Re: Vuoto

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Fri, 15 Dec 2000 16:44:53 +0100

CCCP wrote:
 
> Il Vuoto, che cos'�?
...

La domanda non e' banale. Soprattutto tenendo conto della differenza
semantica tra vuoto ( ma forse sarebbe meglio usare il plurale) della
teoria-dei-campi/fisica many-body (stato di minima energia) e il vuoto
"operativo" degli sperimentali (quelli che lavorano con le pompe a
vuoto, per intenderci). I due concetti sono correlati ma non coincidono.
Cosa che diventa evidente se pensi che lo stato di vuoto per gli
elettroni in un metallo corrisponde ad avere tutti gli elettroni nello
stato fondamentale del sistema many-body.

Un modo di capire la relazione tra i due concetti e' il seguente: se
consideri le particelle ( fotoni inclusi) come eccitazioni elementari di
opportuni campi quantistici, lo stato senza particelle (quello delle
pompe a vuoto e delle basse temperature) e' quello corrispondente allo
stato fondamentale del campo. Ma *cosa* e' descritto dallo stato
fondamentale del campo ? Qui comincia un gioco di scatole cinesi di cui
in genere non si conosce la fine.
P.es. lo stato a zero fononi (vuoto fononico) di un solido corrisponde
allo stato fondamentale dell' hamiltoniana armonica dello stesso solido.
Questo non e' vuoto nel senso che per averlo dobbiamo pur avere i
nuclei nel cristallo! E se poi cambiamo la struttura cristallina
potremmo avere un vuoto "diverso". A loro volta i nuclei potrebbero
esser visti come eccitazioni elementari di un altro campo. Ma "di cosa"
e' fatto il vuoto o i vuoti di questo campo ?

Forse qualcuno piu' esperto di me in teoria dei campi quantistici puo'
tentare una risposta.

Dal punto di vista pratico, penso sia meglio mantenere separati i due
concetti.

> Tutto questo mi fa correre pero' un grande brivido sulle spalle:
> Il figurarimi che il vuoto siano una serie di oscillatori accoppiati
> nello stato di vuoto, non assomiglia un po al famigerato etere?

Probabilmente qualche punto di contatto concettuale c'e'. Pero' non sono
a conoscenza di alcun tentativo ragionevole di ricavare conseguenze
fisicamente controllabili da questa idea. In ogni caso non mi sembra
assolutamente banale o ovvio come reintrodurre per questa strada il
ruolo dell' etere come sistema di riferimento privilegiato!

Giorgio Pastore
Received on Fri Dec 15 2000 - 16:44:53 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:37 CET