Re: Teoria Ondulatoria del Campo

From: Enrico SMARGIASSI <smartassi_at_trieste.infn.it>
Date: Sat, 28 Oct 2000 17:21:10 +0200

"Massimo S." wrote:

> Mi piacerebbe se hai letto della TOC sul sito internet o se hai letto il
> libro.

Entrambi. Inoltre ho seguito e partecipato alle discussioni su
usenet con l'autore.

> Le "Teorie" devono essere un inseme di passaggi matematici?
> Non � normale che ci siano delle descrizione verbali o dei disegni che
> collegano i ragionamenti?

Nemmeno negli articoli o nei libri di matematica pura trovi solo
passaggi matematici. Sarebbe possibile scriverli in modo
puramente formale ma non lo si fa praticamente mai, perche'
renderebbe la lettura pesantissima e sarebbe, in fin dei conti,
inutile. C'e` pero' una bella differenza tra avere un discorso
che si affianca alla struttura matematico-deduttiva e ne collega
e giustifica i passaggi ed uno che *sostituisce* questa
struttura.

> Io non sono un fisico, per� dico che a me la TOC sembra "bella".
> Beh lo so che non significa niente, quello che intendo � che �
> "elegante" e semplice perch� ha un numero di assiomi molto ridotto.

Avere pochi assiomi e' importante, purche' questi spieghino i
fenomeni che si suppone cadere sotto il campo di applicazione
della teoria. Siccome la fisica e' una scienza quantitativa,
"spiegare" significa, in ultima analisi, "dare previsioni
quantitative in accordo con i risultati degli esperimenti"; e per
dare previsioni quantitative - numeri, insomma - non vedo altro
modo sensato che usare la matematica.

Dunque perche' si possa dire che la teoria "spiega" qualcosa
bisogna effettuare una deduzione matematica la piu' possibile
rigorosa (e bisogna che gli assiomi scelti siano adatti ad una
trattazione matematica). E' questa che manca nella quasi
totalita' delle teorie "alternative" che trovi in rete, TOC
compresa.

Le idee, da sole, non bastano; bisogna dimostrare che funzionano.
E questa seconda cosa e' molto piu' difficile, ahime', della
prima. Temo che il modo in cui si insegna e si divulga la fisica
ingeneri involontariamente dei forti pregiudizi: ci vengono
presentate quasi solo le teorie e le idee che hanno avuto
successo, e le altre sono trattate di sfuggita (a volte come
assurde) o ignorate. Il risultato e' di dare l'impressione che
tutte le "belle idee" siano state coronate da successo,
trascurando tutte quelle, e sono tante, che giacciono nella fossa
comune delle teorie morte.

> Sono daccordo che l'autore avrebbe dovuto pubblicare su riviste
> scientifiche serie e non in un libro divulgativo (ma queste riviste
> avrebbero accettato i suoi scritti ?)

Perche' no? Il campo dei fondamenti della Meccanica Quantistica
e' vivace e di teorie che mirano ad interpretare (e talvolta
anche a sostituire) la MQ ce ne sono parecchie, un esempio
importante ce l'ho qui nel mio stesso Dipartimento. Certo che per
un outsider e' piu' difficile pubblicare, ma anche Einstein era
un outsider quando pubblico' la sua incredibile teoria. La
differenza sostanziale tra le teorie ardite ma serie e le pure
fantasie e' che le prime sono trattate con un rigore che gli
autori delle seconde non conoscono.

> Pero lo scopo della scienze � "la ricerca della Verit�", quindi secondo
> me il punto non � se l'autore � un genio o un mangiatore di bambini e
> neanche se egli ha pubblicato su Nature o su Topolino ma se questa
> teoria potr� aiutarci ad avvicinarsi anche solo di un passo verso la
> Verit�.
> Secondo il mio modestissimo parere quest'ultima affermazione � vera e
> quindi la TOC meriterebbe un interessamento da parte dei fisici.

In linea di principio hai ragione e concordo che ogni idea
dovrebbe essere valutata con cura (e per i suoi propri meriti,
non per i meriti o demeriti di chi la propone. Ci sono fisici a
cui strapperei volentieri gli zebedei con una tenaglia
incandescente, ma di fronte al loro lavoro mi devo togliere il
cappello). Nella pratica purtroppo non funziona cosi', per la
solita ragione: ars longa, vita brevis; non si puo' esaminare
tutto.

Il sistema di riviste e di "referees" (le persone che sono
incaricate dalle riviste o dalle case editrici di esaminare
preliminarmente i manoscritti) serve proprio a scremare i lavori
degni di considerazione da quelli palesemente insufficienti o
errati. Chi salta questo filtro non puo' pensare di essere preso
in considerazione. Certo che se in un manoscritto il referee
legge strafalcioni come (tanto per citare un paio di esempi dalla
TOC) il rapporto c/h espresso in Kg, o una "deduzione" della
costante di struttura fine che e' una vera sagra di errori di
ogni tipo, e' impossibile che dia disco verde per la
pubblicazione, e forse non arriva nemmeno a leggere fino alla
fine. Ma tu prenderesti lezioni di guida sportiva da un
neopatentato che finisce fuori strada due volte la settimana?

Una considerazione finale. Mi sembra che tu sostenga che "si', la
teoria cosi' com'e` non va bene, ma le idee sono interessanti e
bisognerebbe che qualcuno le sviluppasse" - e se non lo dici tu
l'ho visto scritto altre volte. Ma intanto ci sono buone ragioni
di pensare che anche le idee di base della TOC fatichino a stare
in piedi. E poi non si puo' pretendere che qualcun altro faccia
il proprio lavoro, se l'ideatore di una teoria non e' in grado
ne' di giustificarla adeguatamente ne' di interessare nessuno...

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Nuova moderazione in fase di test - perdonate i disagi
Received on Sat Oct 28 2000 - 17:21:10 CEST

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