"Justinian" <sakjjs_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:8sjikb$klu27$1_at_ID-49610.news.cis.dfn.de...
> > se A e' un sdr inerziale e B accelera (per un tempo breve, e poi
continua
> > con moto rettilineo uniforme) rispetto ad A con velocita' *v* allora A
si
> > muove rispetto a B con velocita' *--v*, da qui la simmetria e da qui
anche
> > il fenomeno per cui ogni sdr "vede" il tempo dell'altro sistema scorrere
> > rallentato.
> > Il fenomeno e' dovuto al fatto che la componente y di *c* (c(y) e' la
> stessa
> > nei due sistemi di riferimento ed e' esattamente uguale al fattore di
> > dilatazione temporale *k* (leggi alriguardo il lungo thread ipotesi in
> > relativita' ristretta [o quasi] su questo stesso ng dove Corrado Massa
> > spiega molto bene il tutto).
>
> Purtroppo questa spiegazione mi e' del tutto oscura, e non riesco a
trovare
> il post di Massa.
> Sapresti spiegarmi il concetto in modo semplice ?
Ciao, scusa se sono stato poco chiaro, avevo dato per scontato che tu
avessi letto quel thread;
hai provato su deja.com? Tieni anche conto che il nick di C.Massa e'
Dumbo.
Cmq il paradosso dei gemelli puo' essere riassunto cosi':
la RS afferma che in presenza di due o piu'
sdr *inerziali* e' valido il principio di relativita' ristretta, ovvero i
fenomeni sono
"simmetrici" e le leggi della fisica danno gli stessi risultati in tutti i
sdr
inerziali.
Siccome uno dei sdr accelera (rispetto all'altro) allora, non essendo piu'
inerziale,
il suddetto principio decade .
Questo protrebbe indurci ad usare la RG (e non sarebbe sbagliato) per
calcolare cio' che avviene nei due sdr;
pero', visto che non siamo in persenza di uno spaziotempo caratterizzato
dalla presenza di masse gravitazionali o inerziali, rimaniamo di fatto
nello spaziotempo di Minkowski
(che e' una varieta' dello spaziotempo di Riemann [caratteristico della RG]
a curvatura nulla) caratteristico della RS.
Possiamo quindi correttamente calcolare la dilat.temporale rispetto
all'altro sdr con le usuali trasf. di Lorentz.
(Questo e' il motivo per cui e' possibile trattare il Pdei Gemelli in RS)
A questo punto siccome non vale piu' il principio di relativita' ristretta,
si determina un gap temporale tra i sistemi interessati.
Attraverso i concetti di *tempo proprio* e *tempo dilatato* e' poi possibile
dire che
per un sdr, il tempo e' fluito piu' lentamente rispetto al tempo dell'altro
sdr.
Piu' precisamente sara' il sdr dove si e' rilevato la presenza di
forze apparenti a beneficiare
della dilat.temp. e quindi ad "invecchiare meno" sempre e solo *rispetto
all'altro* sdr.
> > e non capisco perche' lo vuoi assumere come sdr assoluto se non sappiamo
> > nemmeno se esista o meno e quali possano essere le leggi che lo
regolano.
>
> Io ho solo detto che SE esistesse l'etere
L'idea di un "nuovo etere" credo affascini un po' tutti, ma non ne possiamo
parlare se non in contesti non scientifici o come ipotesi di lavoro.
>(o sistema delle stelle fisse, se preferisci chiamarlo cosi'),
Non sono io che preferisco riferirmi ad un sistema di stelle fisse,
e' che nella realta' fisica, non esiste un sdr inerziale "vero e proprio" e
per convenzione si assume come sdr inerziale un sistema di stelle abbastanza
lontane
da noi che, per "brevi" spazi e quindi tempi, possa considerarsi un punto
fisso di rif. e cioe' assimilabile ad un sdr inerziale.
D'altronte la bonta' dell'approssimazione e' confortata dal fatto che gli
antichi navigatori
per millenni si sono serviti con successo delle "stelle fisse" (nonostante
la rotazione
della terra) per
trovare la rotta giusta in mare aperto dove mancano altri sdr attendibili.
>allora un gemello sarebbe fermo rispetto
> all'etere, l'altro in movimento,
Non e' esatto impostare il problema in questi termini;
(a parte il fatto che l'etere, se esistesse, potrebbe essere "trascinato"
dalla massa in
movimento e quindi sarebbe *sempre* cmq fermo rispetto alla massa che lo
trascina ...)
considera invece questo esempio con tre sdr:
Il sdr S e' costituito da stelle fisse
e S' e S'' sono due astronavi che si muovono con moto rett. unif. rispetto
a S con velocita' *v* (quindi hanno in qualche tempo passato accel. rispetto
a S nei cui confronti e' quindi gia' caduto il Principio di RR.)
Le due astronavi si possono considerare ferme (in quiete) tra di loro, e in
movim. rispetto alle stelle fisse.
L'astronave S' aziona i razzi anteriori e *diminuisce* la propria velocita'
rispetto S e allo stesso tempo *accelera* rispetto a S''.
>e sarebbe logico aspettarsi una rottura
> di simmetria tra i due (cioe' la regola sarebbe: chi si muove rispetto
> all'etere non invecchia).
> In RS la regola sembra essere: chi accelera non invecchia.
Sarebbe meglio dire chi si muove di piu' rispetto all'altro invecchia meno
dell'altro.
Abbiamo detto che S' frena rispetto a S ma accelera rispetto a S"
accelerando (o frenando, cioe' facendo l'esperienza di forze apparenti)
viene meno il Principio di RR per cui abbiamo la rottura della simmetria con
S e S" :
significa che non possiamo dire che S' e' rimasto fermo e S" e S hanno
accelerato rispetto a S';
infatti invecchia meno rispetto a S" pur avendo diminuito la propria
velocita' rispetto al sdr inerziale S rispetto al quale invecchia sempre di
meno, ma un po' piu' velocemente di quanto faceva prima della decelerazione.
> Non ho ancora trovato una spiegazione chiara di questa stranezza.
Non so se sono stato chiaro; pero' come vedi non e' una stranezza
neanche per il senso comune:
(non c'entra *quasi* niente, pero'...) uno che fa le cose piu' velocemente
poi ha
piu' tempo a disposizione rispetto ad uno piu lento... o no?
> Justinian
Cordialmente
GPacifici
P.s. se vuoi ti mando direttamente in e-mail un grafico (per spiegare meglio
a cosa mi riferivo con v, --v, e come viene fuori il fattore di dilataz.
temp. k )
e i post che non riesci a trovare riguardo la discussione di Dumbo con
Menegatti (ipotesi in rr o quasi).
Me lo puoi far sapere anche scrivendomi direttamente in e-mail visto
i ritardi nella pubblicazione dei messaggi sul ng.
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Nuova moderazione in fase di test - perdonate i disagi
Received on Sat Oct 21 2000 - 00:00:00 CEST