(unknown charset) Re: Il Teorema del Tempo e natura complessa dello Spazio-Tempo
Apparizioni, sparizioni, la dinamica dei messaggi su questo forum
sembra contraddire il principio di causalit�; forse Heisemberg ha
colpito ancora?
Comunque riprovo a rimandarne uno:
Caro Massimo, ti ringrazio per la cortesia della tua risposta.
I testi originali sono in lingua Pali e chiaramente le traduzioni sono
"relative" in quanto la parola rappresenta una realt� contestuale ed �
chiaramente impossibile rievocare oggi tali rappresentazioni mentali.
Ma i concetti espressi con metafore riescono a volte a superare il
tempo racchiudendo il senso del discorso non in una parola, ma nei
rapporti fra le parole, nell'insieme logico del dicorso.
Questo � il caso di questi antichi testi, ogni aspetto viene visualiz-
zato in molti modi diversi ed alla fine un solo schema di pensiero
correla il tutto.
Un banale esempio, la frase "tutto � mente", � stata a volte interpre-
tata come "tutto � nella mente dell'osservatore", ma alla luce
di altre quali "Tutto � energia" o "Tutto � la realt� della Via Di
Mezzo" questo significato non ha pi� senso, diventa invece logicamente
possibile interpretarla come "tutto � informazione".
> Personalmente ho anche pensato alla possibilit� che la scienza si
> sia gi� sviluppate a livelli paragonabili ai nostri nel passato ma
> che poi sia stata dimenticata lasciando solo retaggi.
Devo dire che questo pensiero ha sfiorato anche me, ma forse � pi�
attendibile cercare nei testi stessi l'origine di questo sapere.
Nel caso buddista non viene mai citata una fonte anteriore di queste
conoscenze, il Buddha arriva alla comprensione delle cose con la
pratica meditativa, in un istante d'illuminazione.
> Comuque non � la prima volta che sento parlare di analogie fra le
> scoperte delle fisica moderna e le filosofie orientali. Ne parla il
> libro di F. Capra "Il Tao della fisica".
Anche io ho letto il libro di Capra, un testo sicuramente da leggere
anche se, in qualche punto, l'autore si lascia forse un poco prendere
la mano nel cercare di relazionare la MQ alle antiche filosofie.
L'antico sapere � infatti qualitativo, visualizzabile, istintivo; non
riesco a vedere rapporti con le matrici della MQ, di altra natura.
> Ammettiamo che queste analogie siano reali, come te le spieghi?
> L'idea di Capra e che i mistici orientale siano arrivati passando per
> un'altra strada rispetto al metodo scientifico, ovvero la meditazione
> trascendentale, ad arrivare alle stesse conclusioni della fisica
> moderna.
In questo concordo pienamente con Capra. La "teoria" della Via Di
Mezzo descrive lo spazio/tempo come una "mente cosmica" contenente
infinita informazione "olografica" in ogni suo punto.
Ammesso questo, si potrebbe ipotizzare che, nei profondi stati
meditativi, quando il pensiero "chimico" � ai minimi livelli, i
nostri neuroni possano allora "commutare" alle vibrazioni del
fondo. La nostra mente cambierebbe allora stato, come l'acqua
raffreddandosi diventa ghiaccio, la nostra coscenza diventerebbe
quella della "mente cosmica" avendo accesso alla "conoscenza".
Ma vorrei ritornare all'interpretazione fisica innovativa dello
spazio/tempo a "curvatura intrinseca variabile" sintetizzata
anche nei principi Taoisti di Yin e Yang e della "Via" Taoista.
Trovo questo modo di vedere le cose affascinante, sarei curioso
di sapere cosa ne pensa un fisico.
Vi ringrazio, siete veramente in gamba.
Arnaldo D.
PS: pensando che il mio post non fosse stato pubblicato ho
riproposto alcuni concetti in forma sintetica relativi
al Big Bang. Chiedo scusa per questo doppione.
Received on Tue Dec 19 2000 - 10:34:34 CET
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