> [...] Rubbia che, tra l'altro,
> ricordi pochi anni fa cercare di portare avanti l'idea di usare
> acceleratori di particelle per produrre energia - a proposito, se
> qualcuno ha i dettagli di quelle sue proposte, sarei interessato a
> conoscerli [...]
Nel corso di fisica nucleare al 4 anno di fisica a Trieste il prof.
Bertocchi tratta con un certo dettaglio (tra molte altre cose) proprio tale
proposta di Rubbia.
Io ho seguito tale corso e cercher� di riassumere i concetti fondamentali:
Nel 1993 un gruppo diretto da Rubbia ha presentato un progetto (notare: non
era solo una proposta ma proprio un progetto) per l'utilizzo del Torio (che
in natura si presenta solo con l'isotopo 232) come materiale iniziale di un
processo che produce energia dalla fissione.
La macchina che mette in opera tale processo fu chiamata Energy Amplifier
(EA).
Il grado di dettaglio del progetto � notevole ma per ora mi limiter� a
spiegare il processo generale:
Un'acceleratore di particelle produce un fascio di protoni, tali protoni
bombardano una targhetta di un elemento pesante e producono (per
spallazione) molti neutroni, tali neutroni investono un blocco di torio e
danno vita ad una serie di reazioni, i prodotti di tali reazioni sono
(anche) elementi fissili quali U233 o U235 che nella fissione producono
energia.
Risulta che l'energia spesa per accelerare i protoni viene poi "amplificata"
dalle fissioni che riusciamo a produrre, il valore del guadagno (energia
spesa/energia prodotta) fu stimato in 28.5 .
I vantaggi di un'EA sono sostanzialmente questi:
-� un "reattore" intrisecamente sottocritico
-gli elementi transuranici (il famigerato plutonio) vengono inceneriti dal
fascio di neutroni.
-i frammenti di fissione vengono anch'essi inceneriti.
Facendo i conti si trova che gli "scarti di produzione" dopo 300 anni sono
meno attivi dell'uranio naturale, per valutare questo dato si deve tenere
presente che per i reattori attuali tale tempo vale milioni d'anni e che con
il processo di vetrificazione si riescono a rendere innocui tali scarti per
tempi attorno al migliaio d'anni (questo significa che attualmente lasciamo
un bel grattacapo ai nostri pro-pronipoti).
Rubbia propose di utilizzare l'EA accanto agli attuali reattori per bruciare
i frammenti di fissione, questo avrebbe permesso di eliminare rifiuti
altamente pericolosi con una spesa probabilmente inferiore all'attuale (tra
l'altro tra gli isotopi radioattivi che comunque restano c'e' anche il Cesio
133, molto richiesto e molto ben pagato dagli ospedali dove viene utilizzato
come agente di contrasto).
L'ostacolo principale alla realizzazione di tale progetto � l'acceleratore
di particelle, esso dovrebbe avere un'intensit� di circa 10 mA (6*10^16
protoni/sec), attualmente (anzi nel 1993) si pu� arrivare a 2 mA.
La ricerca relativa all'accelatore (per cui c'erano gi� molte idee) doveva
essere
condotta in Italia, ma numerose resistenze lo hanno impedito (i nostri
politici non avrebbero mai permesso che l'Italia venisse additata come la
nazione che aveva risolto il problema energetico ...scusate la polemica). Mi
sembra che in Spagna qualcosa stessero facendo, ma malgrado anche i dati pi�
che confortanti di un esperimento test realizzato al Cern, non si � fatto
pi� niente seriamente.
Scusate per la lunghezza, ma non era possibile dire di meno.
Ciao, Stefano Salvador
Received on Sun Nov 26 2000 - 00:00:00 CET
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