>
> Cos'e` il livello Tanenbaum?

Tanenbaum e' autore di parecchi libri usati come testo nei corsi di
Informatica, fra cui il fondamentale "Structured Computer Organization".
E' famoso anche per aver scritto, in un thread su Usenet, a Linus
Torvald, prima che questi rilasciasse Linux, "io continuo a ritenere che
progettare un kernel monolitico nel 1991 sia un errore fondamentale" (e
probabilmente aveva ragione :-)

Il piano del libro "Structured Computer Organization" e' tutto contenuto
in questa figura, che e' la seconda che vi compare:

---------------------------------------------------------------------

Level 5 Problem-oriented language level
                        Translation (compiler)
Level 4 Assembly language level
                        Translation (assembler)
Level 3 Operating system machine level
                        Partial interpretation (operating system)
Level 2 Instruction set architecture level
                        Interpretation (microprogram) or direct execution
Level 1 Microarchitecture level
                        Hardware
Level 0 Digital logic level

       Figure 1-2. A six-level computer. The support method for
       each level is supported is indicated below it (along with the
       name of the supporting program).

---------------------------------------------------------------------

Tanenbaum era interessato principalmente ai livelli 0-4, per cui non ha
ritenuto di analizzare il livello 5 con una classificazione piu' fine.
Io direi che li' vadano riconosciuti almeno 3 sottolivelli, di cui il
primo e' quello dei linguaggi imperativi con variabili, il secondo
quello dei linguaggi funzionali o imperativi con strutture dati piu'
complesse, il terzo quello della programmazione a oggetti.

Un oggetto e' una struttura dati con associati dei "metodi", osiia
routines scritte in linguaggio funzionale o imnperativo, che a fronte di
particolari input ne determinano il comportamento e quindi l'output, e
canali di comunicazione con altri oggetti; quindi e' particolarmente
adatto a rappresentare sistemi fisici che interagiscono con altri
sistemi fisici, e di qualunque complessita'.

Proseguo rapidamente perche' chi ha avuto la pazienza di seguire fin qui
capira' senza problemi.

Alcuni input possono risultare distruttivi per alcuni oggetti, per cui
oggetti che dispongono, in presenza di input adatti, di un metodo per la
propria clonazione daranno luogo a popolazioni piu' numerose di quelli
che devono attendere la comparsa casuale di oggetti simili a loro. La
clonazione da' luogo a crescite esponenziali e quindi a esaurimento
delle risorse, ed a competizione che favorisce gli oggetti clonanti piu'
rapidi, e quelli in grado di ottenere piu' facilmente da altri oggetti
gli input adatti.

Qualsiasi tipo di "sofferenza" (che a questo stadio non e' cosciente)
come la mancanza di input adeguati, o il sovraccarico di input che
richiedono l'attivazione di metodi necessari a limitare i danni
(chiamiamolo pure "dolore fisico") a scapito di quelli necessari alla
clonazione, riduce la rapidita' della clonazione; e nella competizione
risultano quindi favoriti gli oggetti in grado di minimizzarla.

Massimizzare gli input adatti e minimizzare le sofferenze risulta piu'
facile per oggetti che si trovino dotati fortuitamente di un "modello
del mondo esterno", ossia di *loro* metodi che consentano di prevedere
in anticipo l'input di un altro oggetto successivo all'input che li
attiva, o l'input di un altro oggetto successivo a *un proprio*
output. Ovviamente perche' quest'ultima previsione (attivazione del
metodo relativo) sia possibile, ogni output deve dare origine anche ad
un input "propriocettivo".

Se questi metodi di previsione sono modificabili dall'oggetto stesso in
base alle sequenze di input, l'oggetto e' in grado di *imparare*
dall'esperienza.

L'ultimo passo e' la propriocezione delle proprie *intenzioni*, ossia di
output "sottosoglia", insufficienti a generare un output vero e proprio
diretto ad altri oggetti ma sufficienti alla sua propriocezione: questo
consente all'oggetto simulazioni anche piuttosto lunghe di proprie
azioni, e conseguente feedback dal "mondo esterno", prima di decidere
fra varie alternative quale sara' l'output sottosoglia che verra'
rinforzato sopra la soglia effettiva.

Questo significa che il "modello di mondo esterno" utilizzabile
dall'oggetto si e' ampliato fino ad includere un modello, per quanto
semplificato, dell'oggetto stesso: l'oggetto e' diventato *co-sciente.*

E questo comporta la "sofferenza" quale noi la conosciamo, nella sua
forma cosciente, o psicologica: che non e' il semplice sovraccarico del
sistema nervoso centrale da parte di segnali urgenti di "danno in atto"
provenienti dal sistema nervoso periferico, il "dolore fisico": quanto
il fatto che parecchie simulazioni di possibili comportamenti adottabili
non fanno prevedere alcun risultato positivo ai fini della clonazione e
non possono portare a decisioni. Sia a causa di un dolore fisico intenso
che non lascia risorse disponibili, sia a causa di una situazione
effettivamente senza vie d'uscita anche per un oggetto nel pieno delle
sue facolta'.

Io credo che la paura del dolore fisico (psicologicamente ben piu'
intensa del dolore fisico in se'), dell'impotenza (non in senso
sessuale, ma in quello piu' vasto della mancanza di possibilita': dalla
miseria alla claustrofobia) e, in definitiva, della morte, abbiano
*queste* origini.

In Matrix (un film, per me, profondissimo, anche se poco capito dal
vasto pubblico) i corpi umani in cultura idroponica erano semplicemente
il metodo piu' economico per implementare metodi di simulazione facenti
uso di input esterni e di propriocezione delle intenzioni.

(E adesso, che avete intravisto la realta' sottostante, decidete:
pillola rossa o pillola blu? :-)


>> Sembrerebbe un discorso del tutto astratto e teorico e
>> invece ha un'applicazione pratica quotidiana: i limiti
>> etici di applicabilita' della sedazione amnesica.
>
> Mi ero posto anch'io un problema del genere, ma in termini
> vaghi e ci ho pensato poco (avevo solo sentito dire che uno
> degli effetti dell'anestesia e` quello amnesico e la cosa mi
> aveva allarmato); vedo che sei molto piu' informato di me in
> materia. Non mi ero neanche accorto del parallelo con il mio
> racconto.

Sempre lieto quando attivo un link :-)


>> ovviamente, tanto per cominciare, dovresti spiegarci come
>> funziona l'induttore :-)
>
> ... "Benissimo, grazie!". :-)

Lo sospettavo :-)


> ... Direi che e` questo il punto su cui non siamo
> d'accordo, ma come ho scritto in un altro post ritengo che a
> sua volta questo derivi dall'adozione di interpretazioni
> della MQ differenti (e quella che usi tu non riesco neanche a
> capirla, purtroppo).

Ti devo una risposta. Per dartela comprensibile ho ricominciato da zero,
e mi sono messo a rileggere il Griffith.

Speravo che qualcun altro intervenisse, per non ridurre anche questo a
una discussione fra te e me: ma evidentemente l'Interpretazione
Transazionale di Cramer non ha molti cultori, almeno su questi NG...

Per intanto ti segnalo questa discussione su physicsforum:

http://www.physicsforums.com/showthread.php?t=380128

L'iniziatrice e conduttrice del thread, Ruth Kastner,
http://arxiv.org/find/quant-ph/1/au:+Kastner_R/0/1/0/all/0/1
(piu' epistemologa che fisica), e' autrice di parecchi scritti in difesa
dalla TI e di una versione della stessa TI che supera alcune
"ingenuita'" della prima versione di Cramer del 1986 (che prendeva in
esame solo emissione e assorbimento di fotoni).

Ne riparliamo, ciao

-- 
TRu-TS
Buon vento e cieli sereni
Received on Sun Aug 29 2010 - 22:36:29 CEST

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